Norbert Haberlick: l’Italia e il cinema

Norbert Haberlick[en françaisNorbert Haberlick è un attore francese che ha recitato in numerosi film sia per il cinema che per la televisione, inoltre si è dedicato anche al teatro e al doppiaggio di film e serie televisive. In Italia lo possiamo vedere all’opera in alcuni film e serie televisive come: “Sta’ zitto…non rompere”, “Diane, uno sbirro in famiglia”, “Sulle traccie del crimine”, “Bella è la vita”, “Saint Tropez”, “Police District”, “Il commissario Saint Martin”, “Il commissario Moulin”, “RIS police scientifique” – giusto per citarne alcuni. Se non avete ancora presente chi sia esattamente Norbert Haberlick non potete non ricordarvi della pubblicità della Kinder Bueno di qualche tempo fa – che per un lungo periodo ha invaso i nostri televisori – dove Norbert compare proprio nelle vesti del padre. L’attore francese ama l’Italia e il cinema italiano e spera di poter lavorare di nuovo in questo nostro paese, che tanto lo affascina. E noi glielo auguriamo.

Per farvi conoscere meglio Norbert Haberlick, vi proponiamo un’intervista fattagli recentemente da centoParole Magazine – disponibile anche in lingua originale francese.

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Qual è stata la sua prima esperienza nell’ambiente cinematografico e cosa si ricorda?

Il mio primo ruolo, me lo ricordo come se fosse ieri. Lo devo a José Giovanni per il film “L’amico traditore”. Avevo appena finito il corso “René Simon”, avevo 24 anni e nessun contatto e ho saputo che cercavano figuranti per un film a Montreuil. Ci vado, ma non c’è nessuno: è troppo presto. Aspetto e vedo arrivare un’auto dalla quale scende un uomo e viene verso di me, io lo riconosco: è José Giovanni; lui mi vede e mi domanda cosa sono venuto a fare lì, io gli spiego: “Io sono un attore e ho saputo che hanno bisogno di figuranti per il film, e lui mi risponde: “Bene, bene”, e poi se ne va.
Arrivano i tecnici, gli attori, e tutti gli altri… la persona che si occupa delle figurazioni chiama con un megafono tutti: siamo tutti allineati e inizia a distribuire le parti di ciascuno, quando arriva il mio turno, viene verso di me e comincia a spiegarmi quello che dovrei fare, e là José si avvicina a me e dice: “no, non lui, gli ho appena dato un ruolo, lui farà il rigattiere”. Ed ecco come ho avuto il mio primo ruolo al cinema, e per questo da quel giorno arrivo sempre in anticipo alle riprese: è una regola che mi sono prefissato.

Lei ha già lavorato in Italia? Se sì, cosa mi dice a riguardo?

Sì, due volte a Milano. Una prima volta per il cinema sotto la direzione di Philippe Garrel per “Innocenza Selvaggia”, e una seconda volta per uno spot pubblicitario della Kinder Bueno, sotto la direzione di Fran Torres. Ogni volta è stata una bella esperienza. Mi piacerebbe molto girare più spesso in Italia; io amo il sole, l’ambiente e le donne sono talmente sensuali (sorride), beh l’ho detto! Intanto io l’ho buttata (ride).

https://www.youtube.com/watch?v=qPgnD3DHpbw

Ama il cinema italiano? Mi dica il titolo di qualche film che le piace?

Sì, io amo molto il cinema italiano! Mio padre mi ha cresciuto con i western di Sergio Leone: “C’era una volta il West”, “Il buono, il brutto e il cattivo”, “C’era una volta in America”, con i film di Michelangelo Antonioni e in particolare “L’eclisse”. Mi viene in mente Fellini con “La dolce vita”, “La strada”, e poi Ettore Scola con “La terrazza”, “Una giornata particolare”, Luchino Visconti con “Il Gattopardo”, “Rocco e i suoi fratelli”, “Morte a Venezia”, e tanti altri ancora che non ricordo. Poi ci sono Marco Ferreri, Vittorio De Sica, Bertolucci, Francesco Rosi – che ci ha lasciato recentemente – con “Il caso Mattei” e “Le mani sulla città”.

C’è qualche regista italiano con cui le piacerebbe lavorare?

Sì (sorride), non vorrei creare polemiche, ma mi piacerebbe, in particolare, che la mia strada si incrociasse con quella dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani, di Nanni Moretti, di Matteo Garrone, di Andrea Molaioli.

Lei ha lavorato in tante serie televisive e film con nomi importanti come Michael Lonsdale, Line Renaud, Gérard Depardieu. Cosa mi racconta di questi grandi attori?

Che dire (ride): “Che animali divertenti sono gli attori!”– come ha detto bene Molière. Tutti hanno una cosa in comune, una ferita, più o meno profonda, che difficilmente si rimargina; hanno un bisogno più forte degli altri di amare e di essere amati. Io penso che: “Se la mancanza crea l’assenza di desiderio, per gli artisti è il contrario…”. Una sensibilità a fior di pelle, amante della libertà, con il desiderio di vivere tante vite, come se una sola non fosse sufficiente… loro sono così e io sono come loro.

Ha un sogno nel cassetto?

Un sogno…non so…continuare a sentire le risate di mio figlio e a guarire le mie ferite!

 

Ringrazio Norbert Haberlick per la sua disponibilità.

Nadia Pastorcich © centoParole Magazine – riproduzione riservata

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