Oggi, venerdì 10 aprile, alle ore 11, presso la Biblioteca Statale Stelio Crise di Trieste si è tenuta la conferenza stampa riguardante “Studio Luttazzi”.
È intervenuto Maurizio Messina – Direttore della Biblioteca Statale – il quale ha sottolineato che i materiali di Luttazzi, proprio perché esposti a Trieste – la sua città natale – acquisiscono maggior valore. Inoltre, avere a disposizione i lavori del Maestro, rappresenta anche una ricchezza per la vita culturale della città.
Inserire un’esposizione permanente, in un edificio come la Biblioteca Statale, che non si presta in sé a questo tipo di progetto, non è stata cosa semplice. Il percorso espositivo è stato pensato per una fruizione mediata, studiata, ma anche vivace e coinvolgente.
L’allestimento è stato curato da Massimiliano Schiozzi, il quale ha anche suggerito la denominazione “Studio Luttazzi”. La parola “Studio” è molto comunicativa ed evocativa; si rifà ad una fruizione anche intima del personaggio ed evoca una grande stagione della televisione italiana: quella di “Studio Uno”.
Schiozzi ha affermato che allestire le sale dedicate a Lelio non è stato facilissimo: raccontare una vita intensa come quella di Luttazzi, non è cosa da poco; ma, comunque, è stato piacevolissimo occuparsi di queste stanze, perché il Maestro merita uno spazio tutto suo, dove emerge non solo il personaggio televisivo, bensì anche quello più intimo; perciò, l’approccio a questo percorso è graduale, riservato a piccoli gruppi di persone, in modo tale da far assaporare al pubblico ogni piccolo spazio a lui dedicato.
In questa esposizione si vuole far conoscere alla gente gli aspetti più nascosti del Maestro: Lelio regista, Lelio scrittore, Lelio amico di vari personaggi. Schiozzi ha spiegato il perché della scelta del colore blu notte per il corridoio di ingresso alla mostra: “È stato scelto questo colore per creare uno stacco con gli ambienti adiacenti e per far entrare le persone in un’altra dimensione. Il corridoio blu notte, si apre in una stanza luminosissima dove c’è il pianoforte di Lelio, manifesti e locandine dei film e alcuni premi vinti.
Perciò, entrando in questo corridoio, si segue un percorso cronologico che fa scoprire, anno per anno, Lelio Luttazzi”.
Cesare Bastelli – Vice Presidente della Fondazione Lelio Luttazzi – ha gentilmente donato alcuni rotocalchi degli anni ’50-’70 che raccolgono interviste, recensioni, articoli, sul Maestro.
La moglie Rossana Luttazzi ha affermato che tutto il materiale della Fondazione Lelio Luttazzi andrà alla Biblioteca Statale. Inoltre, ha ringraziato le persone che hanno reso possibile tale progetto come Massimo Pistacchi – Direttore della Discoteca di Stato-Museo dell’Audiovisivo di Roma – e Rossana Rummo – Direttore Generale delle Biblioteche e degli Istituti del Ministero dei Beni Culturali. Un plauso anche alla “Titanus”, alla “Sugar”, alla “Warnes” e alla signora Barbara Scaramucci – responsabile delle Teche Rai – che gentilmente hanno concesso l’utilizzo dei materiali del Maestro Luttazzi.
La moglie di Luttazzi ha aggiunto che bisognerebbe valorizzare tutto il materiale – solo una parte verrà esposta a causa dello spazio ridotto a disposizione – facendolo ruotare e magari organizzare conferenze a tema.
Il Direttore Maurizio Messina, ha sottolineato che sarebbe bello creare delle manifestazioni musicali, in collaborazione con il Conservatorio Tartini, partendo dai vari lavori di Lelio Luttazzi.
Gabriele Centis – Presidente della Casa della Musica di Trieste – ha ricordato l’ironia triestina di Luttazzi, sempre presente nella sua musica, negli arrangiamenti che faceva. In più nelle musiche di Lelio c’è la melodia italiana, la tradizione musicale melodica; e non manca mai la raffinatezza compositiva, nemmeno nella canzone “El can de Trieste”.
Grazie alla donazione della moglie Rossana Luttazzi e della Fondazione Luttazzi e al sostegno della Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il progetto Studio Luttazzi ha potuto prendere forma, e domani, sabato 11 aprile, alle ore 11, verrà inaugurato lo spazio espositivo permanente dedicato al Maestro Luttazzi.
Nadia Pastorcich ©centoParole Magazine – riproduzione riservata.
Un’iniziativa che rende il giusto merito ed onore al nostro grande Lelio, per cui non si finirà mai di elogire le sue doti artistiche ed umane. Qui esse possono rivivere in quel ricordo che non si scolla mai dalla vita di ognuno di noi, ma ne fa parte, evocando quel passato che dà valore anche al presente. Ed al presente di una certa musica di oggi, nel mondo del jazz, Lelio ha dato un importante impulso che non può essere negato. Se lo swing in certi locali d’elite esiste ancora lo si deve anche a Lelio. Ben venga allora questa esposizione dei suoi cimeli, di cui gran merito va alla generosità palesata da Rossana Luttazzi, cui non finiremo mai di essere grati per questa iniziativa.