Gianni Widmer: aviatore di frontiera

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Alla libreria Lovat di Trieste, tra scaffali di libri, chiacchierate di signori seduti ai tavolini del bar, è stato presentato, mercoledì 29 aprile, il libro “Gianni Widmer, aviatore di frontiera” di Mauro Antonellini. La domanda sorge spontanea: “Chi è stato Gianni Widmer?

Pochi a Trieste lo ricordano – è conosciuto di più all’estero o in altre città italiane – ma questo libro, con interessanti foto e curiosità, spiega chiaramente chi è stato questo illustre personaggio: un aviatore, uno dei pionieri dell’aviazione.
A raccontare i punti più salienti della vita professionale di Gianni Widmer è stato l’autore del libro che, con alcune interessanti immagini, ha svelato quale personaggio importante fu Widmer.

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Gianni (Giovanni) Widmer nasce, il 25 aprile del 1892, in via Giulia 1, in un contesto particolare: Trieste è un’importante città dell’Impero Austro-ungarico. Figlio primogenito – successivamente nasce Massimo (1896) e poi Maria (1901) – dell’ingegnere Giovanni Widmer e di Caterina Visintin, già in giovane età dimostra interesse per la meccanica: tant’è che frequenta la Scuola Industriale di Trieste e trascorre le sue giornate documentandosi sul mondo dell’aviazione. Assiste a numerosi “esperimenti di aviazione”, come quello del 1910 a Capodistria, dove si Gianni Widmersvolge la Prima Esposizione Provinciale Istriana. Agli inizi del Novecento tanti sono gli spettacoli di aviazione che, oltre essere luogo di sperimentazione, riuniscono molti personaggi importanti, creando un vero e proprio evento mondano.
Terminati gli studi nel 1911, Gianni convince il padre a lasciarlo iscriversi alla scuola di volo de La Comina (Pordenone), che dopo un po’, per problemi finanziari, chiude e così Widmer è costretto a cambiare scuola e si iscrive a quella di Taliedo (Milano), dove il 18 giungo del 1911 ottiene il brevetto; subito effettua, sul Blériot XI, la traversata Grado-Trieste, poi partecipa al raid Venezia-Trieste – con partenza davanti all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia – mentre a Wiener Neustadt partecipa alla prima gara internazionale di volo in Austria.
Va ricordato il raid che compie, nel 1912, in occasione dell’inaugurazione dell’appena ricostruito campanile di San Marco, nel giorno del suo ventesimo compleanno – Gianni, infatti, è nato nel giorno del patrono di Venezia. Sempre nello stesso anno, inoltre, esegue il primo tour nei Balcani: passando sopra Zara, Spalato, Lubiana, Zagabria, Belgrado, Sarajevo e infine Montenegro.

