Lo haiku (俳句 [häikɯ]) è un componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo. Generalmente è composto da tre versi per complessive diciassette more (e non sillabe, come comunemente detto), secondo lo schema 5/7/5.
Inizialmente indicato con il termine hokku (発句 lett. “strofa d’esordio”), deve il suo nome attuale allo scrittore giapponese Masaoka Shiki (1867-1902), il quale coniò il termine verso la fine del XIX secolo, quale forma contratta dell’espressione haikai no ku (俳諧の句?, letteralmente “verso di un poema a carattere scherzoso”). Il genere haiku, nonostante già noto e diffuso in Giappone, conobbe un fondamentale sviluppo tematico e formale nel periodo Edo (1603-1868), quando numerosi poeti tra cui Matsuo Bashō, Kobayashi Issa, Yosa Buson e, successivamente, lo stesso Masaoka Shiki utilizzarono prevalentemente questo genere letterario per descrivere la natura e gli accadimenti umani direttamente collegati ad essa. (fonte: Wikipedia)
Oggi proponiamo una selezione di dieci Haiku, fantastici ed emozionanti come pochi altri. Buona lettura.
1) Kobayashi Issa
Mondo di sofferenza:
eppure i ciliegi
sono in fiore.
2) Matsuo Basho
Le nubi di tanto in tanto
ci danno riposo
mentre guardiamo la luna.
3) Kobayashi Issa
Ciliegi in fiore sul far della sera
anche quest’oggi
è diventato ieri.
4) Matsuo Basho
La campana del tempio tace,
ma il suono continua
ad uscire dai fiori.
5) Kobayashi Issa
Nel nostro mondo, anche
le farfalle sono stanche
sono stanche di vivere
6) Ikenishi Gonsui
C’è una meta
per il vento dell’inverno:
il rumore del mare.
7) Konishi Raizan
Piantatrici di riso:
non è infangato
solo il loro canto.
8) Matsuo Basho
Ancora vivo,
e il viaggio è finito!
Sera d’autunno.
9) Yosa Buson
Ho fatto del mio braccio un cuscino,
e amo il mio corpo,
nel vago chiarore lunare.
10) Matsuo Basho
Vieni, andiamo,
guardiamo la neve
fino a restarne sepolti.