“Paris is always a good idea”, recitava una giovane Audrey Hepbrun nel film “Sabrina”.
Ed è proprio a Parigi che ha inizio questo reportage di viaggio attraverso la Francia, dalle punte più lontane e desolate della Normandia fino a giungere ai campi dai colori caldi e vivi del suo entroterra.
Questa avventura è non solo un percorso vissuto attraverso luoghi e città, ma è anche un cammino multiforme di emozioni. Le prime a manifestarsi sono quelle che ci riportano a tornare bambini, dinanzi allo spettacolo pirotecnico che si dipinge sullo sfondo dello sfarzoso castello della Bella Addormentata: è quasi una magia quella che accresce in noi un candore puro e luminoso.
Il percorso prosegue, portandoci dallo stupore infantile a sentirci come degli eroi ottocenteschi: tutte le peculiarità romantiche studiate sui banchi di scuola si dispiegano e vivono in noi dinanzi all’immensità dell’oceano. La forza della natura, la solitudine e l’incontro con l’io interiore attraversano la mente nell’esatto momento in cui l’aria salmastra, viva ed intensa, ci avvolge. Dal diciannovesimo secolo gli occhi del viaggiatore attraversano il tempo, restando silenziosamente impressionati dal contrasto generato dai reperti storici propri del secondo conflitto mondiale.
Le coste che in un primo momento portano a comunicare con la natura nella totale pienezza dei sensi, adesso ci inducono a riflettere: si cammina sulle stesse spiagge che furono una volta solcate dai soldati e dalle macchine da guerra. Dal raccoglimento si scivola verso lo stupore offerto dal raro ed insolito evento che si ha il piacere di osservare a Mont Saint Michel: la sabbia fangosa che la rende come un’isola architettonica rocciosa nel deserto, nell’arco della giornata è lambita dall’oceano.
Proseguendo nel viaggio, si giunge in Bretagna: nonostante le temperature siano fredde durante le serate estive, il sole splende fin le ore più tarde. E’ sufficiente spostarsi al largo della costa, su Ile d’Ouessant per scoprire un’isola dalla natura rocciosa e verdeggiante, ma allo stesso tempo quasi fredda e selvaggia. Gettando lo sguardo sull’orizzonte, si è basiti al pensiero che al di là di quella immensa distesa d’acqua vi sia un altro continente, il “Nuovo Mondo”.
Proseguendo infine verso il sud della Francia, si resta incantati da cittadine quali Tours, città universitaria piena di vita e di locali assediati dai giovani, e da Vichy, città caratteristica, piena di negozi dalle vetrine curate e caramellate, allestite da tutto ciò che non si comprerebbe mai, ma che il solo fascino francese è in grado di vincere, abbattendo le mura della razionalità per accontentare gli sfizi e i peccati di golosità.
Francia. Un percorso vissuto attraverso luoghi e città, ma anche un cammino multiforme di emozioni. Le foto scattate allo spettacolo pirotecnico che si dipinge sullo sfondo dello sfarzoso castello della ‘Bella Addormentata’ – foto che ripagano le lunghe ore di posa e di attesa, sacrificio ben noto ai foto-amatori; le coste normanne che conducono dall’atmosfera del Diciannovesimo secolo al a restare silenziosamente impressionati dal contrasto suscitato dai reperti storici della Seconda Guerra Mondiale. Le spiagge che in un primo momento portano a comunicare con la natura nella totale pienezza dei sensi, e che poi inducono a riflettere su soldati e macchine da guerra in una sorta di malinconia e di tristezza. Le città universitarie, percorse da un lato da palazzi dall’architettura recente, caratterizzati da linee semplici e pulite, e dall’altro pullulanti di ragazzi giovani che assediano bar e ristoranti tipici e peculiari. E Vichy, con i suoi negozi dalle vetrine curate e caramellate, allestite con tutto ciò che non compreresti mai, con il fascino francese che riesce comunque a tentarmi, abbattendo le mura della razionalità per accontentare gli sfizi e i peccati.
La Francia vista attraverso gli occhi e attraverso l’obiettivo della macchina fotografica, osservando un paese dai paesaggi e dalle realtà dissimili tra loro, realtà che manifestano storie e bellezze naturalistiche diverse, ma che restano egualmente impressi nella mente del viaggiatore che li osserva.
Letizia Bevilacqua © centoParole Magazine – riproduzione riservata