“Stabilimento per la produzione di mobili, arredi ed addobbi per la moderna abitazione signorile ed economica / eseguiti con i nostri progetti originali ispirati a comodità, solidità ed eleganza in armonia all’insieme decorativo dell’ambiente / forniti degli speciali corredi, oggetti accessori suppellettili ed utensili per il decoro, il benessere ed il governo della casa e della famiglia” (da una cartolina per uso pubblicitario, “Esposizione internazionale di Torino 1911”, Gran Premio).
La prestigiosa falegnameria Sello era stata fondata nel 1868 dal capofamiglia “maestro stipettaio” Giovanni (1835-1909) ed in seguito portata avanti dai suoi sei figli, tutti specializzati nell’ambito delle attività tipiche di tale mobilificio: vi figuravano infatti un disegnatore, un tappezziere, un ebanista, un fabbro bronzista, un pittore-decoratore e un geometra. Intorno alla metà del primo decennio del secolo XX, si presentò la necessità di edificare un palazzo, dettata dalla speranza che l’attività di progettazione e costruzione di arredi potesse in futuro assumere una dimesione industriale, ma anche dalla volontà di fornire “un’immagine pubblica del nuovo edificio che esprimesse il criterio con il quale veniva eseguita la fabbricazione dei mobili” (dal depliant della mostra). Il mobilificio Sello era infatti ormai conosciuto in tutta Europa, oltre che nell’intera Italia: elevatissima in particolare la qualità delle sue realizzazioni in stile liberty, tra le altre (diversi pezzi risultano ad oggi superstiti). La domanda di costruzione del palazzo, firmata da Angelo Sello (figlio di Giovanni), risulta datata 26 maggio 1914. Proprio quest’anno, in tale fortunata ricorrenza costituita dal centenario di Palazzo Sello, è stata allestita una mostra nell’atrio e lungo la terrazza interna dell’edificio, che attualmente è un prestigioso Liceo Artistico. L’esposizione, dal titolo “Palazzo Sello. 1914-2014: cento anni“, raccoglie tantissime testimonianze storiche: vi troviamo infatti, esposti in una decina di bacheche, un gran numero di progetti, diverse fotografie e cartoline d’epoca, documenti e insegne. Viene così rievocata passo dopo passo la storia del maestoso edificio, situato oggi al civico 12/b di piazza I Maggio (un tempo, piazza Umberto I). Ancor prima della costruzione del palazzo di rappresentanza, già sorgevano nel centro di Udine altri edifici appartenenti alla famiglia Sello: una ‘bottega’ in via Porta Nuova (fondata nel 1900) e un ingrandimento della stessa, costituito dai laboratori edificati in piazza Umberto I a partire dal 1907. Giungiamo in questo modo all’epoca della costruzione del grande palazzo, originariamente impostato su tre livelli: il piano interrato, il piano rialzato e il primo piano. La facciata originale, che ancora oggi svetta maestosa sull’area verde del centro di Udine, risulta ritmata da dodici colonne ‘alveolate’, con il fusto scanalato per due terzi dell’altezza, di poco sporgenti dalla superficie muraria e prive di capitello (dal depliant della mostra). Il progettista fu Angelo Sello, che come già accennato era figlio del fondatore del mobilificio. Giovanni, da sempre interessato alla cultura e all’educazione della gioventù, applicò queste metodologie anche in famiglia. Angelo divenne infatti una figura di grandissimo rilievo nell’ambito dell’ambiente culturale e professionale della città di Udine, dove ebbe anche grande possibilità di dimostrare il suo talento progettuale. La prima risposta affermativa per la costruzione del palazzo Sello da parte della Commissione d’Ornato giunse tempestivamente il 27 maggio 1914, con alcune annotazioni relative a delle modifiche da porre al progetto; la richiesta venne infine approvata ufficialmente tre giorni dopo, in data 30 maggio 2014 (“Progetto approvato salvo a stabilire d’accordo coll’Ufficio Tecnico la livelletta stradale e con avvertenza che i gradini d’ingresso non siano sporgenti sulla pubblica via”).
