Corsi di fotografia con centoFoto. Dunque, vediamo perché. La fotografia, senza dubbio, è il mezzo artistico (diretto o indiretto) per eccellenza dei nostri giorni. Il fatto che chiunque possa avere sempre con se una macchina fotografica portatile (come minimo, il proprio telefonino – oppure una fotocamera compatta o ancora una piccola ‘mirrorless’) e l’accesso istantaneo a strumenti di elaborazione e correzione dell’immagine di alto livello ha fatto letteralmente esplodere questa forma d’arte, e creato un numero senza precedenti di fotografi amatoriali. Se poi, pensando al fascino che la foto istantanea – la ‘Polaroid’ – aveva sempre avuto, la possibilità di condividere in un attimo la foto, anche di buona risoluzione, scattata oggi con il telefonino attraverso i Social Network ha reso l’istantainetà della foto … ancora più istantanea. Ossimoro. Effimera, questa foto, nella sua durata? Certamente sì – con un risvolto, però, di eterna permanenza nel Web che ci avviluppa – e che non è ciò di cui vogliamo parlare oggi).
Ma non tutti sono in grado di trasformare questo desiderio di fotografia e questa abitudine ‘social’ in un hobby o in una passione più concreta, in un risultato duraturo,
Neppure quando ne hanno veramente il desiderio e vorrebbero farlo. L’accesso immediato e continuo a milioni d’immagini, ad esempio, ha avuto un effetto negativo sulla qualità del lavoro: gli artisti – perché il fotografo è un artista – sembrano più concentrati sul ‘presto’ che sul ‘bene’, più impegnati a costruire i loro ‘network’, a gestire le loro reti di contatti e a promuovere se stessi che a produrre fotografie di qualità. La caccia al ‘Like’ è continua.
Nulla di male in questo. Se vuoi distinguerti, in questo universo d’immagini – ma anche se vuoi avere solo la soddisfazione di fare qualcosa di bello, d’estetico – oppure se vuoi semplicemente un ‘Like’ perché ti fa piacere riceverlo, la creatività non ti basta: devi impegnarti in un minimo di studio. A pochi importa, alla fine, per chi tu abbia lavorato (per che studio, per che maestro) o quanto tecnico tu sia: ci sono fotografi che a loro volta hanno lavorato per i migliori fotografi del mondo eppure non sanno realizzare delle buone fotografie e non ricevono riscontro. E per realizzare una buona fotografia, un po’ di teoria è necessaria: non troppa, solo quel poco che serve.
È il momento di fare un po’ di formazione. Non troppa, solo quella poca che serve. Un corso di fotografia, quindi. Ma di corsi ce ne sono così tanti, in giro … corsi di chiunque, corsi ovunque, corsi in ogni momento del giorno. Circoli fotografici, professionisti, video tutorial, corsi sul Web. Quale scegliere? Come scegliere? Perché centoFoto e non altri?
- perché non devi sentirti come se tu stessi per iscriverti a una scuola d’arte contemporanea. L’arte è un territorio pericoloso, già da un punto di vista ideologico, senza voler menzionare i costi (in termini di moneta sonante) di percorsi ‘NTAX’, ‘Knockon School’ , ‘High Fashion Path’, ‘Thousand Pixels’… ti chiedi: ‘Ne vale la pena?’ , e alla fine tutto dipende dalla tua personalità e dalle tue aspirazioni, non dall’etichetta. Se la fotografia ti appassiona e il richiamo che senti verso di essa è una costante, tutto il resto viene da se. Ciò non significa che dovrai fare tutto da solo, ma la guida ti può venire da chiunque abbia un po’ d’esperienza e soprattutto dal confronto con gli altri e dalla partecipazione a un corso introduttivo che sia semplice, diretto, di fruibilità immediata. Quello che puoi imparare in un solo giorno su un set fotografico o attraverso un buon insegnante capace di comunicare (e non solo di dirti che ‘lui è molto bravo’) può richiedere, in altri contesti, diverse settimane di teoria.
- perché non devi aspettare che le cose vengano da te: devi andare tu da loro. E, a volte, devi provare anche a fare cose che non sai, senza dire: ‘non sono preparato!’. Personalmente ho iniziato a lavorare sui miei primi ritratti senza avere la minima idea di come preparare le luci in studio e di come posizionare gli stativi: la passione e il desiderio di provare erano così forti che consideravo il fatto di non saper tenere in mano un esposimetro come assolutamente secondario. Il fotografo che m’insegnava aveva notato il mio imbarazzo, e seppe correggere le mie azioni sbagliate senza che si trasformassero in ulteriore imbarazzo (mio) di fronte agli altri: questo, venuto dall’esperienza sul campo, è l’approccio che puoi trovare in un corso di centoFoto, e gli insegnanti sono sia amatori che professionisti. A te la scelta.
