La danza delle parole (elementi di psicanalisi): il passato

Le vite di oggi sono costruite su quelle passate; vite che abbiamo percorso, vissuto ciascuna volta all’insegna dell’unico e irripetibile…ed è stato così. Niente e nessuno potrà toglierci l’esperienze, le emozioni che abbiamo vissuto con altre persone, in altri luoghi. Noi siamo quello che siamo anche grazie a loro.
Le decisioni che si prendono, a volte, fanno soffrire gli altri, ma rimanere ancorati ai sensi di colpa è un arma che impedisce la ricostruzione del futuro. Per ognuno c’è la possibilità di reinventare la propria vita e ciò che sembrava impossibile si dispiega d’innanzi avvolta di inaspettate aperture. Trovare un modo è il segno di intelligenza (arte della variazione); riscrivere il nostro tempo è una questione artistica che, nella difficoltà, trova l’occasione di incentivare risorse assopite.

I sentimenti sono energie che vivono di addizione, non di sottrazione e il libro che ciascuno inizia a scrivere dalla nascita è un romanzo dove ciascuna persona che si incontra diviene personaggio.
Ad ognuno è data una parte che, inconsciamente, ci prestiamo a “recitare”. La cosa interessante è che ogni singola parte scrive con egual importanza la tessitura del “tutto”. E, per ognuno, quel ruolo è un’occasione per intendere qualcosa di sé, del proprio specifico.
Quello che regge questa scrittura è l’amore: quella spinta che ci ha fato scegliere questo o quello.Tutta la nostra vita è imperniata d’amore, anche se non ce ne accorgiamo.Conoscere questo può aiutare a leggere diversamente le storie che ci costruiscono anche nelle sofferenze che ci attraversano.
Non siamo noi le vittime delle scelte altrui, nessuno è vittima e nessuno è carnefice; siamo presi da un vortice pulsionale e psichico che ci conduce verso il suo compimento. C’è chi lo chiama destino, chi dice che nulla è a caso, chi sa di non potersi sottrarre, poiché l’Io non è padrone in casa propria.

Gli umani si sforzano di avere la gestione di tutto, ma si accorgono che le cose si sottraggono, a volte in modo beffardo, alla tanto invocata “padronanza”.
Perciò non sentiamoci in colpa se la nostra vita non è come l’avevamo pensata, se ha preso pieghe differenti, se, a dispetto del nostro “ideale”ora ci si trova in equilibri impensati. E’ questa la vita: un percorso di “errori” che ci induce all’ascolto e che con il loro eco ci indica la corda sulla quale stiamo funambolicamente volgendo i nostri passi….Senza soluzione…

Roberta de Jorio ©centoParole Magazine – riproduzione riservata.

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