Marina Stanger

Marina Stanger. Beauty Is. Un’intervista.

[Croazia, Gennaio 2012 – di Roberto Srelz] Marina. Ho visto che hai posato anche per copertine di riviste, le foto sono molto belle. Siamo contenti di aver lavorato con te nel workshop di Alessandro Michelazzi, a Rovigno: una professionista e un’ottima persona.

È stata una bella esperienza. Mi manca. Il workshop, tutti e tutto. Avete in programma qualcosa anche per quest’anno?

Credo di sì, sì; sono rimasto in contatto con Alessandro Michelazzi e abbiamo parlato molte volte riguardo il lavoro, pensiamo di fare qualcosa ogni anno, forse … con Alessandro ci lamentiamo del fatto di non avere tali opportunità qui. Lui  propone Firenze, naturalmente, ma al contempo deve stare anche con noi, nella sua Trieste! Vediamo.

Ti piace la fotografia, Marina? Ti sei cimentata nei panni del fotografo, qualche volta?

Ero interessata, sì. Mi piace. Ero interessata ma non ho avuto tempo per occuparmene; credo sia veramente necessario imparare tutte le tecniche che occorrono ma richiede tanto tempo, e adesso non ce l’ho, sfortunatamente.

Al Fashion Workshop hai avuto molta pazienza, in realtà, soprattutto quando abbiamo fatto le riprese in piscina, con l’ acqua fredda …

Era fredda l’acqua, eccome! Sì, ho voluto fare un buon lavoro, il gruppo dei fotografi era davvero cortese, siamo stati bene sul set,  era chiaro che c’era tanta passione in quelle foto. Io ho fatto il mio, ho dato il mio contributo. Tuttavia è stato … interessante, stare in quella piscina fredda!

So che adesso studi recitazione. Dove studi?

 

All’Università, si tratta di uno studio post-laurea: specializzazione in recitazione, media e cultura.

Quindi vuoi fare l’attrice?

Sì!

Hai provato anche il teatro?

Anche il teatro è interessante, ma non ho ancora provato in unapiece teatrale. Preferisco di gran lunga i film, e ho fatto soltanto film e spot pubblicitari.  Il teatro non ancora. È più difficile, tutto avviene al momento, in teatro non hai alcuna possibilità di recuperare se sbagli battuta, devi recitare mentre il tempo scorre. Il teatro è più complicato, più intimo, dato che sei di fronte ad un pubblico. Nel film hai solo il personale intorno a te, hai la tua parte, e la possibilità di rifarla di nuovo, e ancora, e ancora … Non lo so, molte persone preferiscono il teatro – i miei colleghi. ad esempio, ma io sono più per i film, di certo. Anche il teatro rappresenta una grande sfida, e sicuramente voglio provarci, in futuro.

 

… perché ti piace il mondo del cinema e quindi qualsiasi cosa riguardi i film?

Mi piacciono i film, la musica, il trucco, la moda … Mi piace la sensazione, mi piace essere in mezzo alla folla. È diverso da tutto il resto.

E preferisci essere la Star, o un qualsiasi personaggio del film?

Entrambe le cose.

Hai recitato in un film dell’orrore – un cortometraggio. Qual era la tua parte? Dimmi di più.

C’erano otto personaggi, un uomo e sette donne. Sette ragazze, tutte con provenienze geografiche ed esperienze diverse, e anche di secoli diversi, ognuna che parlava nella propria lingua – concetto principale del film era quindi l’incomunicabilità tra di noi. Croazia, Polonia, Spagna, Olanda, Inghilterra, tutte di paesei diversi. Il personaggio principale, il personaggio negativo, è un uomo molto potente, che ci rapisce da sette diverse epoche e sette diversi posti del mondo. Ci svegliamo, e non ricordiamo nulla. Ci dà la caccia, nutrendosi della nostra paura … noi siamo lì, non sappiamo come siamo arrivate , né perché accada …

La tua parte?

La mia parte è una delle principali, sono presente sin dall’inizio.

