“ Volevo riuscire a vedere davvero la città e sapevo che l’unico modo per farlo era attraverso le finestre degli altri.”
Gail Albert Halaban classe 1970, nata a Washington DC è una fotografa americana che sta facendo largamente parlare di sé grazie ai suoi ritratti urbani, ovvero una serie di scatti rubati ai vicini di casa attraverso i vetri delle finestre.
Le sue foto sono un punto di vista diverso e originale per raccontare la città e i suoi abitanti in quei momenti di intimità che ognuno di noi si concede ogni giorno. Così racconta questa sua attitudine a guardare attraverso le finestre, che sembra essere cominciata fin in tenera età:
“Ho spiato i miei vicini di casa. Questa cosa è andata avanti per anni. L’appartamento di Manhattan in cui sono cresciuta si affacciava su centinaia di finestre, ognuna delle quali offriva il proprio spettacolo. Da bambina, durante le notti che precedevano il Natale, avrei passato ore a osservare queste finestre, contando quante erano state decorate con delle luci. Negli anni Settanta e Ottanta passavamo la Pasqua ebraica sbirciando dalla finestra della nostra sala da pranzo nella casa di un’altra famiglia dall’altra parte della strada, qualche piano più sotto. Anno dopo anno quella famiglia era lì, la loro casa splendeva per le candele e l’argento, un pezzo costante della nostra sacra tradizione. Non abbiamo mai saputo i loro nomi o scambiato una parola con loro. Ma ciò che sapevamo di sicuro, ma di cui non abbiamo mai parlato, era che anche loro e gli altri vicini osservavano noi.”
Nei suoi scatti vediamo una famiglia riunita a tavola che pasteggia con allegria, un bambino che festeggia il suo compleanno con gli amichetti, una coppia di giovani amanti, insomma chi più ne ha più ne metta.
Possiamo dire che questa fotografa sia riuscita a ricreare attraverso questa particolare idea, quei piccoli momenti affini alla nostra quotidianità che ci toccano nel profondo.
L’ultima serie di scatti che ha realizzato vede protagonisti i cittadini di Parigi, colti all’interno delle loro abitazioni, sul posto di lavoro, o nei locali durante il loro tempo libero.
Dice che l’dea le sia venuta, come per magia, durante una notte insonne nella quale si sia affacciata per fare ordine tra i suoi pensieri e guardando fuori dalla finestra abbia scorto una luce, dopo pochi minuti si è affacciata come lei una mamma con il suo bambino in braccio. Senza lasciarsi sfuggire quel momento perfetto la Halaban ha impugnato la sua macchina fotografica e ha dato il via a quella che sarebbe diventata poi un idea dal successo travolgente.
Valeria Morterra © centoParole Magazine – riproduzione riservata
Ma come la mettiamo con la privacy? … Nessuno mai si è fatto avanti a dire la sua su un’intimità violata?