Sabato alla Lovat di Trieste Gianna Coletti presenta il suo libro
SOUBRETTE E SCRITTRICE
CON “MAMMA A CARICO”
Prendersi cura di chi ci ha aiutati a diventare grandi è un’impresa impari contro il tempo. E’ possibile diventare genitori dei propri genitori? E’ la domanda cui ha dato risposta, attraverso la personale esperienza, l’autrice del libro che sabato prossimo 16 gennaio (ore 17.30) sarà presentato da Gianni Gori alla libreria Lovat: Gianna Coletti, Mamma a carico (mia figlia ha novant’anni), Einaudi editore, Torino 2015 – pagg.142, € 14.
Attrice, cantante, ballerina di tip tap, soubrette, talento comico straordinario, Gianna Coletti è a Trieste presenza di spicco al Politeama Rossetti, alla Contrada e soprattutto al Teatro Verdi dove al Festival dell’Operetta ha interpretato memorabili ruoli di carattere e di soubrette.
Mamma a carico è la storia di una difficile convivenza di affetti tra una madre novantenne e non vedente ed una figlia che non vuole farle mai mancare amore e assistenza, pur dovendo portare avanti il proprio lavoro di attrice. E’ il racconto e diario di un rapporto conflittuale e delicato vissuto a volte con frustrazioni, depressioni, smarrimenti, raccontati tuttavia con ironia ed una souplesse tradotta in scrittura intrisa di humour dialettale e di echi del teatro milanese.
Ironia che corre sottotraccia anche nel dolore per il degrado fisico della persona amata, nella disperata volontà di mantenerla viva e presente fra i mille problemi quotidiani.
La vivezza narrativa rapida, mobilissima di Gianna Coletti attraversa e mette in luce, tra lacrime ma anche molti sorrisi, il fenomeno generazionale che coinvolge sempre più donne alle prese con genitori anziani, malati, non più autosufficienti, come la signora novantenne, dal carattere “difficile”, con una testa di capelli bianchi sparati e un paio di occhiali 3D che non si toglie mai, perché anche se non vede è abituata ad avere qualcosa sul naso.
Il libro esce due anni dopo il film – sulla medesima storia – “Tra cinque minuti in scena”, protagonista la stessa Coletti, firmato dalla regista Laura Chiossone.