Sette bellissime ragazze in un castello. In che modo è avvenuta la selezione?

C’è stato un casting, su Internet via Skype.

Bene! Aspetto di vederti in altri film allora. Non sarà facile, non è vero?

Sì, lo so. Ma … io voglio farlo. Quello. Nient’altro.

Hai provato a scrivere qualche sceneggiatura per un film?

No… ma mi piace e ho intenzione di farlo. Sceneggiatura, e anche regia. Tutto del cinema è interessante. Ma non adesso, non ancora. Me ne occuperò terminati gli studi.

È necessario avere immaginazione per preparare uno script.

Beh, sì, ma ce l’ho. Sono creativa, molto.

Come hai iniziato la carriera di  modella? Quando?

Due anni e mezzo fa, quando avevo 26 … un po’ in ritardo? Ma … sì, non ero particolarmente interessata a quella carriera, io volevo fare recitazione, volevo essere più che altro un personaggio in qualcosa, piuttosto che un volto o un corpo in una foto. Avevo iniziato a cercare lavoro, non ne avevo uno in quel momento; posare come modella è stato, come adesso, un lavoro occasionale. E mi piace.

Ho messo alcune foto su Facebook – tutto è cominciato con Facebook, quasi tutte le ragazze possono essere modelle. Ho visto le immagini di un fotografo e mi è piaciuto, così l’ho contattato. Abbiamo fatto un servizio- un servizio semplice – e le foto mi sono piaciute. Ad altri fotografi sono piaciute altrettanto e abbiamo iniziato. Poi, su una rivista croata di moto, ho lavorato come hostess, per la Dunlop. Ho posato per la moda, cataloghi, calendari, e così via. Dopo le foto per la rivista ho fatto dei workshop, e ho lavorato come modella con un famoso fotografo croato. Ho posato anche per le scuole di fotografia, in Croazia e in Slovenia, a Lubiana. Ma quei laboratori erano solitamente fatti con quattro, cinque fotografi, massimo dieci – il workshop di Alessandro era molto più grande.

Come si fa a entrare in contatto con i fotografi?
Di solito su Facebook, o ModelMayhem. Non ho ancora la mia pagina Web personale.

Sei ancora in Fotoportale.it?
Sì, penso di sì. Sì, lo sono. Ma lì, ci sono un sacco di … fotografi non  professionisti. E persone non serie. Beh, come ovunque … ma soprattutto lì. Ho ricevuto un sacco di stupidi messaggi. Anche nelle comunicazioni  con i fotografi; non so come sia in Italia. Succede quando hanno qualche ‘altro’ obiettivo invece della fotografia.

Succede spesso? Ricevere messaggi a sfondo sessuale?

Per il momento no, non più, perché ho smesso di posare, e dedico il mio tempo alla recitazione e allo studio. Ma sì, accadeva. Ma questo non è un problema troppo, ogni volta che ricevo un messaggio, capisco subito le intenzioni e non si penso più su. Quando qualcuno mi manda un messaggio o una richiesta che non sembra affidabile, intuisco che probabilmente è realmente così, e la scarto.
Adesso ho smesso di fare la modella, è un gioco, ok, lo faccio e mi piace, ma davvero, ho i corsi. E le lezioni sono dalle sedici alle ventidue, qualche volta alle ventitrè – torno a casa a mezzanotte, e ogni giorno di mattina devo studiare, volumi, monologhi, o preparare qualcosa … davvero non ho più tempo per le foto, soprattutto se è TFPC – ‘trade for pictures’.

Studi il modo di posare, tra le sessioni?

No. Mi basta essere naturale, e seguire l’input che ricevo dal fotografo. Non penso molto a come posare prima, o tra le sessioni.

Come ti sei sentita, a essere modella per una ventina di persone tutte là a scattar foto, durante i tre giorni di Alessandro?

