Maria Volodina, artista internazionale, prima ballerina del teatro ‘Bolshoi’ e fondatrice della scuola coreografica ‘Grand Ballet‘, ha incontrato oggi nel contesto del Caffè San Marco di Trieste i suoi ammiratori e gli appassionati di danza classica e moderna per presentare il Camp estivo ‘Grand Ballet Master Classes’ , che si terrà a Maribor (Slovenia) dal 10 al 12 luglio prossimi.
Accompagnata da Marija Pudane, curatrice del progetto a Trieste, che ha tradotto dal russo all’italiano e viceversa, e da Igor Romanov, presidente dell’associazione culturale ‘Russkij Dom’ di Maribor, Maria Volodina ha ripercorso la sua esperienza di ballerina attraverso un reportage di foto dei momenti più importanti della sua carriera, ricordando le persone che maggiormente l’hanno influenzata o sono state parte di essa.
Le attività del laboratorio coreografico ‘Grand Ballet’, indirizzate ad allievi fra i sette e i diciott’anni e supervisionate da insegnanti e relatori provenienti dalle accademie di coreografia e danza nonché dalle facoltà teatrali di Mosca e San Pietroburgo, sono strutturate in maniera da non essere prevalentemente tecniche o di solo esercizio corporeo, ma anche creative, divertenti e colorate; propongono esercizi di gruppo e individuali, laboratori di trucco scenografico, seminari sui temi coreografici e momenti di confronto.
In questa prospettiva Trieste, città multiculturale che ha nei confronti della danza una sensibilità particolare, città affacciata sul mare e quindi adatta a rappresentare per i bambini, gli studenti di danza e le famiglie che li accompagnano anche un occasione di svago e vacanza, rappresenta il contesto ideale per la proposta di Maria Volodina e lo sviluppo del progetto.
L’organizzazione di ‘Grand Ballet’ , dopo l’esperimento che si terrà a Maribor questa estate, è quindi intenzionata a riproporre il progetto in maniera più strutturata nel 2015 proprio a Trieste, per creare un’avvenimento che rivesta importanza anche come scambio culturale fra Russia e Italia.
A Maribor gli studenti e le loro famiglie saranno anche affiancati da assistenti multilingue che cercheranno di rendere più facile il problema rappresentato dalla necessità di esprimersi, sulla parte più tecnica, spesso in francese o comunque in lingue diverse dall’italiano.
La tradizione del balletto e l’esperienza dei ballerini classici e moderni ha, in Italia, radici molto profonde; in conclusione della presentazione hanno indotto a riflessione molto attenta, quindi, le parole di alcune fra le precedenti esponenti del corpo di ballo del teatro ‘Giuseppe Verdi’, presenti all’incontro con Maria; parole che richiamano alla mente l’attenzione molto bassa, spesso addirittura assente, da parte delle istituzioni locali nei confronti dell’importante forma di espressione artistica rappresentata dalla danza, molto spesso accessibile, ormai, solo attraverso strutture private o iniziative come quella di Maria Volodina.
La danza; in un percorso fatto a testa alta dall’infanzia all’adolescenza e poi alla vita adulta, alla quale chi accede con una postura aggraziata e con maggiore sicurezza di se potrà forse chiedere qualcosa in più.
Roberto Srelz © centoParole Magazine – riproduzione riservata
(foto di Giuseppe Galati Garitta)