Com’era Schönberg? Leggermente traumatico, no? So bene che oggi, anche grazie alla musica da film, potrebbe inquietarti meno, ma dubito ti faresti un viaggio in macchina ascoltando esclusivamente composizioni dodecafoniche! So che sei ancora turbato dal mio paragone della trap con il dadaismo e che, con molta probabilità, mi reputi uno stupido. Permettimi però di “rimediare”…
Hai ragione: parlare di arte e mercato è sempre un problema. Artisticamente, il Novecento ha dato una dimostrazione evidente della cosa, anche in maniera provocatoria (ad esempio, la ‘Merda d’artista’ di Manzoni). O, ancora più recentemente, basta pensare alla diatriba fra le case discografiche “indie” che si inseriscono nel mercato delle “majors”, spesso con prodotti musicalmente antitetici, pensati per nicchie di ascoltatori. Quindi, sì: accostare nella stessa frase arte e mercato è decisamente poco saggio e apre un dibattito pericoloso. Tuttavia, questa mia provocazione voleva portare a un altro tipo di considerazione. Hai mai sentito parlare della cibernetica? È una scienza poliedrica, che interessa numerose discipline e ha come oggetto di studi gli organismi viventi e i sistemi entro cui questi organismi operano, indistintamente da sistemi naturali o artificiali. Recentemente ho avuto modo di leggere i testi di Norbert Wiener, considerato il padre di questa scienza. Sono rimasto folgorato da un capitolo di uno di questi libri, intitolato ‘progresso e entropia’.
Non sono qui a fare lezione di fisica. Vedila così: qualsiasi sistema si basa sull’equilibrio che c’è fra ordine ed entropia. L’entropia non è altro che la misura del disordine: suona affascinante vero? Torniamo però a noi: un sistema può anche essere auto-regolato, ovvero che reagisce a determinate azioni, esterne o interne, imposte o necessarie. In altre parole, immagina l’uomo che, come in una puntata degna di ‘Esplorando il corpo umano’, reagisce all’ingresso nel suo organismo di un qualsiasi agente batterico: può debellare il virus attraverso la febbre, può dover assumere antibiotici o deve addirittura vaccinarsi. Ma cosa ha a che fare con l’arte? Secondo Wiener ogni aspetto della vita umana non è altro che uno specchio di tutto questo, anche le dinamiche storiche.
Nel corso della storia dell’arte ci sono numerosi esempi di “superamento” estetico: stili che si richiamano, approcci artistici antitetici, citazioni. Voglio tornare a Walter Benjamin: la duplice vita che ha sempre avuto la musica, quella in bilico fra colto e popolare (oggi, fra arte e mercato), è dinamica pulsante del progresso culturale. La riproducibilità tecnica (nel nostro caso lo streaming o il disco o il rullo di cera o qualsiasi altro supporto) o le vesti estetiche (punk, jazz, Espressionismo, Romanticismo, Barocco, eccetera) sono stimoli culturali esterni incredibilmente significativi che hanno mutato di molto il sistema “musica”. Gusto personale a parte, sì: Young Signorino, così come lo sono stati i Sex Pistols, i Beatles, Debussy, Schönberg, Mozart o Palestrina, sono quel momento in cui l’entropia prevale sull’ordine. E dobbiamo dargliene atto…anche perché il dubbio è lecito: siamo sicuri che la tua definizione di ordine e di entropia siano le stesse alle quali faccio riferimento io?