- perché devi scattare (con la fotocamera! In manuale!) e imparare dai tuoi errori. In fotografia (digitale, ma non solo), la quantità porta alla qualità. Sempre? Non sempre … ma molto spesso, e fare cose pratiche aiuta, specialmente quando si lavora attraverso il mezzo digitale. Più provi, più impari. Quello che può cambiare è il tempo per arrivare al risultato: se è vero che le prime quindicimila foto, per chi impara completamente da solo, sono da buttare (o quasi), un corso pratico può aiutarti a raggiungere un buon risultato in … diciamo, cinquemila? È un terzo del tempo, e dello sforzo – sembra tanto ma non è – e può aiutarti a non perdere la speranza. Ne vale la pena. E a volte la foto migliore vien fuori così, quasi per magia: molto dipende dal soggetto. Dove un corso pratico può aiutarti, però, è nel saperla rifare, quella foto, non lasciandola così, appesa a un file di qualche Megabyte, come se fosse veramente solo puro frutto del caso.
- perché per far foto devi usare qualsiasi cosa tu abbia a disposizione. Addirittura la fotografia pubblicitaria, ormai, viene fatta con lo ‘smartphone’, e questa è una prova di che cosa sia possibile, con un po’ di pratica e impegno, tirar fuori da fotocamere anche semplici. E anche se la fotocamera che ti hanno regalato, magari non di ultimissima generazione e non costosissima, non avrà a disposizione tutti e proprio quei giocattolini software che piacciono tanto, usala lo stesso: ti forzerà a essere versatile. Puoi lavorare tranquillamente anche con una vecchia e semplice Oympus, o a una piccola Samsung, e affiancarla poi a una Canon, o a una Nikon, o a quello che vuoi. Non preoccuparti del tipo di fotocamera che hai a disposizione: usa quella che hai, portala al corso. Pensa a quello che vuoi fotografare e a come vuoi farlo, non a che fotocamera vorresti avere in mano.
- perché prima di tutto tu scatti per te. Non pensare al tuo pubblico. Non pensare ai giudizi. La fotografia è qualcosa di soddisfacente già di per se stessa, qualcosa che appaga. Cerca situazioni che ti piacciano. Cerca di fare foto che piacciano prima di tutto a te, anche se sei guidato dalla rabbia per non riuscire a far bene quello che vorresti o dal desiderio di capire. E non trattenere la tua fantasia.
- perché devi usare la tua fotocamera in una stanza buia. No, non in camera oscura … non avrai una pellicola, a meno che non si tratti di un corso specializzato, ma una fotocamera digitale e un sensore. Al buio, però, cambierai tempi, diaframma e ISO, e tutto verrà fatto per farvi acquistare quella manualità che serve a scattare senza pensare. Riuscite già a farlo, o dovete guardare i bottoni e i menu? Per quanto tempo ancora permetterete ai bottoni e ai menu di essere più importanti dei soggetti che passano davanti a voi? Se ancora pensi prima di scattare, è il momento di provare con centoFoto.
- perché il flash è importante. In una buona fotografia, il controllo della luce è tutto. Il flash e la luce in fotografia sono un tema così complesso che il promettere di poterlo affrontare in un corso di base di poche ore sarebbe una bugia, ma certamente ti sarà spiegato che cosa cambia, con flash e senza flash, e perché devi saperlo.
- perché le tue foto le devi stampare. E farle vedere. Assieme, al corso, stamperai alcune delle tue fotografie e le farai commentare agli altri. Lo scopo del gioco … non sarà stabilire quale sia la foto migliore, ma imparare cose nuove ascoltando quello che gli altri vedono (e non vedono) in quelle stesse foto. Stampare un ingrandimento di una tua foto e appenderlo a una parete, a casa tua, può regalarti soddisfazioni e darti piacere per molti e molti anni. E mantenerti motivato.
Tempi. Diaframma. Sensibilità. Impara tutte le funzioni della tua fotocamera. Non ti serve averne una complessa o ultimo modello, ma devi conoscere bene i comandi e le possibilità che ha. Dopo aver capito bene che cosa siano diaframma, tempi, fuoco e profondità di campo … scoprirai di averne molte altre, di cose a disposizione, cose che variano da macchina a macchina: blocco dello specchio, time lapse, multiesposizione, bracketing. Altro ancora. Imparare come si espande la propria creatività attraverso l’uso delle funzioni della tua fotocamera può cambiare la tua prospettiva fotografica e metterti a disposizione degli strumenti che troverai nuovi e sorprendenti. Prova. E non dimenticare di chiedere a chi insegna come si usa il cavalletto, e che cosa sono i tempi lunghi, e che cosa vuol dire ISO.
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centoFoto sul campo: Serena Bobbo, Giuseppe Galati Garitta, Mauro Marass, Vincenzo Russo, Lorenzo Spadaro, Roberto Srelz
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