Grande evento per la città di Trieste con l’inaugurazione “Studio Luttazzi”: le sale dedicate al Maestro Lelio Luttazzi.
Oggi, sabato 11 aprile, alle 11, presso la Biblioteca Statale Stelio Crise di Trieste, è stato inaugurato “Studio Luttazzi” (Conferenza stampa “Studio Luttazzi”: dedicato a Lelio Luttazzi) che – come ha sottolineato Maurizio Messina, direttore della Biblioteca Statale Stelio Crise – è uno spazio permanente all’interno del Palazzo Brambilla Morpurgo, che da oggi servirà a perpetuare la memoria del grande Maestro triestino.
Lelio Luttazzi è ed è stato – ha ricordato il Direttore Generale delle Biblioteche e degli Istituti del Ministero dei Beni Culturali, Rossana Rummo – un grande artista, un grande personaggio italiano che oggi ha trovato la sua casa permanente. Anche La Presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat, ha evidenziato la grande personalità del Maestro: “Lelio era un artista a tutto tondo. Era stato un compagno di classe di mio zio, al Liceo Petrarca, e lui mi raccontava – quando Luttazzi era diventato un personaggio famoso – di questo studente così particolare, fin da quando era ragazzo”.
“Studio Luttazzi” – ha sottolineato il Consigliere Regionale Emiliano Edera – sarà per questa città una grande occasione di promozione e di ricostruzione di un certo tipo di cultura.
In sala, tra le autorità presenti: la Vicesindaco Fabiana Martini, la Presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat e il Consigliere Regionale Emiliano Edera – in rappresentanza della Presidente della Regione, Debora Serracchiani.
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La Vicesindaco Fabiana Martini ha ringraziato, da parte dell’amministrazione comunale, la Signora Luttazzi e la Biblioteca Statale, la quale ha dimostrato grande disponibilità e spirito di servizio e di apertura nei confronti della città, nell’ospitare la donazione della Fondazione Lelio Luttazzi, che consentirà ai cittadini di mantenere, in maniera concreta e artistica, un legame con questo illustre concittadino, che ha dato tanto a Trieste.
Anche Maurizio Messina – Direttore della Biblioteca Statale – ha ringraziato la Signora Rossana Luttazzi per aver voluto che il fondo documentario di suo marito restasse a Trieste.
Messina, inoltre, ha ricordato: “Lelio era nato a Trieste nel 1923 e aveva lasciato questa città nel 1948, per dare avvio ad una brillantissima carriera. È tornato a Trieste nel 2008, conservando con questa città un rapporto molto intenso e intimo.
Penso che tutto il suo patrimonio, tutto il suo fondo, non potesse trovare collocazione migliore di questa. A partire dal 2011 – l’anno della donazione – tutta la struttura della biblioteca si è impegnata nella progettazione di uno spazio espositivo permanente, finalizzato alla conoscenza e alla valorizzazione di questi materiali.
In tutta quanta questa vicenda è stato decisivo il supporto della Direzione Generale delle Biblioteche e Istituti Culturali e dei Direttori Maurizio Fallace – prima – e Rossana Rummo – poi – che con grande generosità hanno concesso e concedono il supporto finanziario che è sempre necessario per gestire questo tipo di iniziative”.
A rendere ancora più speciale questa mattinata è stato l’arrivo inaspettato di Chrsitian De Sica, che ieri sera ha portato in scena, al Politeama Rossetti di Trieste, “Cincecittà”: uno spettacolo
dal sapore nostalgico nel quale De Sica si cimenta in divertenti gag, propone ricordi legati al cinema di una volta, a Cinecittà, a suo padre Vittorio De Sica, tutto con una professionalità da vero entertainer di altri tempi. Con questo spettacolo, il Varietà ritorna a risplendere. Tra uno sketch e l’altro, Christian De Sica – accompagnato dall’orchestra diretta dal Maestro Marco Tiso – ha cantato alcune canzoni tra le quali due del Maestro Luttazzi: Souvenir d’Italie e il Giovanotto Matto.
All’inaugurazione, Christian De Sica ha così ricordato l’amico Lelio: “Sono oggi qui ospite della signora Luttazzi. Mi trovo a Trieste con uno spettacolo che sto portando in questi giorni al Politeama Rossetti, ma in questo teatro ci sono già stato qualche tempo fa con il lavoro “Parlami di me”, dove la colonna sonora portante era la musica del Maestro Lelio Luttazzi, al quale io devo tantissimo. Sono rimasto molto legato a lui. Quando facemmo con Mina, Greg, Fiorello, Lucio Dalla e altri il disco “Per amore”, io cantai il brano “Canto anche se sono stonato”; sono molto legato a questa canzone: è stata un po’ la colonna sonora della mia vita. La prima volta che ho incontrato Luttazzi è stato a Studio Uno. Avevo accompagnato mio padre che era ospite in quella trasmissione e ricordo che Luttazzi entrava dal fondo del palcoscenico sotto la sigla “Canto anche se sono stonato”. Io vidi entrare questo signore con lo smoking e la gardenia bianca e dentro di me dissi: ‘Mamma mia che bello, anch’io un giorno voglio fare un ingresso su questa musica’. Da quel momento questa canzone me la sono sempre portata dietro: quando prendevo un bel voto a scuola, quando mi sono sposato. Nel momento in cui mi hanno chiesto di cantare “Canto anche se sono stonato”, per me è stata una grande festa.
