Lelio Luttazzi: il talento e la classe. Conferenza di Bruno Jurcev

Ph NadiaPastorcichUn artista indiscusso, unico, poliedrico. Stiamo parlando di Lelio Luttazzi. A cinque anni dalla sua scomparsa, il Lions Club di Trieste San Giusto, ieri sera alle 19.30, l’ha ricordato in una conferenza davvero originale dal titolo “Lelio Luttazzi: il talento e la classe”. Negli incantevoli spazi del Circolo degli Ufficiali di Trieste, Bruno Jurcev ha ripercorso la vita di Luttazzi attraverso alcuni brani che risalgono all’epoca della collaborazione con la CGD di Teddy Reno e dell’incontro con Gorni Kramer, per poi passare alle esibizioni del Maestro ai tempi di “Studio Uno” e di “Doppia Coppia”.

La conferenza si è aperta con la voce di Lelio che esclama “Hiiit Parade!”, per poi passare alla canzone “Trieste mia” – un pezzo molto caro ai triestini.
Rossana Luttazzi, moglie del Maestro, non potendo presenziare all’evento causa impegni, ha mandato i suoi saluti: “È un bellissimo regalo quello che mi fate. Vi ringrazio davvero di cuore. Vi prego di portare il mio affettuoso saluto a tutti i partecipanti; sarò con voi nel pensiero e nel cuore.”

Bruno Jurcev. Ph Pastorcich“Io questa sera intendo rendere omaggio a questo protagonista del mondo dello spettacolo italiano – ha esordito Bruno Jurcev. Mi è stato sempre caro fin da quando ero ragazzo; l’ho seguito in tutte le sue manifestazioni e in particolare gli ho riconosciuto il talento, in quanto aveva delle grandissime doti artistiche – in particolare come musicista e pianista – e soprattutto classe: aveva molto garbo, stile ed eleganza che dimostrava in ogni occasione”.

Non a caso Enrico Vaime l’ha definito “Portatore sano di smoking”.

Una carrellata di fotografie in bianco e nero, che ritraggono un piccolo Lelio, ha introdotto la canzone “Stars fell on Alabama”, suonata da Luttazzi, che ben ha sottolineato l’amore che il Maestro aveva per il jazz.
A dare una svolta alla vita di Luttazzi è stata la canzone “Giovanotto matto” composta per Ernesto Bonino, che il pubblico ha potuto ascoltare in un video tratto dalla trasmissione televisiva “Festa di Compleanno” con Gigliola Cinquetti e Lelio Luttazzi.
Tante sono state le chicche regalate al pubblico durante la serata da Bruno Jurcev: una “Moulin Rouge” cantata da Teddy Reno con l’orchestra Ritmo Sinfonica di Luttazzi; “Un bacio a mezzanotte” con il mitico Gorni Kramer e – ovviamente – Lelio Luttazzi; ma il pezzo forte è stato un video girato per un Carosello del 1957, dove Lelio Luttazzi e Luttazzi. Gorni Kramer suonano “Vecchia America”, alla maniera dell’orchestra di Spike Jones, dove si gioca con la musica e con gli strumenti, per un risultato alquanto particolare e divertente. Fantastico pure il pezzo dove Lelio Luttazzi e Lionel Hampton suonano a quattro mani “Shine”.

Le doti di attore di Luttazzi emergono con la trasmissione radiofonica “Il motivo in maschera” presentata da Mike Bongiorno, dove Lelio, oltre ad essere il direttore dell’orchestra, interpreta con Isa Bellini la scenetta “Gallarate e Frosinone”. In un interessante video dell’Istituto Luce – proposto da Jurcev – di una puntata di “Il motivo in maschera”, si vede un giovanissimo Mike Bongiorno con al suo fianco Lelio Luttazzi, in quello che era lo studio radiofonico di allora.

Non poteva mancare il periodo di “Teatro 10” e “Studio Uno” – regia di Antonello Falqui – che il signor Jurcev ha voluto ricordare con alcuni video dell’epoca, nei quali si è vista Jula de Palma cantare “Mi piace”, accompagnata al piano da Lelio; e una Milly intonare un pezzo famosissimo, quale “Souvenir d’Italie, sempre a fianco di Luttazzi. Lelio nel pezzo “Uno come me” con le Gemelle Kessler si è rivelato essere pure un ottimo ballerino di un’elegante agilità.
Brillante e divertente lo sketch con Mina, ai tempi di Teatro 10, che introduce la canzone “Sentimentale”; per poi passare al duetto, sempre con Mina, “Canto anche se sono stonato”.

Pubblico. Ph PastorcichA far sorridere il numeroso pubblico presente in sala è stato un centone interpretato da Luttazzi con Sylvie Vartan in “Doppia Coppia”, dove la cantante francese, sulle note di “Ritorno a Trieste“, canta in triestino.
La serata dedicata a Lelio Luttazzi si è conclusa con la canzone “Quando una ragazza a New Orleans” (1957) scritta per Jula de Palma. Nella versione originale c’è soltanto il quintetto dixieland, mentre in questo pezzo Bruno Jurcev, ottimo musicista, ha aggiunto il pianoforte, da lui suonato.

Lelio Luttazzi: uomo di grande autoironia, garbo, classe e stile, è stato ricordato magnificamente da Bruno Jurcev.

All’iniziativa hanno partecipato i Lions Club della Provincia e i Leo, con l’intenzione di favorire e promuovere il Service Nazionale Lions “diventa donatore di midollo osseo: diventa un eroe sconosciuto”.

Nadia Pastorcich ©centoParole Magazine – riproduzione riservata
Foto di Nadia Pastorcich

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