Dalla Biennale Diffusa arriva la prima Biennale Internazionale Donna

Si inaugura a Trieste la Biennale Internazionale Donna, che si terrà fino al 10 gennaio 2018 all’interno dell’incredibile spazio che è il Magazzino 26 del Porto Vecchio. Il nastro di questa nuova esperienza è stato tagliato sabato 25 novembre.
Il tempo è incerto e i collegamenti con il Magazzino non sono molto agevolati dai trasporti pubblici, ma per chi volesse avventurarsi nell’affascinante strada che attraversa tutto il Porto Vecchio, venti minuti a piedi dalla Stazione ed è lì.
Il biglietto d’ingresso costa 3 euro, la mostra si sviluppa in tre piani -l’ultimo anche fornito di servizio bar molto carino- ed è aperta solo i fine settimana: venerdì dalle 10 alle 13; sabato, domenica e festivi dalle 12 alle 19.

L’impatto è piacevole. Si può non sapere, su un piano personale, cosa aspettarsi da una biennale internazionale donna; si può anche non chiederselo. Non c’è aria di idealismi, non si vuole ostentare né femminismo né la ‘purezza’ dell’arte contemporanea, si sente forte però l’essenza della donna, nei suoi talenti, inclinazioni, nei suoi modi di vedere il mondo interiore ed esteriore a sé.
È anche un po’ una fiera d’arte: il visitatore non è del tutto passivo nei confronti delle opere, le artiste sono ben predisposte a farsi contattare, a vendere i loro lavori, lo si capisce dai biglietti da visita, le cartoline, i contatti che compaiono accanto a qualche quadro, scultura, poesia, manifattura o installazione.

Gli spazi chiari e lineari sono gestiti bene, si intuisce che ogni piano è dedicato a qualcosa di diverso dagli altri, l’astante può girare liberamente, non c’è un percorso predefinito e non c’è sovraffollamento di opere: in un’ora di tempo puoi farti una chiara idea del contenuto dell’esposizione. Alla fine rimane insito il desiderio di condividere l’esperienza con altri, quindi tornarci -intanto tre euro non pesano-, scambiare opinioni, forse cambiare totalmente opinione sulla riuscita di questa nuova Biennale.
Comunque sia, ogni evento che stimola la sana curiosità dei cittadini e dei turisti, che crea connessioni tra le persone e mette in moto il cervello, è sempre cosa benvenuta in ogni città.

La Biennale Internazionale Donna è una di queste.

Le pagine navigabili della BID:
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[testo: cortesia di Anna Stefani]

[foto: Lucija Slavica]

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