Il Knulp prosegue nella sua rassegna di eventi culturali anche per il mese di febbraio, con novità e incontri coinvolgenti.
Si comincia martedì 4 febbraio con il sassofonista Igor Lumpert: uno dei più conosciuti tra la folta schiera di musicisti sloveni che si stanno imponendo all’attenzione di pubblico. Troviamo ricchezza di contenuti, scrittura sofisticata, il bop catapultato nelle nevrosi metropolitane, cadenze funky, la gioiosa comunicatività delle fanfare ed un’asciutta essenzialità esecutiva.
Ad affiancare Igor Lumpert il talentuoso ed assai originale sassofonista Greg Ward. Attualmente di base a Chicago, Ward ha avuto l’opportunità di esibirsi e registrare con varie band e musicisti come i Prefuse 73, Lupe Fiasco, Tortoise, William Parker, Andrew D’Angelo, Mike Reed.
Al basso troveremo Masa Kamaguchi, mentre alla batteria Kenny Grohowski, strumentista di base a New York.
ingresso € 10,00
ingresso studenti € 5,00
gratuito per i soci del Circolo del Jazz Thelonious
prenotazioni tramite sms, WhatsApp o email entro la mattinata dell’evento.
info: 320 0480460 / thelonious.trieste@gmail.com
Si continua giovedì 6 febbraio con il film ‘La Passione’, ovvero il terzo appuntamento con il ciclo di eventi ‘Quando la musica racconta una città’.
Lo scenario di base della sceneggiata napoletana è il vicolo ed è esattamente in esterni, sulla strada e nelle piazze che si svolge Passione, il documentario musicale di John Turturro sulla relazione ardente tra Napoli e le sue canzoni.
Regista di un cinema sofisticato (e istruito) con un’anima radicalmente popolare, Turturro ancora una volta va al cuore delle cose esprimendo la sua incontenibile “passione” per la musica. Già travolto dall’opera lirica e dal bel canto, il regista italo-americano rilancia e prosegue la sua ricerca in direzione ostinata e contraria all’atteggiamento snobistico delle culture “alte” italiane nei confronti della canzone napoletana. Passione si potrebbe definire senza esagerare un’opera di “ridefinizione dei valori”, che prevede il recupero di un patrimonio culturale dimenticato o emarginato dalla critica ufficiale e dai normali circuiti e che ancora individua e promuove le canzoni più significative del repertorio “pop” partenopeo. La febbrile attività di Turturro, favorita dalla sensibilità di Peppe Barra, anima e voce della Nuova Compagnia di Canto Popolare, è risalita indietro nel tempo fino a intonare le “villanelle”, canzoni bucoliche a tema amoroso cantate a più voci dalle lavandaie del Vomero. Infaticabile indagatore, ha adattato al suo documentario gli schemi e le convenzioni del cinema napoletano, inserendo e “sceneggiando” canzoni celebri come “Era de maggio” o “Malafemmena”, “Maruzzella” o “Tammuriata nera”, e più recenti come “Don Raffae” (di De Andrè) o “Nun te scurda” di Raiz.
Mercoledì 12 febbraio uno speciale aperi reading accoglierà i clienti del Knulp con il ritorno de ‘La testa per intrigo’, organizzata da Corrado Premuda e dal suo corso di scrittura creativa Il temperamatite.
Spargete la voce e intervenite, per leggere o anche per ascoltare.
Per chi leggerà, portate un pezzo non troppo lungo, della durata massima di 5 minuti, scritto da voi oppure una pagina scelta di un autore che amate.
Non abbiamo un tema, libertà assoluta!
Giovedì 13 febbraio si ritornerà sui passi de ‘Quando la musica racconta una città’ per il suo quarto appuntamento, con il film Summer (Leto).
Viktor incontra la prima volta Mike e Natasha, un giorno d’estate (“leto” in russo). Mike ha già una discreta notorietà come cantante e una passione messianica per la musica rock – Beatles, Iggy Pop, Blondy, Lou Reed, Bowie- che la Russia sovietica cerca di tenere fuori dalla porta. Viktor è meno solare, molto espressivo, già post punk. Mike ne riconosce il talento, trova un nome per la sua band, Garin i giperboloidy, e lo aiuta a registrare e far conoscere la sua musica. Ma il fascino di Viktor colpisce anche Natasha, moglie di Mike e madre di suo figlio. Kirill Serebrennikov racconta gli esordi di Viktor Coj e dei Kino, la più importante rock band russa degli anni Ottanta, oggetto di un culto vastissimo, per quanto semisconosciuto fuori dall’Unione Sovietica, ed emblema di un periodo di cambiamento e di un’aria di emancipazione che soffiava più forte che mai. Un periodo e un’aria cui oggi Serebrennikov guarda con nostalgia, e tanto basterebbe per esaurire l’argomento politico del film (finanziato interamente con fondi privati, non governativi, grazie ad una coproduzione francorussa).
Un bianco e nero nouvelle vague e un’interprete che assomiglia ad una giovanissima Anna Karina rendono la temperatura della giovinezza, dell’amicizia e della libertà, propria di un’età, breve e irripetibile, e anche di un’età del cinema, mentre una serie di interventi grafici, di graffi e animazioni pop, punteggiando il film di sequenze-videoclip, di cui non si manca però di sottolineare la natura immaginaria (“questo non è mai successo”).
Ingresso con tessera FICC 2020 (euro 10)
Gli eventi per questa prima metà di febbraio si concludono venerdì 14 febbraio con la conferenza ‘D.A.T Disposizioni Anticipate di Trattamento’.
Un incontro in compagnia del Dott. Gianluca Borotto Responsabile Hospice presso C.d.C. Pineta del Carso di Trieste, della Dott.ssa Emanuela Cacciatori Neuropsicologa presso C.d.C. Pineta del Carso di Trieste e dell’Avv. Giovanna. A. de’ Manzano, Moderatrice dell’incontro.