Al via la Stagione della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste con Stabat Mater di Rossini

Con lo Stabat Mater, capolavoro di musica sacra che apre la Stagione sinfonica della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, venerdì 6 settembre ore 20.30 (replica sabato 7, ore 18.00), Gioachino Rossini riesce a risolvere un grave problema del genere: trovare un’unità linguistica nella conciliazione di due estremi, lo stile contrappuntistico richiesto dalla tradizione nei cori e l’espressività febbrile riversata nelle arie. Questo importante risultato farà sentire i suoi effetti molto a lungo: ne ritroviamo tracce evidenti ancora nel Requiem di Verdi, nato inizialmente come omaggio a Rossini, e che è giustamente celebrato come massima sintesi fra melodramma e musica sacra.

La partitura dello Stabat Mater illumina alcune zone del pensiero musicale rossiniano che al pubblico teatrale odierno sono meno note, messe in ombra dai capolavori buffi del maestro. Sono infatti le drammatiche atmosfere dell’opera seria che Rossini chiama in causa per mettere in scena la tragedia di Maria ai piedi della croce. L’alternanza di cori, numeri di insieme e arie solistiche è inserita nella cornice più ampia di riferimenti tematici ricorrenti, che danno al lavoro una forma ciclica. In questo modo Rossini riesce a conservare l’unità drammaturgica pur nella grande varietà stilistica dei singoli brani, che spaziano dalla tenebrosa declamazione corale dell’apertura al brillante virtuosismo dell’aria per tenore Cujus animam: all’ascoltatore è offerto il dispiegamento completo dei mezzi espressivi rossiniani, in una ricchezza inventiva mai superficiale che mette in grande risalto i motivi universalmente umani del testo sacro.

A interpretare questo capolavoro rossiniano l’Orchestra e il Coro della Fondazione diretti dal Maestro Gianluigi Gelmetti (Maestro del Coro Francesca Tosi), insieme ai solisti Angela Nisi (Soprano), Monica Bacelli (Mezzosoprano), Stefano Secco (Tenore), Mirco Palazzi (Basso).

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