Se a Trieste Gianni è poco noto, non di certo lo è in Romagna, nelle Marche e nella Città di San Marino – vi è un monumento a lui dedicato – dove, invece, viene ricordato per le sue imprese.
Sempre acclamato da una grande folla, Gianni riesce a realizzare il suo sogno: arrivare in aereo a Roma e ci riesce: è il 1914, quando Gianni Widmer arriva, dopo un lungo tragitto, nella città eterna. In quei giorni viene pubblicizzato il Cabiriafilm “Cabiria” con la regia di Giovanni Pastrone e con la sceneggiatura di Gabriele D’Annunzio. Per promuovere la prima proiezione del film a Roma, vengono lanciati, dal Blériot di Widmer, tantissimi manifestini sulla città. Il volo è un successo, tant’è che il Papa comunica subito a D’Annunzio – che si trova a Parigi – a quale meraviglioso spettacolo aviatorio abbia assistito.
L’ultimo meeting che vede Gianni partecipe è quello di Aspern (Vienna), nel 1914, conclusosi proprio nei giorni dell’attentato di Sarajevo. La Prima Guerra Mondiale scoppia e Gianni cerca di arruolarsi nel Corpo Aeronautico Italiano, purtroppo la sua domanda non viene accettata.
In seguito, Gianni si mette a disposizione della SIAI (Società Idrovolanti Alta Italia) di Sesto Calende: azienda di costruzioni aeronautiche, che necessita di aviatori che collaudino nuovi prototipi e velivoli da consegnare alle forze armate. La SIAMIC (Società Industriale Aeronautiche e Meccaniche Italia Centrale) con sede a Perugia, interpella Widemar – che è stato uno dei collaudatori della SIAI – per affidargli l’incarico di pilota collaudatore. Nel 1920, la ditta fallisce.
La famiglia Cosulich – originaria di Lussinpiccolo – stabilitasi a Trieste, fonda, nel 1908, la società “Cantiere Navale Triestino”; mentre nel 1910 inaugura, a Portorose, il Palace Hotel. All’inizio degli anni Venti, la famiglia acquista un idrovolante FBA che usa per voli turistici sulla baia di Portorose. La possibilità di trasportare in breve tempo i turisti fino a Trieste e nelle località limitrofe, fa sì che i Cosulich decidano di potenziare l’impianto dell’aviazione navale austriaca. Nel 1922, la famigli di origini lussiniane dà vita alla SISA (Società Italiana Servizi Aerei) che comprende una scuola di pilotaggio; come capo pilota istruttore viene assunto Gianni Widmer – esercita questo ruolo fino al 1926, data in cui gli viene proposto un nuovo incarico.
In questo periodo, il Governo stanzia fondi per le società disposte a organizzare linee aeree nazionali: alla SISA vengono affidate la Trieste-Venezia-Milano-Torino e la Trieste-Zara. A Gianni Widmer viene dato l’incarico di direttore dello scalo veneziano della linea aerea.
Libro su Gianni Widmer

Nel 1926, per l’imbarco e lo sbarco dei passeggeri sugli idrovolanti viene costruito a Trieste, vicino al Molo Audace, un idroscalo galleggiante (una sorta di stazione di servizio). Gianni Widmer nel frattempo è stato nominato dalla SISA direttore della stazione aeronautica di Trieste. Con la Seconda Guerra Mondiale le cose cambiano e la SISA viene assorbita da un’altra compagnia. Durante tutto il periodo bellico, Widmer risiede a Venezia; nel 1946, a termine della guerra, viene costituita la LAI (Linee Aeree Italiane) e nel 1949 Widmer viene assunto.
Nel 1952, in occasione del quarantesimo anniversario della prima attraversata dell’Adriatico compiuta da Widmer, viene ripetuto il volo del 1912: la partenza è nel campo di volo di Merna (Gorizia), l’arrivo all’aeroporto di Nicelli al Lido di Venezia. In questi anni partecipa a numerose ricorrenze a lui dedicateli – La Repubblica di San Marino emette un annullo filatelico in occasione del cinquantesimo anniversario del primo sorvolo e atterraggio a San Marino di Widmer.
A Gianni Widmer, inoltre, viene conferita una medaglia che solitamente veniva data ai “Pionieri dell’Areonautica”.
Il 5 ottobre del 1971 ha un incidente motociclistico e dopo alcune settimane, esattamente il 30 ottobre, muore nella sua casa di Milano, a causa di complicazioni dovute all’incidente. È sepolto nel cimitero di Sant’Anna di Trieste.

Alla presentazione del libro, tra il pubblico, c’era anche Claudio Widmar – uno degli ultimi cugini rimasti del noto aviatore Gianni – che ha voluto concludere la presentazione tenutasi da Antonellini, con alcuni racconti famigliari. Chi meglio di lui può raccontare la vita di Gianni Widmer?
centoParole Magazine ha deciso pertanto di dedicargli uno spazio: prossimamente potrete leggere un suo articolo.

Se vi fa piacere, qui potete acquistare il libro su Gianni Widmer (testo in italiano con traduzione in inglese): http://www.mauroantonellini.com

Ringrazio Claudio Widmar per la sua disponibilità e per le foto della presentazione da lui gentilmente concessemi.

Nadia Pastorcich ©centoParole Magazine – riproduzione riservata. 

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