A chiudere, martedì 2 aprile 2014, la stagione di prosa del Teatro Comunale di Monfalcone è Massimo Ranieri con lo spettacolo “Viviani Varietà” con la regia di Maurizio Scaparro.
Con questo spettacolo Massimo Ranieri omaggia il grande attore, commediografo, poeta e compositore Raffaele Viviani e ci riesce perfettamente, cogliendo ogni sfumatura della sua personalità e trasportando questo importante personaggio sul palcoscenico a contatto con il pubblico.
Se Raffaele Viviani viene ricordato per la sua vitalità, ironia e l’abilità di creare il Varietà anche per strada tra la gente comune, Ranieri con questa rappresentazione può esser definito il maestro del Varietà, capace di trasmettere con il cuore una parte di storia italiana, legata ad un suo conterraneo. Durante gli anni ’20 —nonostante la crisi— c’era un forte e ben delineato desiderio di cambiamento; chi meglio di Viviani poteva cimentarsi in canti scenici, capaci di far rivivere la tradizione napoletana a tuttotondo: canti rituali, di festa, di lavoro.
Grazie al padre –vestiarista ed impresario teatrale – fin da piccolo Viviani è a contatto con il mondo dello spettacolo; a soli quattro anni e mezzo debutta in palcoscenico riscuotendo da subito un grande successo. Dopo la morte del padre ciò che fa per divertimento diventa un lavoro ma capisce fin da subito che per farsi strada e raggiungere una certa notorietà è necessario trovare un proprio stile, lasciare il segno, essere diverso dagli altri: inizia a scrivere canzoni. Dopo varie scritture arriva quella per “Scugnizzo”, una parte che il giovane attore fa propria, interpretando musica e parole, entusiasmando il pubblico ed aprendo la sua strada verso il successo. Le scritture si fanno anno dopo anno sempre di più e Viviani diventa l’impresario di se stesso, iniziando ad organizzare e a regalare al pubblico spettacoli fatti di musica, danza, poesia, prosa: nasce così la compagnia di varietà “Tournée Viviani”. Nonostante la Grande Guerra, Viviani continua a farsi strada e ad entusiasmare moltissime persone con i suoi spettacoli e nel 1929 lui e la sua compagnia salpano da Napoli per una tournée che li porta in America Latina. E’ la tappa a Buenos Aires di questo lungo viaggio che viene portata in scena da Massimo Ranieri.
Sul palcoscenico viene ricreato il piroscafo Duilio dove si concentra l’intero spettacolo. Durante la lunga traversata Raffaele Viviani/Massimo Ranieri e la sua compagnia provano lo spettacolo che dovranno portare in scena quando arriveranno a destinazione perchè sperano di trovar fortuna nel continente oltreoceano. Ma il vero debutto avviene a bordo della nave con il pubblico degli emigranti, per festeggiare la notte del passaggio dell’Equatore.
La scenografia di Lorenzo Cutùli è realizzata nei minimi dettagli, con il gioco di luci di Maurizio Fabretti i colori della scenografia acquisiscono tonalità diverse, creando così delle atmosfere davvero suggestive. Le coreografie sono di Massimo Ranieri e Franco Miseria. Anche l’orchestra dal vivo –formata da cinque elementi di cui uno è sia attore che orchestrale – gioca un ruolo importante in questo spettacolo perché interagisce con il cast di attori, rendendo così il tutto molto famigliare. Con la bravura di soli dieci interpreti, “Viviani Varietà” riesce a coinvolgere il pubblico ma il personaggio che spicca di più è Raffaele Viviani o meglio Massimo Ranieri, che con la sua mimica, il suo timbro di voce e la sua grande passione per il teatro, è capace di trasmettere un concentrato di forti emozioni che arrivano dritte al cuore.
Da “L’Oceano” di Raffaele Viviani
L’oceano, sempre mare,
nun vide addò fernesce:
‘a fine nun ce pare,
a ghiuorno a ghiuorno cresce.
Quacche vapore attuorno,
appare e po’ scumpare.
E passa n’atu juorno,
e mare mare mare.
E fila ‘o transatlantico,
e arriva all’Equatore,
luntano ‘a tutte ‘e diebbete,
luntano ‘a tutt’ ‘amore.
Guarde ‘a dint’ ‘o binocolo,
e ‘a terra manco appare.
Na stesa immensa ‘e nuvole.
E mare, mare, mare.
Nadia Pastorcich © centoParole Magazine , riproduzione riservata
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