‘Un film che parla di quotidianità’, così Alessio Bozzer, già regista di ‘Trieste, Yugoslavia’, parla del suo nuovo film ‘The Community-Ordinary serbian life in Trieste’ (Italia, 2018, 62′), proiettato il 5, 14 e 25 Febbraio 2019 al cinema Ariston.
In una sola ora di pellicola Bozzer riesce a dare allo spettatore un quadro completo della comunità Serba a Trieste. Viene presentata infatti una fotografia della vita dei serbi-triestini dando voce a persone di età e quotidianità differenti. Bastano poche inquadrature per immergersi nelle loro realtà: dalla religione alla musica, dal calcio alla fotografia, dall’insegnamento alla danza.
Le scene di vita e i racconti si intrecciano con interviste frontali ai triestini che, con il loro inconfondibile carisma e temperamento, esprimono la loro opinione riguardo la comunità: la fredda accoglienza dei locali che, in modo crudo e apparentemente distaccato, crea un luogo di incontro e unione di popoli: ‘Se sentissi parlare una sola lingua per strada non mi sentirei a casa’, questa solo una delle tante dichiarazioni a favore della mescolanza di culture differenti fatta dai triestini intervistati. Impossibile generalizzare: questa la verità che emerge ascoltando le diverse storie dei molti protagonisti di Community. I diversi stili di vita, le diverse passioni e i diversi mestieri esaltano l’unicità degli individui che costituiscono la comunità serba. Generazioni che, ognuna a suo modo, accrescono e rafforzano la particolare cultura triestina, tipica di una città di confine da sempre contaminata e vivacizzata dai popoli che la attraversano.
Il regista riesce a raccontare al pubblico, dando voce agli intervistati stessi, la storia dell’intera comunità, dagli originari trasferimenti del diciottesimo secolo, in seguito alla costruzione della chiesa serbo ortodossa nel borgo teresiano, ai rifugiati in tempo di guerra, fino alle difficoltà burocratiche odierne per chi vuole trasferirsi in Italia.
‘The Community-Ordinary Serbian life in Trieste’ è un film che ci ricorda con semplicità e leggerezza perché Trieste è una realtà unica nel suo genere: si respira un’aria coinvolgente e ricca di stimoli, portata dalla la sua versatilità e multietnicità.
L’incontro tra queste culture non causa però la perdita di usi e costumi, né serbi né triestini: nella pellicola infatti vengono portati ad esempio la scuola dove i bambini possono coltivare l’uso della lingua e lo studio della cultura serba a Trieste, e le Associazioni che si dedicano alle celebri danze folkloristiche, nelle quali ormai anche moltissimi italiani si cimentano.
‘The Community-Ordinary serbian life in Trieste’ è dunque un film curioso, informativo e coinvolgente, in grado di mostrare al pubblico l’essenza dell’essere serbi-triestini.
La pellicola però non transiterà sollo all’Ariston di Trieste: infatti sarà possibile rivederlo alla Rai, in versione ridotta, in due puntate, rispettivamente il 10 e il 17 marzo.
Chiara D’Incà e Pierluca Campajola