Le vedute di Trieste: mostra personale di Roberto del Frate

La Cornice PhNadiaPastorcich Vicino all’Hotel Urban, in Androna Chiusa, in un piccolo posticino dove si respira l’arte dell’artigianato, mercoledì 20 aprile, alle 19.00, il pittore Roberto del Frate, di origine veneziana, è riuscito a conquistare i visitatori con “Le vedute di Trieste”. Una mostra che raccoglie una ventina di opere in stile neo-impressionista, che racchiudono in sé piccoli spaccati della città di Trieste, immortalata nella quotidianità.

Un contrasto salta subito all’occhio: i dipinti sono privi di cornici, ma l’intero posto che li ospita, mette in mostra una varietà di cornici, dalle più semplici, alle più eccentriche. Questo laboratorio non a caso prende il nome di “La Cornice”, dove Andrea Milia lavora il legno, realizza – per l’appunto – cornici, mosaici, si dedica al restauro, alla doratura. In un’unica parola: all’arte.

È nata così una nuova collaborazione tra l’Atelier Home Gallery di Palazzo Panfili e La Cornice. Ed è con questa mostra che è stata celebrata.

I lavori di Roberto del Frate mostrano luoghi noti a noi triestini, che fanno parte della nostra vita, dei nostri ricordi. Queste opere ci raccontano le impressioni dell’artista, il suo modo di vedere questa città davvero particolare, che egli riesce a immortalare sulle tele, grazie alle sue pennellate veloci, ai quei colori così vivi, e alla luce che inonda la superficie; quella luce impressionista.
Ogni tela possiede una componente magica, impalpabile, a volte perfino nostalgica. I lavori di del Frate sono cibo per la mente, per gli occhi, ma soprattutto per l’anima. Guardarli significa accettare di restare incantati, di entrare in un’altra dimensione: quella dell’arte, quella delle emozioni.

PhNadiaPastorcichNelle tele si vede il rione di San Giacomo, avvolto da una calda luce, Piazza Oberdan, il luogo di incontro dei giovani, dove un albero in fiore dal colore viola non passa inosservato, così come il viola della tela raffigurante il traffico di via Carducci. Ma c’è anche il famoso tram di Opicina in più varianti, Piazza San Giovanni con la statua di Giuseppe Verdi, il caratteristico negozio di antiquariato in via Malcanton.

Non ci sono solo luoghi cittadini: del Frate, infatti, regala all’occhio dell’osservatore anche il mare con tutte le sue sfumature, e i riflessi delle luci dei palazzi che sfiorano candidamente la distesa blu.
Un atmosfera dolce, calda, che rammenta un po’ quella parigina, proposta dai grandi maestri impressionisti, capace di regalare un’infinità travolgente di emozioni.

L’arte di Roberto del Frate non si ferma mai: cresce sempre, si evolve, senza mai smettere di stupire chi la osserva. Dalla tecnica ad olio dei pittori lagunari dell’800, ai paesaggi dal sapore impressionista, nei quali l’ambiente urbano prende vita, l’artista veneziano arriva a toccare il paesaggio dell’anima, ovvero il ritratto. Per realizzare le sue opere, il pittore usa una miscela di acrilico misto ad olio, il pastello, il carboncino, fino alle tecniche digitali.

‘Le vedute di Trieste’ – ricorda l’artista – nasce proprio come traccia del ‘foedus’ tra me e quest’affascinante città, concepita come un luogo di riflessione sulla sua indicibile bellezza nonché sulla sua ‘scontrosa grazia‘”.

Nadia Pastorcich ©centoParole Magazine – riproduzione riservata.
Foto di Nadia Pastorcich

1 commento su “Le vedute di Trieste: mostra personale di Roberto del Frate”

  1. Trieste ha in sè come dei posti segreti, paragonabili al corpo di una bella donna. A tutti non è dato scoprirli, ma a pochi sì, a coloro cioè che ne hanno la possibilità, grazie alla loro ricerca, alla loro capacità.
    Nulla voglio togliere al pittore, ma la città si è dimostrata certamente ben disposta nei suoi confronti, nell’esporsi e nel lasciarsi scoprire. Così Trieste e del Frate, che l’ha cercata, si sono incontrati e si sono innamorati. Ne sono nati dei quadri tutti da ammirare e da rimanerne affascinati.

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