Dopo il primo plurirecensito album “Idea F”, premiato nel 2012 ai JAZZiT Awards, il gruppo “oltre jazzistico” veneto-friulano XY Quartet nel maggio 2014 ha pubblicato “XY”, realizzato grazie ad una campagna di crownfounding sul web; il tour si sta per chiudere, con l’ultima tappa il 20 novembre presso il Bar Borsa di Vicenza.
L’album consta di otto brani, metà ad opera del sassofonista Nicola Fazzini (Spazio Angusto, H2O, Doppio Sogno, Tatami) e metà del bassista Alessandro Fedrigo (Astronautilo, Cancellazioni, Jon Futuru e Futuritmi).
Le due complementari lettere dell’alfabeto rappresentano proprio i due diversi approcci musicali dei fondatori del gruppo, che si sono conosciuti ai tempi del liceo e sono cresciuti tra centinaia di prove in una stanza polverosa; dopo aver preso strade diverse (il primo studiando al conservatorio in Austria e il secondo gettandosi nell’avanguardia), i due nel 2011 si sono ritrovati, unendo i loro ruoli di ‘chimico’ e ‘architetto’ del suono, per sperimentare attraverso quel genere musicale che tanto amano. Infatti, mentre Fazzini unisce la teoria degli insiemi a melodia, armonia e ritmo, Fedrigo innalza strutture narrative molto coinvolgenti.
La storia raccontata da “XY” è oltremodo trascinante, sì con un filo comune, ma senza mai dare un’impressione di omogeneità monotona: ogni brano è chiaramente dissimile dagli altri. A me hanno colpito particolarmente “Astronautilo”, per il suo andamento in continua modifica, e, da amante del basso, “Tatami”.
Perché “oltrejazz”? Lo stile dell’XY Quartet può essere definito così perché la forma musicale viene ristrutturata e il loro jazz si evolve e sconfina in linguaggi musicali aggiornati e contemporanei, pur rimanendo chiara la matrice di formazione classica del gruppo.
Inoltre, tutto di loro è fortemente all’avanguardia, audace e “futuristico”: ciò è chiaro non solo nei titoli delle composizioni, ma anche nella loro “filosofia dell’open content” che mette a disposizione sul sito dell’etichetta libera trevigiana nusica.org descrizione dei brani, partiture e ascolti musicali.
Insieme al sassofono contralto e al basso acustico, donano un aspetto completo anche il vibrafono di Saverio Tasca e la batteria di Luca Colussi, entrambi con vasta esperienza internazionale.
“Una volta entrati nel “gioco” di XY se ne rimane incantati. Ottimo.”(Enrico Bettinello – critico musicale de Il Giornale della Musica)
“Mi sembra che sperimentazione e “struttura” siano ottimamente armonizzate: una delle cose migliori che, in assoluto, ultimamente mi sia capitato di ascoltare!”(Vincenzo Giorgio – critico musicale)
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Giulia Ambrosini © centoParole Magazine – riproduzione riservata