Mercoledì 1 aprile, alle ore 17, presso la Biblioteca Statale Stelio Crise di Trieste (Largo Papa Giovanni XXIII), il professor Elvio Guagnini e Nadia Pastorcich hanno presentato la mostra “Diario di un anarchico istituzionale” di Ugo Pierri.
Alla fine dello scorso anno, questa mostra era stata allestita presso la galleria Check Point Paint Art Gallery (O tempora o mones: mostra di Ugo Pierri), e ora la ritroviamo nelle sale espositive della Biblioteca con una particolarità in più: a parte i lavori pittorici, vi sono esposti anche quelli letterari, perché, oltre ad essere un pittore, Pierri è anche uno scrittore, un poeta.
In una sala gremita di gente, a parlare dell’arte di Ugo Pierri e di questa mostra è stata la critica d’arte Nadia Pastorcich che ha iniziato la presentazione con queste parole: “Prima di spiegare l’arte di Ugo Pierri, vorrei aprire una piccola parentesi su di lui: perché solo capendo meglio il nostro artista, siamo poi in grado di comprendere la sua arte”; ha quindi proseguito raccontando al pubblico il suo primo approccio con Pierri: “Anni fa, quando ero bambina, mi era capitato più volte di vedere alcuni suoi lavori. Il suo stile mi colpì da subito perché non convenzionale, non aderente ad una corrente artistica precisa, o meglio non commerciale.
Nelle sue opere, l’uso del colore diluito con l’acqua, che viene assorbito dalla carta, crea un’immagine onirico-
fiabesca, caratterizzata da gesti puliti, chiari, ma immensamente d’impatto, quasi teatrali, pieni di pathos, di energia, che si sprigionano sulla superficie da lui utilizzata”.
Il colore predominante di questa mostra è il rosso, il quale richiama l’utopia tramontata di un mondo comunista.
Inoltre, ci sono riferimenti alla religione e alla politica, in poche parole a chi detiene il potere. Tutto ciò viene espresso tramite la satira – con la quale Pierri comunica il suo pensiero.
Pierri ha avuto la fortuna di avere come insegnante all’Istituto d’Arte Enzo Cogno, un grande artista che assieme a Miela Reina – anch’essa insegnante all’Istituto d’Arte e artista – aprì, all’inizio degli anni Sessanta, la galleria “La Cavana”, portando a Trieste un’ondata di novità: l’arte contemporanea.
Inoltre, Pierri, nel 1964, è stato scoperto dalla poliedrica Anita Pittoni – una donna che aveva un grande potere sulla dimensione culturale triestina d’allora – per la quale realizzò anche alcuni disegni per il libro “Passeggiata armata”, scritto dalla Pittoni e stampato dalla sua casa editrice “Lo Zibaldone”. Grazie a questa donna, Pierri ha avuto l’occasione e la fortuna di incontrare numerosi personaggi illustri della Trieste di quel tempo e non solo, tra i quali Guttuso.
Infine, la critica d’arte si è soffermata sul titolo della mostra – Diario di un anarchico costituzionale – dal quale si evince che: “Pierri va controcorrente e lo fa attraverso l’arte, senza temere giudizi, né sconfitte. L’importante è potersi esprimere e manifestare le proprie idee. Pierri si schiera con gli indifesi, viene in loro aiuto, non tanto fisicamente, quanto moralmente, con la sua arte, che diventa così uno strumento di difesa contro coloro che detengono il potere.”
A concludere la presentazione è stato il professore Elvio Guagnini che si è concentrato sulla parte letteraria di Pierri leggendo alcuni scritti dell’artista.
Ha inoltre ricordato la loro lunga amicizia con queste parole: “Ugo è una mia vecchia conoscenza per vari motivi, anche personali, di vita: abbiamo abitato per molti anni nello stesso isolato; abbiamo frequentato lo stesso oratorio francescano della Chiesa della Beata Vergine delle Grazie; qualche volta abbiamo anche giocato insieme a pallone; abbiamo avuto in comune delle amicizie tra cui una persona fra le più generose e geniali che abbia avuto questa città, che era Tullio Reggente – a cui Ugo Pierri ha dedicato dei versi bellissimi.
Successivamente ho seguito Pierri anche in tutte le sue avventure di scrittore e pittore”.
Guagnini ha ricordato che, nelle sue autopresentazioni, Pierri è molto sintetico: “Non dice quasi niente, salvo in un caso, quando, nel 2005, ha fatto parlare un proprio pseudonimo: Kuno Kohn – in un catalogo intitolato Ugo Pierri , dove Kuno Kohn raccontava Pierri.
Pierri, per di più, ha fondato la rivista “Ossezia: l’eco del popolo oppresso”, dove polemizza contro la ridente necropoli: la città di Trieste.
L’artista spesso si rappresenta come pittore inediale, poeta espressionista crepuscolare, scrittore di racconti non più in voga. Inediale: nasce da inedia che significa, da un lato, un digiuno prolungato, uno stato di fame e dall’altro uno stato di noia e di tedio.
Espressionista crepuscolare: ci troviamo di fronte ad un’espressione ossimorica dove un termine cotraddice l’altro: l’espressionismo è una corrente, una visione figurativa che marca i tratti, li deforma, li rompe e dall’altra parte i crepuscolari che, invece, smorzano i tratti”.
Foto di Roberto Srelz
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Informazioni:
La mostra è visitabile fino al 1° maggio con il seguente orario:
lunedì-venerdì: dalle 10.00 alle 18.30; sabato: dalle 10.00 alle 13.30. Domenica e festività nzionali civili e religiose chiuso, eccetto per il 1° maggio: 8.30-18.30
L’ingresso è gratuito.