Non avete idee per San Valentino? La vostra fidanzata è una ragazza tutta arte e sillogismi?
Nessun problema, Damien Hirst ha già pensato a tutto.
Arriva alla Paul Stolper Gallery di Londra fino al 21 febbraio la mostra pop intitolata “ Love” dedicata esclusivamente all’amore.
Pillole, farfalle e cuoricini per un’esposizione da visitare in coppia ma non solo.
L’esibizione è divisa in due parti: la prima intitolata “LOVE gold” uscita adesso e la seconda che sarà esposta solo a partire dal mese di giugno intitolata “LOVE silver”.
L’artista ha dichiarato di concepire l’amore come “ un piccolo antidoto per l’orrore del mondo”.
Damien Steven Hirst nato a Bristol il 7 giugno 1965 è il capofila del gruppo conosciuto come Young British Artists.
Hirst domina la scena artistica britannica a partire dagli anni novanta, portandola alla ribalta sul piano internazionale grazie anche alla ripresa di temi cari a Rembrandt e Chaim Soutine.
Fatta eccezione per quest’esibizione che vuole evidenziare il lato “cute” del suo modo di fare arte, questo eccentrico artista è solito mostrare la brutalità della vita e la costante presenza della morte.
Lavora sempre con oggetti materiali, spesso le protagoniste delle sue composizioni sono mosche vere o animali imbalsamati ed immersi nella formaldeide.
Al centro delle sue creazioni, spesso contestate dagli animalisti, Hirst mette in scena lo spettacolo della vita e contemporaneamente la sua distruzione. Ciò avviene, dice lui, poichè la prima non può esistere senza la seconda e viceversa.
Possiamo dire che il tema della vita e la sua decomposizione siano adottati da Hirst al fine di invitare lo spettatore a prendere coscienza del processo in cui l’uomo è immerso durante la sua esistenza.
Questo modo di fare arte si concretizza in una rappresentazione rude e senza peli sulla lingua.
Infatti, ciò che viene esposto nelle sue mostre secondo lo stesso Hirst non è una rappresentazione o un simbolo della vita ma la realtà stessa.
Partendo da opere quali Let’s Eat Outdoors Today, dove troviamo un tavolo con gli avanzi di un tipico pranzo all’aperto completamente ricoperto di mosche. Passando per Black Ritual frutto di un’ impasto di mosche e resina su tela che vuole rievocare immagini di paure bibliche come stermini o pandemie e Pharmacy che rappresenta una farmacia di dimensioni reali con i medicinali posti in modo da offrire il modello di un corpo, fino ad arrivare a Love, il mondo ha imparato a non anticipare le possibili scelte di Hirst ma semplicemente lasciarsi sorprendere.
Valeria Morterra © centoParole Magazine – riproduzione riservata