Viviamo nel tempo d’oro dello streaming:, per pochi euro al mese abbiamo accesso a migliaia di serie televisive, cartoni animati e film, quando vogliamo e dove vogliamo. Ma le cose stanno cambiando
Il 14 giugno 2019 è debuttata su Netflix la terza e ultima stagione di Jessica Jones e con essa si conclude la collaborazione Marvel/Netflix che ha portato allo spettatore anche altri supereroi quali Daredevil, Luke Cage, Iron Fist e il Punitore. Molti, che forse non sono appassionati al mondo cinematografico dei supereroi o a questi specifici show, probabilmente non saranno interessati a questa notizia, ma la conclusione di Jessica Jones ha un significato molto ampio, che interessa tutti coloro che utilizzano Netflix e altre servizi di streaming online.
Netflix propone ai suoi abbonati moltissimi contenuti, ma produce solo il 20% di questi, il rimanente lo ottiene acquistando i diritti dalle case di produzione che li possiedono. Dare a Netflix la possibilità di utilizzare le proprie opere era un’ottima strategia per guadagnare denaro e fan indirettamente, ma ora che lo streaming si è diffuso molte case di produzione stanno avviando i propri servizi online e non rinnoveranno i contratti con Netflix.
Questo è quello che ha portato alla cancellazione improvvisa di tutti gli show in collaborazione con la Marvel. Infatti il 12 novembre 2019 sarà lanciata una nuova base di streaming online: “DIsney +”, che conterrà moltissimi titoli di cui detiene i diritti. Forse però non tutti sanno che i Walt Disney Studios possiedono anche Marvel, Pixar, Lucasfilm, 21st Century Fox, ABC e History Channel. Quindi tutti i prodotti legati a questi marchi (ad esempio Avengers, Toy Story, Star Wars, American Crime, Twin Peaks) sono della Disney, che ovviamente utilizzerà la sua immensa libreria per lanciare il suo nuovo servizio di streaming online, togliendo ogni sua proprietà dalle offerte di altri siti. Disney ha così dichiarato guerra a Netflix, battendo anche il suo prezzo mensile, proponendo un abbonamento a soli sette dollari al mese.
Questa verticalizzazione delle case di produzione sta dilagando, permettendo loro di saltare ogni intermediario creando il proprio servizio di streaming. In questo momento, per avere accesso maggior parte dei prodotti bisognerebbe avere un account Netflix, Hulu, HBO GO, Amazon Prime, Cbs All Access, Shudder, XFinity e molti altri ancora. Questa strategia ha molto senso per le aziende, che rimangono in controllo delle produzioni e guadagnano dagli abbonamenti, ma presto diventerà un inferno per noi spettatori che saremo costretti ad abbonarci a diverse piattaforme o scegliere con attenzione quella che ci sembra essere più adatta a noi.
Lo streaming è stata un’evoluzione enorme per il mondo dell’intrattenimento, permettendoci di scegliere in una libreria con migliaia di titoli ci ha allontanato dal vecchio modo interamente passivo di guardare la televisione, ma ben presto ci ritroveremo a dover scegliere il canale da seguire, o pagarlo ognuno singolarmente per avere accesso ai contenuti che ormai ci siamo abituati ad avere sempre disponibili.
Pierluca Campajola