La storia di Pietro e dei New Tella

10425152_913827855294231_7018621302018853210_nPietro è un ragazzo poco più che ventenne ed al telefono ha un fortissimo accento genovese. E’ un vero e proprio appassionato di musica e, col tempo, ha trasformato questa sua passione in un qualcosa di più grande: ha trasformato la sua passione nei New Tella. Questo, infatti, è il gruppo in cui suona assieme ad i suoi compagni di avventura Max e Davide. La storia di Pietro e della musica, però, è iniziata molto tempo fa. “Quando ero piccolo mio papà ascoltava davvero di tutto. In casa la radio era sempre accesa. C’era sempre della musica che risuonava nell’aria”. E alla musica del padre si aggiungevano le cassette della sorella maggiore. Pietro inizia così ad ascoltare qualsiasi genere. Trascorre diverse ore davanti alla radio, senza badare troppo a che programma stia andando in onda; poi dalla radio passa alle cassette. Una dopo l’altra. Certo, la musica gli piace parecchio, ma mai avrebbe pensato che sarebbe diventata, per lui, un qualcosa di più.
Alle medie inizia a suonare la chitarra della sorella. “C’è quella in casa, non stiamo a comprare altro”, dice il papà. E così fu. In classe, tra una lezione di musica e l’altra, ci si aiuta a vicenda: ognuno insegna ai compagni qualcosa di nuovo, i propri trucchetti. Ma le ore a scuola non bastano mai e quindi… serate “pizza, fuoco e chitarra”.
Dalla chitarra classica Pietro passa alla batteria, e si ritrova anche a suonare in chiesa. La svolta però arriva nell’estate fra la terza media e la prima superiore. Decide, infatti, di andare in vacanza studio in Irlanda. Sta via per una settimana ma il suo carattere timido non lo aiuta molto a legare con gli altri ragazzi. Arrivano le ultime sere e si avvicina il Talent quest, spettacolino che chiude il soggiorno irlandese. Pietro non si è particolarmente interessato alla cosa, finché non gli propongo di suonare la chitarra in un gruppo semi improvvisato. E’ un piccolo successo. Prima della partenza gli dicono di non smettere assolutamente di suonare la chitarra. Così farà.
Ritornato a Genova decide di comprarsi una chitarra elettrica, che aveva provato a suonare per la prima volta in Irlanda. Iniziano così i primi “strimpellamenti” e le prime lezioni. C’è tanto da fare e tanto da studiare.
Nel frattempo Pietro inizia il liceo, ed è proprio tra i banchi di scuola che incontra Max. Decidono di suonare assieme ma sono solo un bassista ed unIMG-20141126-WA0005 chitarrista, manca qualcuno che faccia il lavoro sporco, manca un batterista. Detto fatto. L’occasione è un concerto dei Radio Ga Ga, infatti, è proprio durante questo evento che i due conosco Davide, il batterista. I tre ragazzi iniziano così il loro percorso assieme. Cambiano molti nomi. Provano ore ed ore in saletta e compongo fin da subito i loro testi, sperimentano. Pian piano iniziano a suonare in molti posti diversi e vedono un po’ di tutto. Fanno figuracce e prendono molte cantonate, ma non importa, si fa la gavetta. Dopo tutte queste avventure ed un po’ di anni i tre ragazzi, i New Tella, hanno raggiunto un piccolo grande traguardo: a dicembre, infatti, uscirà il loro primo album: Spoon. Il tutto è partito così, da un demo, e poi un altro ed un altro ancora; iniziano collaborazioni e finalmente si palesa l’interessamento della BMA Music. Certo non è semplice… ci sono video da fare, foto e soprattutto bisogna promuovere l’album. Se poi si aggiunge che i New Tella fanno anche radio e che vivono in tre città diverse (Genova, Milano e Firenze), il tempo libero che rimane è davvero poco.
Quando Pietro parla delle sue avventure, dei suoi progetti e dell’uscita dell’album lo fa un con voce fiera; si vede che ama tutto questo. “Spoon, in inglese, vuol dire cucchiaio. Il cucchiaio è il mezzo, diciamo, primitivo con il quale ci nutriamo. Ma qui non si tratta di nutrimento inteso solo come cibo, qui si tratta di qualcosa di più. Esiste anche il nutrimento dell’anima e la musica, per noi, è proprio questo”.
Questo primo disco rappresenta il loro percorso. Vi sono descritti i New Tella dalle origini, quando ancora non si chiamavano così, fino al presente. Pietro definisce questo album qualcosa di molto moderno, ispirato a vari genere ma in cui si percepisce chiaramente la loro impronta. In queste canzoni sono contenuti i loro pensieri ed i loro sentimenti di ragazzi ed il tutto è espresso in inglese, con la speranza, in un domani, di conquistare un pubblico non solo italiano ma europeo.
I programmi per il futuro sono tanti, ma Pietro è uno che guarda fondamentalmente al presente, scala una montagna per volta. Ora come ora c’è l’università da finire, l’album da promuovere ed anche il programma radio, le prove ed i concerti. Per quanto riguarda il “dopo un po’ più lontano” Pietro non ci pensa ancora troppo. Vedremo cosa questa nuova avventura di dicembre offrirà a lui ed ai suoi colleghi. Intanto si continua a suonare.

Francesca Forno © centoParole Magazine – riproduzione riservata

 

 

10625049_10204900288249989_2996729257247486158_nFrancesca Forno è nata a Genova e, dopo il diploma classico, si è trasferita a Trieste per studiare Lingue e Letterature straniere. Da sempre amante dei viaggi, fin dall’età di otto anni ha girato l’Italia e l’Europa “a causa” della sua grande passione: la scherma. E’ stata per parecchi anni una spadista membro della nostra nazionale, vincendo anche dei titoli italiani e partecipando a numerose competizioni internazionali di alto livello. Contemporaneamente a quella per lo sport, Francesca ha coltivato, e coltiva tuttora, anche la passione per la scrittura: ama comporre poesie e scrivere racconti, i quali sono tutti legati da una tematica: il narrare la vita delle persone “straordinariamente comuni” che ci circondano. Insomma è una ragazza affascinata dal genere umano che la circonda. Durante il suo ultimo anno a Genova ha collaborato, come scrittrice, con la pagina sportiva del Secolo XIX, quotidiano regionale, maturando così la sua prima esperienza in campo giornalistico. Il suo obbiettivo è quello di diventare una giornalista sportiva, cosa che le permetterebbe di unire le sue due più grandi passioni. Piano B? Una seconda laurea, questa volta in Neuroscienze, ed un progetto di ricerca… ma più che di un piano si tratta di un vero e proprio sogno.

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