Gli eventi del Knulp dal 16 al 21 dicembre: musica, vampiri e ambiente

Per l’ultimo mese dell’anno il Bar libreria Knulp di Trieste propone vari eventi per terminare al meglio questo 2019. 
Si comincia lunedì 16 dicembre con il ciclo di proiezioni sull’ambiente ‘I Quattro elementi’, creato in collaborazione con Legambiente e Fridays for future Trieste, che presenterà il film ‘Un altro mondo’ di Thomas Torelli (Italia, 2013). 
Un’inchiesta sull’universo e sulle relazioni tra i suoi elementi, il documentario vuole aiutare a riscoprire quella forza necessaria ad una vita orientata alla serenità che, sebbene insita nell’uomo, appare sempre più oscurata dalle moderne concezioni su tempo e spazio. Attraverso interviste a scienziati, ricercatori, medici, filosofi, nativi americani e sacerdoti Maya si fa spazio l’idea di un’unità che lega insieme ogni cosa, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande.

Martedì 17 dicembre alle 17.30 si passa all’ala politica, dove Volt Trieste presenterà il suo nuovo Consigliere Europeo.
La muggesana Federica Pesce ha 30 anni, è nata in provincia di Trieste e ha studiato in Francia, Germania e Libano.
Ha poi lavorato nell’ambito dello sviluppo sostenibile in Belgio, Tunisia ed Inghilterra.
Federica è una vera cittadina del mondo, è entrata in Volt due anni fa, spinta dal carattere paneuropeo del nostro movimento, e da allora ha ricoperto varie cariche di responsabilità quali City Lead di Volt Bruxelles ed è stata candidata capolista alle elezioni europee di maggio. “Azione climatica, parità di genere e lotta contro le disuguaglianze sono le battaglie che ho portato avanti finora in Volt e che voglio portare avanti all’interno del Board di Volt Italia. Solo un vero partito paneuropeo potrà portare avanti queste battaglie al di là delle frontiere nazionali. Ma la strada è ancora lunga, abbiamo bisogno di più gemellaggi tra città e scambi di informazione sulle politiche a livello europeo, più iniziative transfrontaliere anche a sostegno del capitoli nazionali più deboli, e una rete di Volters italiani all’estero capaci di fare comunità ed essere portatori dei messaggi di Volt Italia in Europa.
Volt è l’unico partito paneuropeo presente, oltre che in Italia, anche in altri 30 stati europei con un programma unico a livello europeo. L’idea di avere un’Europa unita, più che mai anche nella politica, è nata 2 anni fa a seguito delle vicissitudini che hanno portato alla Brexit. Andrea Venzon, Colombe Cahen-Salvador e Damian Boeselager ne sono stati i fondatori ed oggi, quest’ultimo siede al Parlamento Europeo dopo le Europee 2019 come primo Volter. L’idea alla base di Volt è quella di fare politica in modo nuovo ed inclusivo, con una prospettiva europea: come un solo popolo. Essendo un partito politico transnazionale, Volt si pone l’obiettivo di creare una visione e un sentire comuni per unire gli Europei, condividendo buone pratiche e sviluppandone di nuove. Non vediamo l’ora di dare il nostro contributo a Trieste con azioni concrete e ascoltando le persone” dichiara il nuovo City lead di Volt Trieste.”
Nella serata dello stesso giorno ci sarà la classica Jam Session in compagnia dei ragazzi del Conservatorio Tartini di Trieste.

Giovedì 19 dicembre alle 19, Knulp Trieste propone un nuovo appuntamento con #cavanaalneon e #doublintrieste.
Francesca Pitacco, dell’Associazione Guide Turistiche del Friuli Venezia Giulia ci accompagna alla scoperta della Night Town di Joyce e della memoria letteraria, sociale e culturale di Trieste insieme al progetto DOUBLIN: un progetto di arte pubblica, ideato dall’Associazione culturale Cizerouno insieme al collettivo di arte sociale DMAV – Dalla Maschera al Volto, che lavora su alcuni grandi temi legati a Trieste e al suo rapporto speciale con la vita e le opere di James Joyce. Nato sotto forma di neon d’artista in occasione della decima edizione di BLOOMSDAY 2019 – Una festa per Joyce, organizzato dal Museo Joyce / Joyce Museum del Comune di Trieste, che ha dato vita ai percorsi di turismo culturale #cavanaalneon.
Il tour di giovedì 19 dicembre parte alle 18.30 al Cavò di via San Rocco 1 e termina al Knulp con un aperitivo accompagnato dalla fisarmonica di Fabio Zoratti.La partecipazione prevede un’offerta libera a partire da 5 euro. Per prenotarsi, è sufficiente scrivere a Francesca Pitacco all’indirizzo info@guideturistichefvg.com
Questo è un appuntamento di #CavanaDistrict, che nasce per raccontare e far rivivere luoghi, persone e curiosità del rione di Cavana. L’evento rientra in un programma più ampio realizzato assieme ad alcune realtà culturali e commerciali della zona. Scopri il programma completo sul sito di Doublin’: https://doublintrieste.com/

