Stefano D’Incà torna a stupire con il nuovo romanzo “Verrete via con me”

A volte la vita riserva brutti scherzi: flebile, effimera, spesso sottovalutata; la migliore delle nemiche che, in un batter d’occhio, termina inaspettatamente senza una causa abbastanza solida da esser accettabile.
ConL’Angolo Oscuro‘, Stefano D’Incà ci aveva portato all’interno del suo mondo: una realtà ricca di natura incontaminata, vezzi tarvisiani e, perchè no, ottime dritte culinarie.
Ma con il suo secondo romanzo, Verrete via con me(CentoParole Edizioni, 223pp, €16), in compagnia del nostro affezionato investigatore Brenno Castiglioni, si va decisamente oltre.
Entrare nella mente di un Serial Killer, osservarne le caratteristiche – partendo da dettagli di primo acchito insignificanti – e, soprattutto, cercare quanto più possibile di immergersi nella psiche di chi, con un movente ancora ignoto al lettore, compie efferatezze di questo genere.
Un viaggio importante, a tratti macabro, ricco di colpi di scena ma che, addolcito dalle minuziose descrizioni delle bellezze naturalistiche del tarvisiano, dai dialoghi avvincenti con singolari abitanti della Valcanale e dalle digressioni mangerecce, rende questo romanzo noir, oltre che scorrevole, estremamente suggestivo.
Si può dire che l‘Angolo Oscuro, romanzo d’esordio di Stefano D’Incà, rappresenti a buon grado la pancia: ovvero quella irrefrenabile voglia di raccontare, mettendo su carta idee, sensazioni e ricordi, donandogli colori inediti e sfumature ambrate.
Con Verrete via con me si esplora invece una nuova frontiera del noir di D’Incà: perchè è proprio con questa pubblicazione che si passa al cervello, alla psiche.
Entrambe di grande impatto, queste due opere rappresentano alla perfezione un percorso creativo ben pensato, in grado di far spaventare, riflettere ed emozionare.
Una volta sbrogliata una matassa, non resta altro che domandarsi quale sarà il prossimo intricato delitto in cui incapperà il nostro Brenno Castiglioni.

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