La presentazione del romanzo a disegni “Moby Dick o la balena” di Roberto Abbiati, primo evento organizzato nel 2018 dal Triestebookfest, è avvenuta in un martedì sera piovoso presso il circolo canottieri Adria. L’organizzativo ha voluto in particolare ringraziare il circolo per la rinnovata disponibilità ad ospitare eventi culturali.
Nella serata è stata inoltre aperta la nuova campagna di iscrizione per i soci del Triestebookfest (alla modica cifra di 20€ annuali) e sono stati presentati i futuri eventi dell’organizzazione, come il bando di concorso Ri_Scritture Giovani, organizzato in collaborazione con il comune di Trieste e il progetto area giovani. Il concorso ha lo scopo di sensibilizzare e promuovere il tema della lettura. Un approccio creativo, senza restrizioni alcune di genere; uno spazio per raccontare l’amore (o l’odio) nei confronti dei libri. Il bando è consultabile seguendo il seguente link: bando
Moby Dick. Un romanzo che tutti citano ma pochi conoscono veramente, conosciuto in italia principalmente grazie alla traduzione di Cesare Pavese (a cui poi hanno fatto seguito svariate altre). L’opera di Roberto Abbiati, che oltre a essere illustratore è ben noto come regista e attore, nasce traendo ispirazione da uno spettacolo teatrale intitolato “Una tazza di mare in tempesta”, come ammette lo stesso autore:
“Costruivo piccoli oggetti che regalavo agli amici. A un festival di teatro mi hanno chiesto di fare un installazione. Massimo Paganelli mi disse che da questi oggetti avrei poi dovuto fare uno spettacolo. Ebbi un’idea: compresi che a volte cambiare il punto di vista di una grande opera è il modo migliore per rappresentarla. In questo spettacolo il pubblico era dentro la stiva di una nave e io ci giravo intorno. Era uno spettacolo per quindici persone, ma ebbe talmente tanta fortuna che poi venne riprodotto e ampliato addirittura fino a ventidue spettatori“.
Una serata frizzante, animata da Alessandro Mezzena Lona nelle vesti di presentatore e incorniciata dal lettore Giampiero Crastini, il quale ha interpretato alcuni passi importanti proprio dell’originale Moby Dick di Melville. L’opera nasce anche grazie all’audacia dell’editore indipendente Roberto Keller, che si è avvicinato all’opera proprio assistendo a una riproduzione dello spettacolo in quel di Trento. Lo stesso Keller, interpellato, ha affermato:
“Si tratta di una scelta che, anche se rischiosa, dà la certezza di aumentare il prestigio della casa editrice. Non è una graphic novel o un fumetto – opere che oggi vanno tanto di moda – bensì un vero e proprio libro d’arte. Contiene una tavola per ogni capitolo dell’opera di Melville. La curiosità sta proprio nel ricercare le frasi all’interno del libro che poi hanno dato vita ai disegni di Roberto Abbiati. Ogni tavola è una sintesi filosofica“.
Riguardo alla ricerca del giusto disegno, lo stesso Roberto Abbiati ha affermato:
“Non sono assolutamente un esperto di Moby Dick. L’ho semplicemente letto e ne sono rimasto affascinato. La difficoltà vera è stata trovare il disegno giusto. Ho adoperato anche diverse tecniche, come se potesse essere lo strumento stesso a raccontare e suggerire l’immagine. Gli ultimi capitoli sono stati complessi, uno di questi ho addirittura dovuto rileggerlo circa trenta volte per trovare l’immagine giusta. Ormai lo conosco a memoria“.
Infine, parlando dei motivi che l’hanno spinto ad affidare la propria creazione a Roberto Keller, Abbiati ha risposto sorridente:
“C’è stato un momento preciso in cui ho deciso che Roberto sarebbe stato il mio editore. É stato quando ho letto il titolo di un’opera da lui pubblicata: “La morte dei caprioli belli”. Si può pensare a un titolo tanto affascinante e poetico? Non potevo scegliere altri se non lui“.
Una vera e propria opera d’arte tutta da scoprire, quella di Roberto Abbiati. Per il Triestebookfest, invece, si tratta di un’altro interessantissimo evento archiviato con successo.
Sergio De Tomi © centoParole Magazine