I gioielli di Sandra Kocjancic

Sandra Kocjancic. NadiaPastorcichSandra Kocjancic, designer del gioiello, ha partecipato a numerose mostre e ha una sua galleria a Isola (in sloveno Izola) dove espone le sue creazioni. Di recente è stata Visiting Professor in uno degli stage “Mettiamoci all’Opera”, organizzati dall’associazione culturale Opera Viva, per il progetto “Questa Volta metti in scena…Te Stesso” omaggio a Miela Reina, ideato e curato da Lorena Matic.

Quando ha iniziato a fare gioielli?

Ho iniziato a fare gioielli da piccola; ho sempre avuto un certo amore per i gioielli e una grande voglia di crearli. Cercavo le pietre e le perline che mi piacevano di più e dopo creavo il gioiello a modo mio. Un giorno ho scoperto il filo di rame di colore rosso e l’ho subito comprato; non sapevo però cosa avrei potuto farci, allora mi sono ricordata che mia nonna mi aveva insegnato a lavorare all’uncinetto, così ho provato a creare qualcosa. Inizialmente il risultato non fu un granché, poi con il tempo sono riuscita a migliorare e a realizzare delle belle creazioni. Da quella volta ho cominciato ad utilizzare questa tecnica, non l’ho più abbandonata.

Questa tecnica è difficile?

È difficile quando non hai tanta pratica, ma con gli anni si possono realizzare cose davvero belle. Inizialmente i miei lavori erano pieni di buchi, però, con il tempo, sono riuscita a realizzare delle creazioni che ricordano la filigrana.

Quindi tutti i suoi gioielli sono fatti all’uncinetto?

Sì, anche quando uso altri materiali o quando faccio qualche riciclaggio, in mezzo, ci metto sempre una piccola cosa fatta all’uncinetto: è come una mia firma e quindi il mio lavoro lo si può subito riconoscere.

Sandra KocjancicHa studiato da qualche parte l’arte del gioiello o è un’autodidatta?

Sono un’autodidatta. Nel 2000 ho fatto la mia prima mostra e TV Koper-Capodistria ha fatto un servizio su di me. La gioielleria “Zlatarstvo Kodre” di Lubiana, in quel periodo, organizzava degli incontri con diversi artisti e designer del gioiello sloveni e io ogni tanto vi partecipavo, ma senza raccontare molto di quello che stavo facendo. Un giorno mi è capitato di parlare dei miei lavori e loro mi hanno detto che avevano visto il servizio che era stato fatto su di me e che da tempo volevano contattarmi. Così sono entrata a far parte dell’associazione slovena del gioiello contemporaneo, e questo mi ha dato modo di crescere.

Che materiali utilizza?

Più di tutto utilizzo l’argento, perché mi rappresenta, mi piace tanto; ma uso anche il rame, l’acciaio, e i materiali di riciclo.

Per le sue creazioni, si ispira a qualcosa o a qualcuno?

Inizialmente, le mie ispirazioni venivano sempre dai sogni che facevo; sognavo spesso il gioiello già pronto – adesso non mi accade più così frequentemente. Mi ispiro alla natura, alle onde del mare, al movimento delle foglie degli alberi, e anche alla musica: David Bowie era la mia più grande ispirazione; di notte mi capitava di sognare questo cantante e subito mi veniva anche una buona idea…era la mia musa ispiratrice “notturna” (sorride). Ma a volte, trovo ispirazione anche negli avvenimenti che succedono nel mondo.

A Isola com’è il mercato del gioiello?

Buono, bisogna sempre tener conto che Isola non è una città molto grande. Ci sono più acquirenti verso la primavera-estate quando arrivano i turisti. Agli austriaci piacciono molto le mie creazioni, ma ho anche molti clienti locali che vengono da me per fare un regalo per qualche occasione particolare.

I suoi gioielli sono per tutte le tasche o hanno costi elevati?

