Viviamo nell’Era dell’incertezza: cos’è la Società Liquida?

Quando Zygmunt Bauman, storico sociologo e filosofo polacco, espose per la prima volta le sue tesi sulla ‘Società liquida’ non poteva immaginare che sarebbero diventate ben presto un tema cardine per definire gli ultimi decenni. 
Lo studio di Bauman si incentra sul passaggio dell’uomo da essere produttore ad essere consumatore: basti osservare lo spregiudicato periodo consumista precedente agli anni duemila, dove l’iperproduzione si poneva tra le prime fila delle azioni di mercato.
Si parla di una dicotomia tra il far parte di un gruppo, creato nell’ambito dello sfruttamento dell’acquirente e l’individualismo sfrenato e vano, dove la formula ‘Homo Homini lupus’ non appare così distante dalla realtà, ad una visione prettamente soggettivista ma vuota, incentivata dalla sempre più frenetica vita dell’individuo, basata sull’iperstimolazione, dettata da canoni, correnti e regole da seguire per poter essere al passo con i tempi. 
Il voler apparire ad ogni costo,  perseguendo mode e manie della società, pone le basi della trasformazione ‘da solido a liquido’ poichè porta l’uomo ad appropriarsi costantemente di nuovi oggetti e modelli, non per donargli valore, ma per inserirli nel processo di obsoletizzazione, dove ogni acquisto perde ben presto di significato, sostituito da una nuova forma.
Ed è così che allo stesso modo si svalutano valori, certezze e misure, come avevamo in precedenza trattato in ambito musicale, facendo approdare la società in una realtà senza punti cardine o colonne portanti, ma determinata dall’incertezza e dal nichilismo. 
L’uomo è in continuo divenire, dovendosi reinventare giorno dopo giorno, senza aver mai la possibilità di giungere ad un punto d’arrivo.  
In questo modo la società si sente, apparentemente, leggera: libera dai vincoli imposti, dalla moralità dei doveri, dagli impegni a lungo termine; il solo pensiero di una costrizione che permane una vita intera appare ripugnante ed oppressivo. 
Queste credenze non restano però che una vana ed evanescente convinzione, poichè senza alcuna certezza l’individuo è solo, ridotto al suo soggettivismo, dove l’assenza di punti di riferimento lo culla nel disagio dell’incertezza. 

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