Non potrò mai scordare il giorno in cui la signora Luttazzi è venuta insieme al marito al Sistina, a vedere il mio spettacolo. Lelio mi disse: “Sei uno dei pochi che ha cantato benissimo le mie canzoni”. Mi ha fatto molto piacere.
Sono molto legato a questo grande musicista che forse avrebbe dovuto avere dal nostro paese molto più risalto: secondo me, rimane uno dei più grandi musicisti contemporanei insieme a Kramer, Trovajoli. Luttazzi è stato uno dei pochi che è riuscito a fare dello swing americano con testi in italiano che è una cosa rarissima, difficilissima, e a lui riusciva molto bene. È stato un grande artista e ci manca tanto”.
Rossana Luttazzi: Sono un po’ emozionata, perché ho visto Christian. Christian è uno degli amici di Lelio, amico mio, amico della Fondazione; è una persona straordinaria che non ci ha mai abbandonato. Quindi sono veramente molto felice di averlo accanto e tanto emozionata.
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Prima di visitare “Studio Luttazzi”, il pianista Marco Ballaben – presentato da Gabriele Centis, Presidente della Casa della Musica di Trieste – ha allietato il pubblico eseguendo alcuni brani di Lelio Luttazzi: “Vecchia America”, “Souvenir d’Italie”, “Legata ad uno scoglio”, “Canto anche se sono stonato”, “Buonanotte Rossana” – quest’ultimo è stato molto gradito dalla Signora Luttazzi, che si è commossa.
L’evento si è poi spostato nelle sale espositive – allestite da Massimiliano Schiozzi – dedicate al Maestro, che raccolgono manifesti, locandine cinematografiche, il suo pianoforte, i libri che ha scritto, il suo smoking con tanto di gardenia bianca, i vari premi che ha vinto – tra i quali il San Giusto d’Oro – e tante altre cose. Il visitatore si ritrova così rapito da un’atmosfera magica, d’altri tempi.
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Signora Rossana Luttazzi, un commento sulla giornata di oggi?
Oggi è un giorno felice per me, per Lelio, e credo lo sia anche per Trieste. Lelio è sicuramente molto contento perché finalmente ha il suo Studio qui, nella sua città natale, grazie a Roma e grazie anche al Direttore della Biblioteca Statale Stelio Crise – Maurizio Messina – che ha accolto con entusiasmo, con affetto la donazione e l’incarico da Roma.
Per quanto riguarda l’allestimento, Massimiliano Schiozzi ha realizzato un progetto veramente fantastico; è stato bravissimo nella scelta dei materiali. Aveva già lavorato con me, qualche anno fa, ideando una copertina di un cd che la Fondazione aveva fatto per i novant’anni di Lelio.
È una delle copertine più belle che poteva fare; Massimiliano è una persona molto brava e molto preparata.
Devo ringraziare anche le autorità: la Presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, la Vicesindaco Fabiana Martini, il Presidente della Regione Debora Serracchiani – che ha scritto una lettera molto carina, molto affettuosa – il Direttore Generale delle Biblioteche e degli Istituti del Ministero dei Beni Culturali Rossana Rummo – che è arrivata da Roma – il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, il Vicepresidente della Fondazione Lelio Luttazzi Cesare Bastelli – che purtroppo stamattina non è potuto essere qui: è a Stoccolma a girare un film per Pupi Avati – il Direttore di Ciak Piera De Tassis, Christian De Sica…
È stata una bella sorpresa l’arrivo di Christian De Sica all’inaugurazione di oggi.
Sì. Quando ci sono queste cose Christian arriva sempre: quando ho portato le mostre in giro, Christian è sempre venuto; quando a Roma ho fatto la rassegna “Frammenti di memoria”, lui c’era. Christian c’è sempre. Canta le canzoni di Lelio, gli ha dedicato un cd swing per un Natale di qualche anno fa. È un suo grande amico.
