Anche quest’anno, World Press porta i capolavori internazionali di reportage fotografico a Milano, presso la Galleria Carla Sozzani , dal 2 Maggio al 2 Giugno 2015.
Diversamente però dall’esperienza dell’anno passato, gli scatti che mi si presentano sono totalmente diversi da quelli osservati e contemplati in precedenza: l’entropia aumenta, i sistemi e le situazioni evolvono, senza però che essi non vengano colti dai fotoreporter, per un premio internazionale molto ambito, con il nobile scopo di porre lo sguardo su orizzonti distanti e diversi.
Le realtà mutano, è certo, ma le problematiche restano: dai nuovi ambienti emergenti sotto la spinta ed il progresso economico, si scorgono le ombre da essi proiettati; ciò che viene portato nelle nostre case come un accessorio o come prodotto da mettere a tavola, allo stesso tempo causa sofferenza e disagio a uomini e animali da un’altra parte del mondo e altrettanto si può dire, per gli svaghi e l’intrattenimento di molti. Le malattie, gli scontri, le guerre, gli effetti di una massiccia globalizzazione e le comunità disagiate non mancano di essere documentate in questi scatti forti e crudi.
Nonostante ciò, non viene a mancare l’impatto e l’immediatezza: ciò che invece, con difficoltà scorgo, è quella poeticità che solo la fotografia sa cogliere, una poesia che sa sorprendere e stupire, anche negli angoli più bui e desolati dello scatto.
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Osservando le fotografie e accostandosi così a dimensioni lontane, ci si pone in un silenzio di riflessione, ad un’attenta analisi di ciò che si è visto, osservato, colto e spiato. E’ qui che si riscontra l’incredibile coraggio dei fotografi e l’immensa forza d’animo che li conduce, talvolta in condizioni estreme, a documentare ciò che accade nel mondo: per quanto grandi possano essere gli ostacoli, è instancabile il desiderio di far emergere una nuova realtà utilizzando un’inquadratura diversa. Taluni scatti colpiscono inizialmente per i colori accesi, per le luci invadenti, per le forti ombre o semplicemente per i soggetti raffigurati: basta però un piccolo sforzo d’attenzione per scorgere qualcosa di più, delle increspature, degli elementi che stravolgono l’idea iniziale.
Il vincitore di questa edizione è Mads Nissen, fotografo danese che lavora per Politiken, il quale, con il suo scatto immortalante la giovane coppia omosessuale, in un morbido contrasto di luci ed ombre, raccoglie e documenta situazioni nascoste.
Ancora una volta, dunque, la fotografia porta avanti il suo immenso valore di avvicinare ciò che invece è distante e sconosciuto, ponendo a fuoco, invitandoci a riflettere e ad osservare ciò che ci circonda sotto una luce diversa, senza però perdere di vista il nostro personale baricentro, potendoci talvolta, per quanto relativamente, sentire come frutti caduti dal lato dell’albero che è illuminato dal sole.
Letizia Bevilacqua © centoParole Magazine – riproduzione riservata
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