A volte era un po ‘… estenuante – era la prima volta che facevo la modella per tante persone (in Croazia, avevo già avuto venti fotografi su un set, ma eravamo quattro modelle con cinque fotografi ciascuna, gli altri semplicemente guardavano). Qui a Rovigno eravate tutti intenti a fotografare …

… sì, abbiamo infranto tutte le regole …

… sì, la passione per le foto! E a volte è stato difficile, un flash, una posa, secondo scatto, terzo – ho voluto fare la posa giusta per tutti e non è stato facile, ‘Marina guarda qui’, ‘Marina guarda lì’, ‘Là, qui, quaggiù! ‘ e così … ma è stato bello e interessante. E ci sono diverse foto molto belle.

Ti sembra strano posare davanti a persone che non conosci?

No, no. Penso che sarebbe più difficile fare da modella per qualcuno che conosco. Sentirei più vergogna, se qualche amico, ad esempio,  mi chiedesse di fare da modella. Non ho amici che mi scattano fotografie. Beh, quando dico amici, sto pensando a miei amici più cari – con qualche fotografo ho stretto amicizia, e ho continuato a fare da modella per lui. Ma è più facile da posare per una persona che non conosci.

Alcune donne mi hanno detto che non vorrebbero essere l’oggetto in una foto. E tu, sei un oggetto nelle foto che abbiamo scattato su di te?

A volte penso di esserlo; un oggetto nella foto, si. Alcune sessioni non hanno nulla a che vedere con le emozioni: un catalogo, a esempio. Quando si posa per la moda , il punto d’attenzione non è su di me, non su Marina e le sue emozioni. Non è un problema.

Colori o in bianco e nero per te nelle immagini, Marina?

Davvero non  so. Penso che dipenda, naturalmente, da quello che si vuole rappresentare con le foto . Forse forse, preferisco bianco e nero. Forse.È più artistica. Ma amo entrambe.

E per una foto tua?  Bianco e nero o a colori?

Entrambe le cose. Come ti ho detto, in bianco e nero è più intensa forse, ma mi piacciono entrambe.

Dal momento che si parla di ‘arte’ …chiunque considera il cinema una forma d’arte. E la fotografia? E arte  o tecnica soltanto? Che ne pensi?

È sia arte che tecnica. Sicuramente c’è l’arte nella fotografia – direi, è più arte che tecnica. Ma è necessario imparare e capire anche la tecnica. O forse, se hai talento non c’è bisogno di conoscere le tecniche della fotografia, ma bisogna avere molto talento!

Cos’è l’arte,  per te?

Emozione. Qualcosa che hai dentro, e che vuoi rappresentate in diversi modi. Forse è – ciò che ‘l’arte’ dovrebbe essere. Non qualcosa di commerciale, o un mezzo per guadagnare soldi. Adesso sembra che qualsiasi cosa tu faccia, serva per far soldi, ma, sì … dovrebbe essere emozione.

Il tuo sogno è di fare l’attrice. Ma perché?

Forse perché quando fai l’attrice non hai un ruolo definito. Un giorno sei un personaggio, il secondo giorno uno diverso … puoi esplorare molto di te. E magari trovare qualcosa in ogni personaggio diverso. Qualcosa di te che non sai, di cui non eri a conoscenza. Di certo non è qualcosa che fai dalle otto alle quattro, dal lunedi al venerdì, ‘tutti i giorni-la-stessa cosa’; quella è una cosa che odio.

Chi è la tua attrice preferita? La tua icona?

Hmm … domanda difficile … ce ne sono un sacco. Brigitte Bardot.

Ora un’altra domanda che mette disagio attrici e modelle: cosa ne pensi della bellezza?