Con l’arrivo del weekend si respirerà un’aria artistica, partendo venerdì 20 dicembre alle 19 con la mostra, organizzata da DDProject, ‘Vampires! Lunga vita ai signori delle tenebre’.
Dopo la Mostra dedicata alla figura del ‘moderno Prometeo’, il mostro di Frankenstein, e complice il duecentenario dell’uscita del primo racconto sui vampiri (Il Vampiro di John.W.Polidori, 1819), si vuole proseguire l’esplorazione degli archetipi del mondo moderno.
In Europa, fin dall’antichità, il vampiro non smette di affascinare: ‘La sposa di Corinto’ di Goethe (1797), ‘Christabel’ di Coleridge (1800), ‘Il vampiro’ di Baudelaire (1855) sono solo alcuni esempi di poesie sui succhiasangue, tuttavia è con l’avvento del romanzo gotico che la produzione letteraria sul tema aumenta sensibilmente ed è a partire dalle opere di Polidori, Le Fanu (Carmilla, 1872) e Stoker (Dracula, 1897) che si gettano le basi del mito letterario e cinematografico moderno.
I vampiri dell’Ottocento sono esseri affascinanti ma irrimediabilmente malvagi.
Seduttori che uccidono senza pietà e devono essere annientati, pena il rischio di diventare come loro: forme deviate dell’essere umano, non-morti/non-vivi che se ne fregano delle leggi di Dio e degli uomini.
I vampiri contemporanei, invece, sono più simili a ‘eroi dark’: il loro essere belli e dannati e, soprattutto, sovversivi  è diventato il cliché rappresentativo della figura, soprattutto al cinema.
Da Nosferatu il vampiro di Murnau (1922), al Dracula di Browning (1931), fino a Nosferatu, il principe della notte di Herzog (1979), Dracula di Bram Stoker di Coppola (1992), The addiction di Ferrara (1995) e terminando con Solo gli amanti sopravvivono di Jarmusch (2013) e What we do in the shadows di Waititi e Clement (2014) – tanto per citare i film più famosi – i vampiri imperversano sul grande e piccolo schermo ormai da un secolo. Una carriera davvero niente male per dei cadaveri ambulanti!
D’altro canto, dicevamo, è proprio nel cinema (e nelle serie TV, come la storica True Blood) che il vampiro sfoggia tutto il suo fascino e si staglia come personaggio-simbolo non solo di desideri proibiti e passioni represse, ma anche di tutti coloro che, costretti a nascondersi per sopravvivere, non possono mostrarsi per come sono alla luce del sole. Il Vampiro, inoltre, possiede tutto quello che noi umani vorremmo avere: bellezza, ricchezza, conoscenza e libertà sessuale, e lo possiede per sempre.
Nella serata oltre alla presentazione della mostra si terrà il Portrait Party dove sarà allestito un set fotografico professionale e chi vorrà potrà cimentarsi in trucchi e maschere, rigorosamente a tema Vampirs a cura di Vanni Napso.
La mostra sarà visitabile fino al 20 gennaio 2020 e durante il mese seguiranno una serie di eventi collaterali.

Gli eventi del weekend terminano sabato 21 dicembre alle 21: l’Associazione culturale Theatre Japrì presenta, dalla trilogia sulle donne,il secondo testo scritto da Claudia Teresa Pezzutti, ispirato liberamente al libro di Marguerite Duras, ‘L’Amant’.
Tensione erotica, mani, piedi, occhi sbarrati, corpi confusi: il maschile e il femminile, corpi senza sesso avvinghiati. Zucca di cenerentola, tartaruga, angelo, coccodrillo, cane, elementi fumettistici che irrom- pono e travolgono nella tragedia. Non è l’amante. Un amore che si può spiegare solo mentendo e grazie alla miseria delle parole che conosciamo. Solo truffando, quindi. Amore per un uomo come per una madre. Una passione e un dolore tanto docili quanto furibondi. Entrambi viscerali, erotici, a volte cattivi da sembrare illegittimi. Un percorso poderoso che necessita della riduzione ai minimi termi- ni per poterne dire qualcosa. A tratti, muto, uno sterminio. Un superlativo di passione, mancanza, carne e amore e morte intrecciati. È stato il rischio di aver toccato l’apice.

 

 

 

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