Direi che sono per tutti; si parte da cinquanta euro in su. I prezzi sono accettabili. I miei clienti sono prevalentemente donne, ma anche gli uomini vengono ogni tanto da me e mi chiedono se c’è qualcosa anche per loro. Fino ad ora ho realizzato più creazioni per le donne che per gli uomini: quando inizio a lavorare mi viene spontaneo fare qualcosa per le donne.

Sandra KocjancicDi solito, cosa preferisce acquistare la clientela femminile?

Le donne vogliono soprattutto gli orecchini e gli anelli, ma a me piace tanto fare anche le collane, in particolar modo quelle grandi. Sono contentissima quando riesco a fare dei pezzi importanti, anche se ci impiego molto tempo.

I suoi gioielli possono essere indossati anche da persone allergiche ai metalli?

Se sono d’argento sì, perché oggi l’argento è puro. In Europa c’è una legge che vieta l’aggiunta di nichel nell’argento.

Secondo lei, quant’è importante indossare un gioiello?

Per me è molto importane perché il gioiello, quando lo indossi, ti identifica, fa emergere la tua personalità. Penso che gli accessori siano fondamentali e il gioiello è uno di questi.

Oltre l’Italia, la Slovenia e la Croazia, ha lavorato anche da qualche altra parte?

Più che lavorare, ho fatto varie mostre sia personali che collettive in giro per l’Europa: Francia, Spagna, Germania…Partecipando a molti concorsi ho avuto modo di esporre le mie creazioni in tante mostre collettive e trovo che questo sia utile, perché ogni volta ci sono temi diversi e viene richiesto l’utilizzo di determinati materiali: il gioiello di carta, il gioiello di tessuto. In queste occasioni si imparano sempre molte cose e vengono fuori nuove idee. Qualcosa di simile mi accade anche quando qualcuno mi ordina un gioiello: devo meditare, studiare la persona che me lo ha chiesto per poi poter creare un prodotto adatto a lei.

Ha lavorato per qualche personaggio conosciuto?

Ho lavorato tanto per le cantanti Tinkara Kovac e Josipa Lisac. I miei gioielli sono anche molto richiesti dai giornalisti e dagli stilisti sloveni – quest’ultimi, a volte, inseriscono i miei pezzi direttamente nell’abito. Inoltre le mie creazioni sono finite su varie riviste.

Sandra Kocjancic. Nadia PastorcichSecondo lei, oggi si riesce a vivere lavorando nell’ambiente dei gioielli?

Sì, si riesce, però devi lavorare tanto, comunicare molto, devi essere sempre attivo su internet e collaborare con i giornali.

Lei quest’anno è stata la Visiting Professor di uno degli stage “Mettiamoci all’Opera”, organizzati dall’associazione culturale Opera Viva. Com’è stato lavorare con ragazze giovani?

È stata un’esperienza molto bella. Fino ad ora avevo parlato delle mie creazioni alle persone che indossavano i miei gioielli, oppure alle mostre o attraverso le fotografie; ma grazie a questo laboratorio ho potuto avere un contatto diretto con le giovani ragazze e parlare con loro. Mi è piaciuto vedere come ognuna di loro avesse una propria idea.

Ha un sogno nel cassetto?

Non ho un sogno preciso. I miei sogni sono le ispirazioni, perciò aspetto che arrivino nuove idee, nuovi stimoli e quindi nuove creazioni.

Sta lavorando a qualche progetto?

Ho una galleria a Isola e mi piacerebbe continuare a realizzare dei progetti che colleghino più artisti come è già stato fatto precedentemente con “Filo Rosso” – un progetto italiano di cui è responsabile Isabella Bembo – che è stato portato a Isola e al quale hanno partecipato tantissimi artisti.

Ringrazio Sandra Kocjancic per la sua disponibilità

Nadia Pastorcich © centoParole Magazine – riproduzione riservata

Facebook: Sandra Kocjancic Jewerly

1 commento su “I gioielli di Sandra Kocjancic”

  1. Intervista dedicata principalmente ad un pubblico femminile, considerato il tipo di gioielli creati. Complimenti all’artista Sandra Kocjancic per le sue originali realizzazioni.

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