Aletheia (ἀλήθεια) è una parola greca che può essere tradotta come ‘svelamento’ o ‘dischiudimento’: la si può incontrare all’interno del pensiero di molti filosofi e pensatori come Heidegger, in un primo momento come verità e in seguito come vera realtà, oppure Schopenhauer con il suo celebre Velo di Maya.
Nel 2019 si torna alla scoperta di questo termine grazie al nuovo album di Izi, pseudonimo di Diego Germini, giovane rapper noto al grande pubblico per brani come ‘Chic’ e ‘Fumo da solo’ ma anche per la sua apparizione come protagonista nel film ‘Zeta’ (2016) di Cosimo Alemà nei panni di un giovane rapper che cerca di farsi strada nel mondo della musica; realtà cinematografica dalla quale Izi si discosta fin da subito non sentendosi rappresentato.
Il rap di Izi prende piede 5 anni fa con Macchie di Rorschach, tape registrato insieme a Sangue, quando ancora si faceva chiamare Eazyrhymes, continuando la propria gavetta nel 2014, facendosi notare a livello nazionale, con il mixtape Kidnapped. Un anno dopo, con Julian Ross Mixtape, Izi si avvicina alla trap e a nuove influenze musicali che si consolidano nell’album Fenice (2016), primo vero album dell’artista, anche se fortemente influenzato dal film Zeta. Julian Ross è un noto personaggio di Holly e Benji, conosciuto per avere ‘il cuore di cristallo’: il migliore tra tutti i giocatori, ma tanto fragile da doversi fermare sul più bello.
Izi con Julian Ross espone la propria fragilità e la propria malattia, il diabete, del quale parla in molti suoi pezzi a causa dei vari shock che gli ha provocato. Nel 2017 approda nelle cuffiette dei giovani italiani il primo vero album di Izi, Pizzicato: un vero e proprio successo, con l’artista finalmente libero di manifestarsi, mostrando la sua anima oscura e oppressa.
Aletheia è l’album più maturo dell’artista e lo dimostra in ogni componente del disco: contenuti dei testi, produzione e dizione chiara e ben scandita (motivo di diverse critiche verso i suoi lavori precedenti) dimostrano il grande labor limae e il grande studio che si cela dietro a questo album. Un album sentito, a volte criptico e pregno non solo della vita di Izi e delle sue sensazioni ma anche delle emozioni che si susseguono nella mente della gioventù del 2019. Come già si era parlato in un articolo precedente, Izi porta nella sua voce il disordine e l’angoscia di generazioni immerse in un presente senza appigli e un futuro da costruire e reinventare giorno dopo giorno. Izi con Aletheia va oltre alla trap, presentando il fatidico ‘Svelamento’: i brani non cullano i giovani con testi vuoti e senza impegno, come la trap spesso fa, ma mostra loro la realtà che li circonda e li spaventa. La verità, Aletheia, non arriva tutta in una volta, ed è per questo che, come recita Izi nel brano Zorba, “Il più grande errore è credere che l’uomo abbia un’unità permanente. Un uomo non è mai uno, continuamente egli cambia, raramente rimane identico anche per una sola mezz’ora”. Ma ciò che Izi esorta a fare è interrompere il flusso nel quale l’individuo si ritrova per prendere coscienza della propria esistenza e soprattutto di se stesso. Aletheia è un album crudo che mostra come Izi possieda un’anima oscura che sta imparando col tempo a conoscere, cercando di trovare un senso nel disordine della vita. Come racconta in un’intervista di Noisey: ”Mi frega essere me stesso a tal punto che gli altri possano essere se stessi”
L’album infine contiene al suo interno un significato nascosto: in quasi tutte le tracce vengono pronunciate alcune parole che una volta riordinate compongono la frase ‘Ma possiamo comprendere quando un bambino ha paura del buio?’.
A voi le interpretazioni.