Come già accennato, la ben curata esposizione allestita in Palazzo Sello riporta diverse testimonianze storiche, che abbracciano il lungo periodo che va dai primi progetti per la facciata del palazzo (1913) fino ai disegni progettuali per la ristrutturazione dell’edificio effettuata negli anni ’50 (nel 1954 i fratelli Sello, già titolari dell’azienda paterna, decisero di donare l’edificio al Comune di Udine, per farlo diventare una scuola di arti e mestieri, intitolata alla memoria del padre Giovanni). Un’eccezione più recente tra le testimonianze storiche è costituita dalla targa, posta nell’atrio-ingreso monumentale in data 3 dicembre 1990, a testimonianza della già citata donazione: “A ricordo di Giovanni Sello (1835 – 1990). I figli Angelo e Antonino questo suo mobilificio donarono alla città di Udine (1954)”. Diversi progetti per la composizione architettonica della facciata principale del palazzo, dei nuovi solai e delle scale monumentali (con la relativa decorazione del pavimento in terrazzo) riempiono le prime bacheche: sono splendidi disegni architettonici realizzati a matita, acquerello, china. Segue l’insegna originale dell’ingresso ai laboratori (in legno e cuoio, risalente alla fine degli anni ’20). Troviamo poi delle splendide fotografie storiche, relative al cantiere edile del palazzo (scattate intorno al 1914): vi figura anche lo stesso progettista. I disegni architettonici di Angelo Sello esposti in mostra presentano poi un avanzamento cronologico di qualche decennio: dopo quelli relatvi alla progettazione architettonica del palazzo, passati gli anni ’20 (in cui una piccola parte del palazzo venne adattata per fungere da residenza alla famiglia del progettista), si giunge alle ristrutturazioni operate negli anni ’50 in vista dell’istituzione delle scuole: “Dettaglio del prospetto principale del palazzo con la scritta: Fondazione Sello Giovanni per l’insegnamento delle arti e dei mestieri. Nel vano cieco sopra la porta è raffigurata la statua del lavoro commissionata ad Aurelio Mistruzzi, non realizzata”. Va chiarito che nel 1957, in realtà, le scuole da istituire nell’area del palazzo risultavano due: la scuola “Giovanni Sello” e la “Scuola d’arte”. Ci si adoperò affinchè esse fossero fornite di ottimi servizi: “Questa è la planimetria al piano terreno ed è ideata in modo da poter dare a ciascuna scuola il proprio ingresso, il proprio atrio, i propri connessi servizi, pur avendo in uso il palazzo, i laboratori, l’aula magna, le scale, e gli altri servizi” (da un progetto di A. Sello, datato 30.IX.1957). Il palazzo venne infine ristrutturato un’ultima volta, durante gli anni ’90 , per far sì che venissero rispettati gli standard prestazionali, di accessibilità, di staticità e di sicurezza.
La mostra è apprezzabile per la qualità e la cura con cui è stata realizzata, oltre che per il fatto di essere stata allestita nello stesso palazzo oggetto di questi festeggiamenti, così legato alla storia più recente della città di Udine. Un immenso piacere è dato dalla visita di questa esposizione, soprattutto nei confronti di coloro che (come chi scrive) al Sello vi hanno studiato e ne conservano sempre un bel ricordo. Affascinanti i dettagli grafici dei progetti, fra i tanti lo schizzo dell’ allegoria del Lavoro che avrebbe dovuto essere realizzata dal Mistruzzi, oltre ai meravigliosi particolari raffinati presenti nei progetti di Angelo Sello. L’esposizione è stata inoltre corredata da diversi interessantissimi interventi orali, che hanno avuto luogo tra sabato 24 e domenica 25 maggio.
Nadia Danelon© centoParole Magazine – riproduzione riservata