Cosa ne penso della bellezza. Ok, è temporanea, lo sappiamo, naturalmente, è scontato… se la si utilizza, si ha poco tempo per sfruttare il vantaggio che ti dà. Lo so. La bellezza è qualcosa che ti dà un vantaggio sugli altri, come quando si è in un concorso. Sicuramente lo fa: permette di ottenere il successo in modo più facile. Non so se sia veramente un bene, o, al contrario, se sia un male. A volte la bellezza può aprire alcune porte, ma te ne preclude altre. La gente può percepirti soltanto in base all’apparenza. E forse se vieni percepito come bello non vieni considerato per qualcos’altro. Un sacco di bellissime modelle e attrici cadono in grande depressione quando finisce la carriera, quando sono un po’ più mature e iniziano a comprendere che la loro bellezza sta andando via, e che non hanno nient’altro. Così cominciano con la chirurgia plastica, e i rifacimenti …

Lo faresti,  approvi, chirurgia plastica e il resto?

Sì, sì. Penso che ognuno dovrebbe essere libero di fare quello che vuole fare, se è sul proprio corpo. Penso che lo farei, se mi sentissi di farlo, in futuro.

Modifiche e ritocchi sul corpo . Che dire dei ritocchi post-produzione nelle foto?

Ah … allora, penso che non sia vero che si possa prendere tutto – ragazza o ragazzo o immagini – e apportare modifiche affinché chiunque possa sembrare un modello o qualcosa di bellissimo. Credo che le modifiche di post-produzione vadano bene, ma non devono essere eccessive. Mi piace la mia faccia – mi piace vedere me, nella foto. Le piccole correzioni sono ok, comunque, e qualche volta preferisco che l’immagine venga leggermente corretta, che sia sistemata con la post-produzione rispetto a quella originale.

E quando posi per una sessione, ricevi le immagini originali?

Sì. Di solito, quando il set non è per un servizio a pagamento – quando lo faccio per me e per il fotografo – voglio tutte le immagini. Se è pagato a volte è un problema – in tal caso lascio decidere al fotografo se mandarmele o no. Ricevuti i soldi, non posso pretendere di avere le immagini, se non vogliono darmele. Alcuni fotografi non ti mandano in ogni caso le foto – ti inviano forse qualcosa come cinque foto, o giù di lì. Ho fatto un set con un fotografo, la seduta non mi è stata pagata, così ho pensato, sì, che avrei avuto tutte le foto; ma lui me ne ha mandate poche, qualcosa come dieci foto. Ok, le ho potute scegliere almeno, ma mi aspettavo di averle, non sono rimasta soddisfatta. Penso che se faccio qualcosa di gratuito, allora dovrei avere le foto.

… io non ti ho mandato le mie foto di questa estate, comunque …

Ah, ah! Ouch.

… no, ti dico, sono molto grandi, devo trovare un modo per inviarle! Ok, non è una buona scusa … te le  mando presto!

Sei fortunato, perché c’erano un sacco di fotografi, ciascuno ha preso lo stesso tipo di immagine, e ho avuto molte foto dal set, perché altrimenti ..! Penso che sia giusto portarmi le foto, non credi? E poi, con i fotografi, mi piace scegliere con loro le immagini che mi piacciono. Di solito i fotografi preferiscono una foto, a me ne piace un’altra … così ne discutiamo, ‘A me piace questa, a me piace quella, l’altra è ok … ‘. E si arriva ad un compromesso!

Hai tante foto di te? Quante migliaia?

Già. Tantissime. Non so quante … ma molte.

Suggeriresti  ad un ragazzo o una ragazza di provare a fare il modello, se hanno la possibilità, come lavoro part-time a esempio durante gli studi come hai fatto tu?

Sì, lo suggerirei. L’ho già fatto, ho consigliato ad alcuni colleghi e amici di provare, se possono. Non è così facile come sembra, lo hai visto quando abbiamo lavorato insieme. Ma vale la pena di provare, è bello.

Avanti così: cinema europeo di allora, oppure ..?

Bene, bene … ovunque. Non importa. Forse in Europa, poi … Stati Uniti, India …

Los Angeles.

Sì, sarebbe bello!

Speriamo che succeda! Ti mandiamo tutto il nostro incoraggiamento!

Roberto Srelz
Traduzione dall’inglese di Eva Dolcemascolo.

 

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