Ci sono tanti altri personaggi che portano avanti il ricordo di Luttazzi…
Sì: Fabio Fazio, Rosario Fiorello, Stefano Bollani, Dado Morone, Rita Marcotulli, Rossana Casale, le “Voci di corridoio”, e tanti altri. Sono talmente tanti che gli vogliono bene, che io vivo di rendita dell’amore che evidentemente Lelio ha saputo trasmettere e che loro hanno recepito. La cosa che più mi dà gioia è che sono giovani, e quindi sentire Stefano Bollani che suona “Legata ad uno scoglio”, sentire Rita Marcotulli che insieme a Danilo Rea, a quattro mani, suonano “Canto anche se sono stonato”, sono delle grandi iniezioni di vitamina, che mi aiutano ad andare avanti.
Dopo una lunga attesa, finalmente “Studio Luttazzi” ha preso vita.
Adesso finalmente le ansie si sono dimezzate perché lo “Studio Luttazzi” c’è. Questa mattina ho avuto la bella notizia che avremo due sale in più, quindi si amplieranno i materiali, però vogliamo che sia una cosa viva: organizzeremo iniziative, studi, concerti, conferenze. Massimiliano Schiozzi è stato proprio bravo a dare l’idea di questa vivacità, sia nei colori che nella scelta dei materiali – insomma in tutta l’impostazione scenografica.
Un grazie commosso a tutti gli amici di Lelio che continuano con amore a ricordarlo. Sento sempre tanto amore quando si parla di lui, quando si tratta di fare qualche cosa per lui, c’è sempre un grande amore.
Ma Lelio faceva sempre tutto con amore e credo che questo sia arrivato.
Sì, Lelio, per tutta la vita, ha fatto tutto con amore e senza presunzione, con molta umiltà, con molto senso dell’umorismo e quindi credo che questo sia rimasto.
Quando mi domandano chi è l’erede artistico di Lelio, posso dire che è Stefano Bollani. È un genio, ha il senso dell’umorismo, è di un’umiltà straordinaria, e quindi quando io vedo Stefano è come se vedessi Lelio.
Allora, Stefano Bollani, deve venire a fare un concerto in questo nuovo spazio…
Chissà, perché no, in futuro…
Un Saluto a Lelio
Il mio amore grande, il mio picio, il mio adorato picio. È sempre con me, nel mio cuore e mi commuove sempre, però sento di averlo vicino e poi a casa sono piena di sue fotografie.
Quando mi viene un po’ di malinconia metto su un suo dvd e lo vedo con Sylvie Vartan, con Mina.
Ricordare Lelio è ricordare la cultura, la storia. Lui è stato tutto per me: il mio maestro, mio marito, il mio amante, mio padre, il mio migliore amico, la persona con la quale ridevo di più al mondo.
Perciò, non potevo che continuare a vivere insieme a lui e a fare delle cose per lui, che contemporaneamente sono anche cose che resteranno e serviranno ai giovani, e a chi vorrà venire qui a guardarle, a studiarle, ad osservarle.
Ringrazio Rossana Luttazzi per la sua gentilezza e Christian De Sica per la gradita sorpresa.
Nadia Pastorcich © centoParole Magazine – riproduzione riservata
Ricordare Lelio, questo il vero scopo dello “Studio Luttazzi”, finalmente inaugurato sabato 11 aprile presso la Biblioteca Statale Stelio Crise di Trieste. L’uomo spesso dimentica, non per pecca o volontà, ma perché preso dalla vorticosa successione degli eventi di oggi, che non ti lasciano quasi più il tempo di pensare, di ricordare, appunto. Di sicuro Lelio non si dimentica, ma questa esposizione rafforza di più in noi il suo ricordo, rendendocelo ancora più vicino grazie ai suoi cimeli, alle sue realizzazioni ed a tutte quelle cose legate alla sua vita di grande artista. Ma Lelio era anche un uomo dal cuore grande e dall’umanità spiccata. Le parole di sua moglie Rossana ce ne illustrano infatti la misura. Sono parole di una donna che ha condiviso anni ed anni con suo marito, spartendo con lui momenti felici e meno, successi ed affermazioni esaltanti ed appaganti. La partecipazione all’inaugurazione dello Studio Luttazzi di Christian De Sica, porta la presenza non solo sua, ma idealmente di tutti gli artisti che hanno conosciuto e collaborato con il Maestro per buona parte della sua carriera, ben elecanti nella menzione di loro fatta dalla Signora Rossana.
Da sottolineare doverosamente la partecipazione all’inaugurazione di molte personalità del mondo culturale, artistico e politico regionali e non.
Credo che Lelio di lassù sia contento dell’iniziativa, grazie alla quale egli può rivivere e idealmente animare ancora, con la sua musica, le sale a lui dedicate in questo Studio, per lui allestito con amore da Rossana Luttazzi, e della sua frequentazione, di cui la città di Trieste e non solo potrà godere.