Fulvio Bianconi alla Venini

_DSC0176_lÉ stata la quarta volta che le Stanze del vetro (spazio espositivo sull’isola di San Giorgio Maggiore) hanno accolto opere muranesi disegnate da artisti di fama internazionale e ancora grande è stato l’incanto prodotto dal mettere in scena un’inattesa compagnia teatrale mascherata, delle amorevoli statuine in abito tradizionale o dei delicatissimi animali, attraverso i cui semplici accostamenti di linee la fornace Venini è riuscita a creare vera poesia.

Fulvio Bianconi (Padova 1915 – Milano1996), grafico e caricaturista allievo alla Scuola dei Carmini di Venezia, impresse il proprio stile in questi ed in altri oggetti, rinvigorendo la tecnica nelle variazioni dei vasi “fazzoletti”, oppure antropomorfizzando delle boccette di profumo come già era avvenuto per personaggi che, dalla metà del secolo scorso, continuano a reclamizzare in forma di moka una marca italiana di caffè.
Sfumature tenui intervallate da venature a retortoli, complessi pizzi a reticello, coraggiose accensioni di gialli, verdi e incroci di colore che percorrendo le superfici dei cosiddetti “scozzesi”, ad uno sguardo poco attento, ne dissimulavano i contorni; poi qualche stilema ricordo dell’arte floreale, finanche macchie e strisce anticipatrici del graffito contemporaneo.


Di candida porcellana pareva invece esser fatto il gruppo dei “Tiepoli” – sei Pulcinelli in vetro lattimo ispirati a lavori molto noti del pittore settecentesco – che differenti per posa e attitudini separavano la vaseria dalle altre figurette e dal bestiario, visibile senza schermi entro le pareti a cassette della seconda sezione. Qui uomini e donne d’altri tempi fronteggiavano coppie di uccelli acquatici, mentre alle effusioni coloristiche dei “pezzati” nelle prime sale – cioè vasi e piatti realizzati a tessere applicate – rispondevano i silenzi dei “musici”, l’espressività dei “grotteschi” e le grandi sagome africane coperte da tuniche intessute di murrine.
A chiudere l’esposizione un’indimenticabile brocca vermiglia – il volto di una donna-pesce –scelta che ha potuto rappresentare appieno il sottofondo culturale e la multiforme fantasia dell’illustratore, vivace testimone di quegli intensi e “favolosi anni cinquanta”.

Ricordo il catalogo curato da Marino Barovier con Carla Sonego, pubblicato dalle edizioni Skira e la prossima mostra in programma a fine estate del 2016 “Paolo Venini e la sua fornace

Giulia Bigazzi © centoParole Magazine – riproduzione riservata

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