Gabriella Pison: Undulna Dea tra l’erba

UNDULNA DEA TRA L’ERBA di Gabriella Pison

 

Alla fine rimane un chiarore

che illude trascende svanisce

tra le pietre del Carso

tra i sentieri dei nidi di tordo.

Tra i steli dell’erba qualche voce

di un sonno lontano

di notti innervate dal vento.

L’orma riluce nell’abbandono lunare

si fa carezza sulla terra d’argilla e sasso

dipinge arabeschi tra gli aghi di pino

-lieve ironia nel letargo dell’inverno-

e il buio svanisce

quasi per gioco.

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