Francesca Schillaci

Redattrice. Laureata in Lingue e Letterature straniere presso l’Università di Lettere e Filosofia a Trieste. Da sempre amante di letture di classici, si dedica alla musica, al disegno e alla scrittura, prediligendo la fusione dell’arte musicale con la composizione poetica; in Spagna pubblica la sua prima introduzione per un libro di fotografia e una volta tornata in Italia inizia a collaborare con più pubblicazioni online (‘La Voce di Trieste’ , ‘dotART Magazine’, ‘Trieste All News’).

Una veggente sulla Pontebbana: la Cassandra rivisitata da Blanco

Tutto inizia con dei postumi. I postumi di un incidente. Una piccola Smart parcheggiata su un palco, abbandonata, solitaria. Una musica straniante va in crescendo mentre le luci stroboscopiche richiamano i lampeggianti del soccorso stradale. Ma è tutto un sogno, un incubo. Dall’auto si intravede ora la sagoma di una donna, che si risveglia di […]

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Le Erme del Disonore e della Viltà di Paolo Cervi Kervischer rappresentano l’orrore del nostro presente

“Il tuo passato è il tuo contemporaneo”. Da qui si pone la questione della permanenza, tema caro all’artista e maestro Paolo Cervi Kervischer, che negli ultimi mesi di ulteriori restrizioni sulla libertà di movimento, ha deciso di escludersi per un periodo dal mondo esterno per osservare, con la sua capacità di meraviglia, cosa le sue

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Elegia per Hermann Nitsch: l’artista che fece della morte un’opera d’arte

Quando ci troviamo di fronte alle opere di Hermann Nitsch, si ha l’impressione di poterle comporre come pezzi di puzzle. O meglio, pezzi di una gigantesca scacchiera sulla quale il pittore e la morte avevano posato i loro sguardi in attesa della prossima mossa. Scacco matto. Ma quella di Nitsch è stata una bella partita.

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Il mio passato è un fiume malvagio: lettere 1946-1973 di William Burroughs

Opera pubblicata dalla casa editrice Adelphi (2022) a cura di Oliver Harris e Bill Morgan. Edizione italiana a cura do Ottavio Fatica e traduzione di Andrew Tanzi. C’è chi cerca solo l’opera e i suoi personaggi, c’è chi cerca invece anche l’autore dentro i suoi libri. Ci sono scrittori che non possono essere scissi dalle

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La lieta Battaglia che accolse i “folli” oltre i suoi scatti fotografici

Pensiamo a Dorothea Lange e vediamo la sua Madre migrante; pensiamo a Tina Modotti e vediamo la dignità nello sguardo della gente che lavora; pensiamo a Diane Arbus e vediamo i suoi “freaks”; pensiamo a Letizia Battaglia (1935-2022) e vediamo le infinite contraddizioni di un’isola – la Sicilia – incoronata dall’Olympus di Battaglia a vero

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Pier Paolo Pasolini reloaded: questo è il tempo in cui attendo la grazia

Da dove cominciare? Quale Pasolini vado cercando? E quale Pasolini speri di trovare, tu che leggi queste pagine? Il regista o lo scrittore? Il teorico italiano o il poeta friulano? Il giornalista o l’insegnante? Oppure semplicemente l’uomo? E ancora, verso dove andare per cercarlo? A Bologna o a Casarsa? A Roma o ad Ostia? La

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Daystar e la “blood memory”: la danza dei nativi americani come atto politico e narrativo

La danza è quel linguaggio che, oltre la musica e il vecchio cinema muto, annienta ogni barriera culturale. In realtà è un po’ più complicato di così: l’arte del corpo in movimento è soggetta a variabili socio-culturali più di quanto si pensi. Il testo qui riportato è un esempio (tra mille possibili) del significato profondo

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Lunàdigas

Un nome per una scelta. Lunàdigas: le donne che scelgono di non avere figli. La prima testimonianza fu quella di Margherita Hack

Rami secchi. Egoiste. Diverse. Cattive. Incomplete. Imperfette. Sbagliate. Strane. Segnate da dio. Sono solo alcuni degli aggettivi coniati per identificare le donne che non hanno avuto figli, soprattutto quelle che non li hanno avuti per scelta. Non esiste un termine italiano per definirle senza un pregiudizio, una critica, una condanna etica. Così nel 1999, nasce

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La morte della farfalla: Zelda e Francis Scott Fitzgerald

“Così continuiamo a battere l’acqua, barche contro corrente, risospinte senza posa nel passato” Le ultime parole del Grande Gatsby sono state incise sulla tomba di Zelda e del marito Fitzgerald, probabilmente sotto volere della figlia Scottie, desiderando soltanto che queste due farfalle restassero insieme, come sempre avevano fatto nella loro breve, intensa vita. Tutti conosciamo

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I cento anni della “Lost Generetion”: la generazione perduta degli scrittori espatriati che rinasce a Parigi negli anni 20′

“Siete tutti una generazione perduta”. È così che Gertrude Stein, inconsapevolmente, segnò in modo indelebile quella che sarebbe stata la partita più intensa degli scrittori che hanno segnato la modernità della letteratura e l’abbandono dei vecchi schemi stilistici, in un periodo storico di totale perdizione come gli anni ’20 e il proibizionismo in America. Uno

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