No vax e terrapiattisti: siamo vicini ad un ‘Neo Medioevo’?

I primi decenni del XXI secolo mostrano anno dopo anno uno scenario basato su frammentazioni e rotture che, alternandosi vorticosamente, presentano retrocessioni e innovazioni in tempi molto ravvicinati tra loro.
Una delle sensazioni che maggiormente si percepisce in questo periodo è la sempre maggior sfiducia, da parte del ‘popolo’, nella scienza e nei suoi metodi.
Impossibile infatti, consultando i Social Network o leggendo un giornale, non incappare in un articolo dedicato agli ormai celebri No Vax, ovvero coloro che ritengono inutili e, anzi, dannosi i vaccini. Le accuse fatte dagli Antivaccinisti sono molteplici: da chi ritiene che causino l’autismo alle teorie più complottiste, che ritengono che i vaccini siano creati solo a scopo di lucro dalle aziende produttrici degli stessi.
La comunità scientifica continua a smentire e confutare tutte queste dicerie esponendo prove scientifiche ed empiriche: lo scopo dei vaccini infatti è evitare la comparsa di una specifica malattia infettiva attraverso l’inserimento all’interno del nostro organismo di un microrganismo totalmente innocuo, poichè inattivo, il quale attiva il naturale meccanismo di difesa del corpo nel caso in cui ci sia il ripresentarsi della malattia; scongiurando così il rischio di epidemie.
Una questione dunque scientificamente spiegata che, nonostante la confutazione delle teorie antivacciniste, non ferma l’ondata che continua a proliferare soprattutto in ambienti non certificati, in particolare quello dei Social Network.
Ancor più spiazzante è la, ormai ben conosciuta, teoria terrapiattista: ipotesi per la quale il mondo sarebbe piatto e la popolazione mondiale vivrebbe immersa in una enorme cospirazione che, ispirandosi al film Matrix, ci fa vivere una realtà che non esiste, frutto di manipolazioni esterne.
Questo fanatismo vede sfatate le sue teorie giorno dopo giorno da molteplici ambiti scientifici, anche solo ripercorrendo l’evoluzione che nei secoli ha coinvolto scienza, matematica, geografia, geometria e molte altre discipline per portare alla consapevolezza della reale forma della Terra.
Giunti al XXI secolo la scienza non è più considerata luogo di conoscenza, venendo spesso denigrata come mera macchina menzognera.
Facendo un salto nel passato, più precisamente nel XIII secolo, si osserva un’opinione diametralmente opposta a quella dei forieri di queste ‘nuove teorie’: Boezio da Dacia, filosofo medievale danese, nel suo Aeternitate Mundi sottolinea e mette in risalto con le sue tesi l’importanza dell’affidarsi alla ragione umana fin dove i suoi limiti possono giungere.
Boezio infatti, vivendo una disparità tra la sua fede religiosa e il suo essere filosofo (in un periodo nel l’influenza aristotelica inizia ad essere interpretata criticamente, scostando profondamente le sue tesi dalla vita ecclesiastica) riesce a trovare un escamotage che risulta particolarmente attuale: a sua detta infatti è stolto fare due cose: cercare una ragione nelle cose non spiegabili attraverso la ragione (ad esempio per lui i vari dogmi religiosi) e credere in qualcosa in base alla fede, senza appoggiarsi ad elementi razionali.
Paradossale il confronto tra un pensiero medievale e le teorie, in questo caso degli antivaccinisti e dei terrapiattisti, promulgate oggigiorno; e se protrarre fino ai nostri giorni la teoria dello storico Jacques Le Goff del ‘Lungo Medioevo’ (ovvero il protrarsi del Medioevo fino al XVIII secolo, eliminando le distinzioni tra Medioevo, Rinascimento ed Età moderna, visti i minimi mutamenti nelle strutture economiche) è forse troppo radicale, parlare di un Nuovo Medioevo non sembra così fuori luogo. Ciò che resta ignoto è se in futuro ci sarà l’avvento di un Nuovo Rinascimento o meno.

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