La 39ma edizione di ArteFiera, la Fiera Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Bologna, svoltasi dal 22 al 26 gennaio, ha avuto anche quest’anno numeri importanti: 216 espositori tra cui 188 gallerie, 2000 opere di 1000 artisti. Tra loro, i grandi maestri del Novecento – come Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto – e moltissime giovani promesse dell’arte.
L’edizione 2015 ha proposto accanto alla Main Selection , con 128 gallerie di arte moderna e contemporanea, alcune sezioni speciali:
- la sezione “Fotografia” con una selezione delle migliori gallerie che espongono opere fotografiche;
- la sezione “Solo Show” quattordici gallerie hanno proposto un progetto dedicato ad un unico artista;
- la sezione “Nuove Proposte” con opere di artisti con meno di trentacinque anni;
- la sezione “Focus Est” dedicata alla produzione artistica dell’Europa dell’Est
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Novità di questa edizione è stato lo spazio denominato “I Protagonisti” dedicato alle gallerie che hanno dato un grande contributo allo sviluppo dell’arte moderna e contemporanea negli ultimi anni in Italia.
Sabato 24 si è tenuta inoltre la premiazione – svoltasi presso lo spazio “I luoghi dell’arte, i luoghi del design” – della nona edizione del Premio Gruppo Euromobil under 30 , che viene assegnato ad un giovane artista tra quelli che vengono presentati dalle gallerie ospitate ad ArteFiera (sul sito di Euromobil, continua fino al 2 febbraio alle ore 12 la selezione dell’artista che vincerà il Premio Popolare).
Il premio, istituito nel 2007, viene assegnato da una giuria composta da Gaspare, Antonio, Fiorenzo e Giancarlo Lucchetta, collezionisti d’arte e titolari di Euromobil cucine, Zalf mobili, Desirée divani con la collaborazione di Aldo Colonetti, direttore scientifico IED e Cleto Munari, architetto e designer.
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La giuria è stata affiancata nelle varie edizioni dai critici Beatrice Buscaroli, docente di arte contemporanea all’Università di Bologna; Flaminio Gualdoni docente di storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera; Walter Guadagnini, curatore e insegnante di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti a Bologna; Francesco Poli professore di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Brera a Milano, dai direttori artistici di Artefiera Silvia Evangelisti, Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni, dal direttore di MAMBO -Museo D’arte Moderna di Bologna- Gianfranco Maraniello e dallo storico dell’arte Philippe Daverio.
Quest’anno la vittoria è stata assegnata ad una giovanissima artista torinese, Alessia Xausa, proposta dalla galleria Thomas Brambilla (padiglione 25 stand A83) con l’opera “Untitled”. L’opera entrerà a far parte della collezione d’arte del gruppo Euromobil e sarà esposta nella provincia di Treviso, precisamente nella sede del Gruppo a Falzè di Piave.
Le motivazioni che hanno convinto la giuria a scegliere l’opera di Alessia sono state per “l’estrema delicatezza tonale e la profonda cultura figurativa”.
Durante la premiazione la giuria ha precisato che le dodici gallerie in concorso, con un totale di 23 artisti e 25 opere, “hanno dimostrato un livello maggiore di qualità rispetto alle precedenti edizioni, con lavori di notevole interesse”.
Alessia ha frequentato l’Accademia albertina di Belle Arti di Torino, dove vive e lavora e ha esposto in varie gallerie quali la Galleria Continua in Francia, la Galleria Thomas Brambilla di Bergamo e il Museo Pinacoteca San Francesco presso la Repubblica di San Marino.
L’opera, acrilico e grafite su tela, è caratterizzata da un’accentuata frammentazione della forma e dall’uso di colori spenti, che rasentano il monocromo.
Alessia, cosa rappresenta per te questa vittoria?
Mi conferisce tanta gioia, è un’affermazione di quello in cui credo, per cui ho studiato, è un incentivo per fare meglio in futuro”
Hai un pittore o una corrente artistica che prediligi o a cui fai riferimento?
Mi piace molto Gastone Novelli.
C’è ancora spazio per la pittura nell’arte contemporanea?
Ovviamente si.
Chiudiamo con una citazione dell’artista Novelli, pittore italiano degli anni Sessanta appartenente alla corrente artistica dell’Informale:
Il pescare un’immagine scavando in se stessi o nella vita diventa sempre più difficile, la necessità di trarre alla luce un’ipotesi in un mondo pesante consuma sempre più in fretta le mani ed il cervello. È come volere scrivere qualcosa con un alfabeto da inventare. E la materia diventa arida, i segni duri e spezzati delle scritte, delle screpolature, dei graffi escludono ogni possibilità di compiacimento per non concedersi l’illusione del ‘saputo’
Serena Bobbo © centoParole Magazine – riproduzione riservata
(foto di Serena Bobbo e Roberto Srelz)