“Per me la fotografia non è mai stata una professione: è la mia continua realtà. È una parte di me stesso che va a testimoniare il mondo, che sia un paesaggio o un essere umano.”
Franco Fontana, nato a Modena nel 1933, è tra i fotografi italiani più conosciuti e stimati a livello internazionale.
Considerato un vero e proprio “maestro del colore“, ha dimostrato nel corso della sua carriera di essere un fotografo dalle mille sorprese non restando mai fossilizzato su un genere in particolare.
Comincia a fotografare nel 1961 dedicandosi prevalentemente ad un’attività amatoriale che sarà molto importante per la sua evoluzione stilistica.
Ha grande rilevanza sulla sua personalità fotografica la ricerca di quell’espressione astratta del colore che va ad inserirsi in un periodo in cui l’astrattismo in fotografia era da ricercarsi esclusivamente nel bianco e nero.
Il suo approccio alla fotografia avviene attraverso una macchina presa a noleggio, una kodak retina che affittava nei fine settimana spinto dalla curiosità. Esattamente un mese dopo finì per comprare una Pentax a 5.000 lire al mese.
Guardando le foto di Fontana ciò che viene spontaneamente da chiedersi è come mai la scelta del colore in una cultura fotografica che in quel periodo prediligeva l’eleganza rigorosa dei contrasti tra bianco e nero?
Come rilasciato in alcune interviste dallo stesso fotografo, “ il colore per me rappresenta la vita, il pensiero, il cuore, la gioia.” “Non è un fatto arbitrario” dice, “il bianco e nero è arbitrario, noi siamo abituati a vedere a colori. Fotografo il colore perché fortunatamente vedo a colori: ritengo che sia più difficile del solo uso del bianco e nero. Il mio colore non è un’aggiunta cromatica ma diventa un modo diverso di vedere, accettando il colore come un traguardo inevitabile nell’evoluzione della fotografia.”
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Per Fontana quindi il colore è il luogo dove l’universo e la mente si uniscono, dando luogo ad un magico abbraccio cromatico tra i diversi elementi ritratti.
Nei suoi lavori il fotografo predilige giochi di simmetrie dei soggetti che guardano ad una ricerca geometria tra la composizione e le linee facendone così il suo suo marchio di fabbrica.
“Si tratta sempre di cancellare per evidenziare. In ogni situazione cerco la significazione, la sintesi delle cose affinché da oggetto diventino soggetto” infatti, secondo lo stesso Fontana “ il compito della fotografia creativa non è illustrare o rappresentare ma esprimere.”
Dunque per questo maestro del colore la vera essenza della fotografia “è un atto di conoscenza, è possedere quello che senti. Usi l’esterno per significare quello che sei e che rappresenti. Quello che si fotografa non è quello che vediamo, ma quello che siamo.”
Valeria Morterra © centoParole Magazine – riproduzione riservata