Immaginate una vallata di montagna con ruscelli ghiacciati, manti nevosi e candidi fiocchi che ti sfiorano il volto, mentre il mondo circostante pare fermarsi dinanzi alla bellezza e alla quiete di quel luogo.
Andate ora in profondità, dove le forme e le geometrie della natura si incontrano per creare il perfetto equilibrio che rende quel paesaggio quasi surreale: tra ramoscelli e fili d’erba cosparsi di brina si scorge uno specchio di ghiaccio che riflette e crea nuove immagini. Le sinuosità delle linee, le crepature, le discrepanze tra le superfici: questa è l’essenza della mostra ‘Forme Fragili’ del fotografo, nonché architetto, tarvisiano Edo Piantadosi. La rappresentazione della forza e della mutualità della natura, in questo caso del ghiaccio: tra bolle d’aria, acqua corrente e temperature differenti assistiamo alla dinamicità e all’imponente delicatezza della trasformazione da solido a liquido e agli infiniti scenari che un elemento, all’apparenza così semplice, può creare.
Una mostra fotografica che trasporta lo spettatore dalla città alla montagna, ricreando immagine dopo immagine l’emozione che vivono le anime dei Monti ogni qual volta che nell’aria invernale sopraggiunge l’ineguagliabile nonché inconfondibile ‘Profumo di neve’ che, come un regalo da scartare, trasmette ogni anno la stessa gioia, lo stesso sentimento puro, quasi infantile, in ogni abitante di un paese di montagna. Una mostra intima che immerge la figura del ghiaccio nel Panta Rhei continuo e incessante della natura che, con il suo scorrere ineluttabile, delinea, plasma e scolpisce forme e linee di ogni genere. Un elogio alle trasformazioni e al continuo cambiamento che circonda l’uomo e che, nonostante la sua fragilità, continua a stupire e a compiersi.
La mostra, inaugurata mercoledì 20 novembre, sarà visitabile fino al 13 dicembre all’interno della Sala Mostre Fenice di Trieste negli orari di apertura del Circolo Fotografico Fincantieri Wārtsilā.