Profumi inebrianti nell’aria, pentole sul fuoco, il forno a pieno regime. Da queste prime parole si può ben immaginare il mondo in cui ci si vuole addentrare ovvero quello della cucina e della gastronomia.
Ai giorni nostri non esiste emittente televisiva che si rispetti senza un buon programma di cucina: “La prova del Cuoco” (tra i primi programmi culinari trasmessi in Italia), ai più contemporanei “Masterchef”, “Bake off” “Molto bene” ecc… l’universo televisivo è stato inondato da cuochi, più o meno professionisti, alle prese con ricette e manicaretti che a volte più che piatti da portata sembrano veri e propri alambicchi alchemici (di certo non lasciano indifferenti gli abbinamenti suggeriti dallo Chef Carlo Cracco – giudice di “Masterchef Italia” n.d.r. – per sponsorizzare una famosa marca di patatine.
Una continua ricerca di innovazione, abbinamenti stravaganti più o meno riusciti, ingredienti con nomi impronunciabili ma…cosa accadeva ai fornelli quando tutto questo era lontano anni luce? Quando le cucine a gas o a induzione non facevano parte della vita della gente, come si preparavano i pasti, i banchetti e le prelibatezze in grado di unire famiglie, conoscenti, amici e, a volte, anche i nemici?
L’associazione Wunderkammer di Trieste ha deciso di allestire un corso di cucina unico nel suo genere: “Wunderküche – Corso di cucina Medievale e Rinascimentale”, quattro lezioni alla riscoperta della gastronomia e dei manicaretti che caratterizzavano l’epoca di grandi nomi del passato tra cui Boccaccio, Lorenzo il Magnifico e Ariosto solo per citarne alcuni.
Le lezioni saranno tenute da Marina Mai, alla quale abbiamo rivolto alcune domande.
Da dove è nata l’idea di un corso di cucina medievale e rinascimentale soprattutto ai giorni nostri in cui nel mondo culinario la parola d’ordine sembra ‘avanguardia’?
L’idea è nata dall’incontro tra chi anima, con amore per la musica e la cultura, la disponibilità della Trattoria ai Fiori, sponsor tecnico del progetto, e un’appassionata di cucina e letteratura, oltre che di musica, antica: perché non proporre anche sapori tipici di un tempo? Wunderkammer vuole evocare la sorpresa della musica antica in maniera viva, provando ricette antiche si scopre la possibilità di praticarle facendo delle piacevoli scoperte. Fondamentale è stata anche la complicità dell’ Associazione Italiana Sommelier per la scelta dei vini da abbinare ai piatti.
C’è un punto di collegamento tra la cucina che si affronterà nel corso e quella dei giorni nostri? Ovvero: c’è qualcosa della cucina del passato che è possibile ritrovare oggi?
La cucina dei giorni nostri è caratterizzata dall’interesse per le cosiddette cucine etniche, che fanno largo uso di spezie e in cui l’ordine dei piatti che si propongono durante un pasto non é strettamente corrispondente a quello in uso in Europa e in Italia. Anche la commistione di dolce e salato, molto praticata dalla cucina di oggi, riprende un tema caratteristico della cucina antica: chi seguirà il corso scoprirà delicatezza di profumi e sapori, gusti speziati e dolci, accostamenti insoliti di frutta e verdure, ritrovando nella cucina antica molto del gusto attuale.
Come sono arrivate le ricette fino a noi? Ci sono dei libri del passato che possono essere visti come gli antecedenti dei moderni ricettari?
Esiste tutta una letteratura di storia della gastronomia, che ha recuperato ricettari antichi e ne ha sperimentato le proposte. A questi testi ci siamo ispirati, spingendoci anche un po’ al di là, perché l’appetito vien mangiando ed è stimolante provare a cucinare senza pomodoro, patate e cioccolato, tanto per citare i cibi ‘moderni’ più noti. I ricettari antichi sono spesso poco precisi, ma quasi sempre interpretabili da chi abbia un po’ di esperienza. Sono tantissimi e quindi non so chi citare, forse Maestro Martino e il Panunto mi sono stati più congeniali di altri.
Nella seconda edizione di Masterchef una delle prove consisteva nel ricreare un banchetto medievale, utilizzando anche i mezzi del tempo, quindi senza fornelli e gas…gli elettrodomestici come hanno influito nella gastronomia?
Certamente la cucina di oggi è enormemente facilitata dall’esistenza di impastatrici, frullatori, microonde, carta forno e moltissimi altri mezzi di cui anticamente non si disponeva. Non credo che a questo si debba oggi rinunciare se non per gioco. Ci si guadagna in termini di tempo e di igiene. Forse i sapori non saranno quelli che si ottenevano nella pignatta appesa alla catena del focolare, ma potrebbero essere migliori.
Le lezioni si terranno presso la Trattoria “Ai Fiori” in Piazza Attilio Hortis 7, a Trieste. Ecco le date:
29 marzo 2015, dalle ore 17.30 “A tavola con Boccaccio”;
12 aprile 2015, dalle ore 17.30 “Alla tavola di Lorenzo il Magnifico”;
10 maggio 2015, dalle ore 17.30 “A tavola con Ariosto e Ruzante”;
7 giugno 2015, dalle ore 17.30 “A tavola con Pietro Aretino”.
Alessia Liberti © centoParole Magazine – riproduzione riservata
In copertina Vincenzo Campi “Fruttivendola”