Davanti agli occhi un palazzo con alcune foto provocanti. La curiosità regna sovrana, portando chiunque a salire le scale fino ad arrivare ad una porta che, una volta spalancata, presenta un mondo parallelo, quasi fantastico.
Le stanze sono poco illuminate, una moquette rossa avvolge il pavimento e ovunque si guardi ornamenti, statue e abat jour adornano il luogo.
Il Carillon nasce nel 1943 con il nome di ‘Trocadero ristorante musical’, nel quale è possibile cenare e ricrearsi guardando vari spettacoli, come balletti russi o inglesi, acrobati, attori e cantanti.
Dopo 3 cambi di gestione, gli spettacoli e il cabaret rimangono la punta di diamante del locale fino al 2001, per poi essere sostituiti dalla lap dance con pedana, con spettacoli di varie artiste e di porno star.
Nel 2016 si susseguono nuovamente due anni di spettacoli burlesque e cabaret, ma ad oggi torna il tema degli spettacoli alternativi, con esibizioni di lap dancers durante la settimana e spettacoli di pornostar nel weekend.
Il Carillon è un locale storico di Trieste il quale, fino agli anni Novanta, pullula di vita e di seguito, fino a rappresentare quasi una piccola Moulin Rouge triestina.
Con l’avvento degli anni 2000 la clientela scema e il pubblico si avvicina sempre meno alla magia e al mistero che questo luogo trasuda.
Spostarsi verso un approccio da ‘Night club’ appare quasi necessario per stare al passo con i tempi e non perdere smalto.
Ai giorni nostri infatti la magia dell’ignoto va a perdersi nel mezzo di una società satura che, con un click, ha accesso ad ogni tipo di ‘divertimento’.
Un locale di musica, di cabaret e di svago non è ricercato più da molti, specialmente dai più giovani.
Perchè andare in un luogo simile quando online è possibile sollazzarsi con Stand Up Comedy, video su YouTube e Serie Tv. Per non parlare poi del lato più osè, quello un tempo rappresentato dal burlesque al Carillon: facilmente reperibile da chiunque e in qualsiasi momento con una breve ricerca sul Web, trovando qualsiasi cosa si possa (e non) immaginare.
Così un locale storico viene purtroppo posto in secondo piano come molte altre tipologie di svago.
Le persone non si meravigliano più e, annichilite dalla comodità, non scorgono più i dettagli più preziosi che riempiono l’esistenza.
Il Carillon, nonostante un periodo difficile per realtà simili e con un cambio radicale negli spettacoli, mantiene al suo interno quell’eleganza, quell’aura di mistero e quella unicità che pochi posti possono vantare. Nonostante la sua apparenza giocosa e leggera si nota osservando lo sguardo del proprietario, mentre parla della storia del posto, che quel luogo non è solo un’occasione di svago, ma rappresenta un vero e proprio pezzo delle loro vite e del corso della città.