I WAS A NERD BEFORE YOU WERE A GEEK.
Passati da un bel po’ i quaranta, posso tranquillamente permettermi di parafrasare il titolo di una canzone dei The Tubes, una band storica del Punk americano, che in “I was a Punk before you were a punk” rivendicavano una sorta di primato, ovvero essere stato Punk prima che la cosa fosse diventata una moda.
“Guardati allo specchio: hai spessi occhiali con la montatura nera? Sono tenuti insieme da un pezzo di nastro isolante bianco? Hai la camicia con le maniche corte? Se la suddetta camicia ha anche il taschino e, soprattutto, se sei un patito di informatica … “
Ovviamente non è questo il punto del confronto Nerd – Geek. I Geek hanno vinto in una loro maniera la “battaglia” (lo dico con ironia) portata avanti dai Nerd, che erano rappresentati in modo ben più caricaturale dai media e, in un certo senso, ghettizzati. I Geek invece si interessano a qualsiasi età dell’immaginario fantastico e fantascientifico, sia esso in forma di romanzo, film o telefilm, giocano ai videogiochi e guardano con interesse all’oggettistica … pardon, ai gadget di questi settore, fino al guardare affascinati, se non praticare, il Cosplaying.
“Preferisci Steve Jobs a Bill Gates, non hai l’aspetto pallido da nottate a scrivere codice, ami le novità in salsa hi tech e hai serenamente venduto su eBay la vecchia console. Usi Facebook, Twitter …”
Era naturale che saltasse fuori un programma televisivo come BreaKing Pop, centrato sull’obiettivo di abbracciare tutto questo calderone in una striscia di informazione densa, breve e veloce, che ha il merito di farlo non solo per primi con questa completezza, ma anche di definire tutto questo come la nuova cultura popolare, e il fatto che nel suo titolo faccia il verso ad una delle serie televisive più amate di questi ultimi anni come Breaking Bad è un forte indizio dell’orientamento che avranno.
«Inutile nasconderlo: ormai siamo tutti un po’ Geek… Ovvero tutti un po’ Technology Addicted, Entertainment Addicted. Nessuno escluso, maschi, femmine, ogni fascia di età. Vogliamo la nostra razione quotidiana di serial, di film, di fumetti, la nuova App, il nuovo pupazzo del nostro eroe preferito. BreaKing Pop parla di questo e, in un certo senso, diventa il nostro specchio quotidiano».
Vito Sinopoli è il presidente della editoriale Duesse,e quindi responsabile per il trio di riviste che confluiscono in questa iniziativa.
«Editoriale Duesse ha cavalcato la rivoluzione digitale di questi ultimi anni in prima linea. Best Movie è l’unica rivista specializzata di cinema che copre tutte le piattaforme esistenti: carta, social, app, internet. YouTech è stata una delle prime riviste multimediali sviluppate nel mondo. Ora crediamo sia importante sviluppare contenuti video e BreaKing Pop è un format nuovo, in grado di completare l’informazione di alta qualità dei settori dove già siamo leader andando a presidiare anche un importante social network come YouTube».
Breaking Pop viene condotta da Eva Canducci, con ospite fissa Giorgia Cosplay, che nel mondo del cosplaying è probabilmente uno dei volti più famosi.
Questa striscia giornaliera di una manciata o due di minuti condensa parecchi input nell’arco di ogni puntata, tutti rigorosamente nella falsariga espressa, e a parer mio cerca di rimanere nello spazio di una decina di minuti per evitare di divenire troppo autoreferenziale e pesante, forse nella consapevolezza che usare Youtube (almeno per ora, come dichiarano) impone una certa incisività e brevità. Oltre certe misure di tempo, inevitabilmente, qualsiasi tipo di programmazione che cerchi di crescere solamente sul Web fallisce, implodendo sotto l’incapacità del fruitore medio di Web Tv di restare interessato per più di tanto tempo.
Ho guardato con attenzione le prime puntate che sono state prodotte con regolarità. Tutto è effettivamente molto compatto e a, partire dall’arredo dello studio della conduttrice pieno di Action Figures, poster Marvel Style e libri occhieggianti al Fantasy, il tentativo di cercare di segnare una propria cifra distintiva è evidente.
Le prime puntate sono (credo inevitabilmente e consapevolmente) orientate sui blockbuster dei vari settori di interesse, siano essi film o videogame. Il rischio che però colgo è che ci si vada ad imbattere in un pubblico che può rivelarsi molto efficiente a reperire informazioni sulle proprie passioni, quasi più veloce del lavoro della redazione.
Pur con un prodotto decisamente ben concepito e nuovo, il rischio dietro l’angolo è il laconico commento: “Beh, questa cosa la sapevo già da mo’ “.
Un conoscente che è l’immagine del ”Goth” fatta e finita rivela un’insospettabile anima da Geek, ha la casa piena di pupazzi e fumetti, e segue con interesse accurato il mondo dei telefilm di fantascienza, senza trascurare quello dei film. È estremamente informato, e mentre guardo le prime puntate di BreaKing Pop non ci trova nulla che già non conosca e di cui chiacchiera con me regolarmente. Ed è assolutamente rappresentativo di una discreta porzione di pubblico a cui si rivolge questa striscia informativa così concepita.
Ovviamente, BreaKing Pop deve attrarre contatti e visite puntando sul mainstream, e non poteva prescindere da una mossa del genere, ma credo che dovrebbe iniziare a essere maggiormente propositiva di anteprime che possano cogliere di sorpresa un pubblico che, di suo, è già estremamente attento.
In bocca al lupo, Breaking Pop, da un vecchio Nerd come me.
Vincenzo Russo © centoParole Magazine – riproduzione riservata