“Fear Inoculum”: il nuovo singolo dei Tool promette bene

È uscito qualche settimana fa il primo singolo, nonché title-track del nuovo album, dei Tool. “Fear Inoculum” uscirà infatti il 30 agosto e sarà il quinto album in studio della band, a 13 anni di distanza dal precedente “10,000 Days”.
Ma chi sono i Tool? Per chi non li conoscesse, sono un gruppo formatosi negli anni Novanta a Los Angeles, caratterizzati da un suono di vaghe reminiscenze post-grunge molto aggressivo con forti influenze psichedeliche e progressive (King Crimson su tutti). Nel corso degli anni, hanno assunto sempre più una propria identità musicale ben definita, discostandosi dalle etichette di genere del mercato discografico: si passa da “Undertow” (1993) caratterizzato da forti sonorità grunge a “Ænima” (1996) molto più sperimentale e di anima metal, fino a “Lateralus” (2001) e “10,000 Days” (2006) incredibilmente complessi e suggestivi e ipnotici. È caldamente consigliato il recupero dei vari dischi, reso possibile dalla recente pubblicazione sulle piattaforme di audio-streaming (Spotify, Deezer, Apple Music, Amazon Music) del loro intero catalogo.
La storia dietro l’ultimo disco in uscita è molto travagliata: 13 anni di notizie dosate col contagocce e falsi annunci di uscita, tanto che nessuno, ormai, ci sperava più. A maggio di quest’anno, tuttavia, vengono presentati in occasione del Welcome to Rockville due nuovi brani (“Invincible” e “Descending”) e, in occasione della data di Birmingham del 7 maggio, viene proiettata sul palco la data di uscita del disco. È ufficiale: il 29 luglio viene data la conferma ufficiale e “Fear Inoculum”, il primo singolo, esce il 7 agosto.
Il singolo si presenta come un lungo brano di 10 minuti, incredibilmente ipnotico, sulle impronte di “Lateralus”. È costruito in maniera cellulare: inizia con suoni elettronici a cui si aggiungono pian piano chitarre in “swell” e percussioni, in un crescendo che culmina con l’ingresso del basso e della batteria sui tom. La voce entra quasi angelicamente, con note lunghe su una base che si fa sempre più serrata. Siamo quasi a metà brano e subentra il ritornello, che rallenta in favore di una grande energia sonora da parte di tutta la band. Da questo momento, si ricomincia ciclicamente fino ad arrivare sempre più velocemente al bridge, molto ipnotico che ricorda a tratti “Sober”, brano contenuto nel primo disco del gruppo. Il bridge culmina verso il finale di forti sonorità metal, sullo stile dell’ultimo lavoro in studio.
Sono 10 minuti che passano velocemente e che sembrano ricordare all’ascoltatore il sound caratteristico della band, in una carrellata che tocca in un modo o nell’altro tutti i lavori precedenti in studio. Sembra quasi che i Tool vogliano riprendere da dove avevano lasciato, 13 anni fa, ricordando ai fan le proprie sonorità e presentandosi in maniera completa a nuove generazioni di ascoltatori. I suoni sono incredibili, rispecchiano in pieno l’energia e l’anima del quartetto statunitense, con un mix bilanciato e tremendamente avvolgente.
In conclusione: questo singolo è un assaggio davvero intrigante del nuovo lavoro. Il 30 agosto si scoprirà se l’attesa ha avuto effettivamente senso, anche se per ora sembra proprio che ne sia valsa la pena.

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