MLZ Art Dep è una moderna, innovativa galleria d’arte in via Giorgio Galatti 14, a Trieste; la galleria, inaugurata il recente 23 maggio, ci attrae per l’eleganza, per l’approccio informale, per l’originalità delle opere esposte e per l’obiettivo che si ripropone: l’emozionare attraverso l’arte contemporanea, resa fruibile al pubblico, e il sensibilizzare lo spettatore su temi di grande attualità.
Il gesto artistico è lo strumento privilegiato d’indagine: libero da compromessi, insopprimibile.
Proseguiamo, visitando una seconda volta la galleria, soffermandoci di più sulle opere esposte con uno scopo più introspettivo e al di fuori dell’emozione dell’evento inaugurale, il percorso iniziato nella serata di presentazione della prima esposizione: ‘Cult of Personality – Leading personality disease.’
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‘Cult of Personality’ è una selezione di opere che raccoglie in un ambiente e contesto unico diverse tipologie d’arte contemporanea: video, installazioni artistiche, dipinti e opere pittoriche o fotografiche. È un modo di affrontare il tema del culto della personalità: i protagonisti e ‘cultori’ s’intuiscono (o si vedono esplicitamente) nelle opere esposte e nelle sensazioni che esse ispirano.
In primo piano, subito, un ritratto per niente contemporaneo (e che quindi fotograficamente e stilisticamente contrasta immediatamente il resto, allo stesso tempo creando un punto d’unione) di Luigi XIV, il ‘Re Sole’; seguono poi, in un percorso verso l’attuale e i giorni che stiamo vivendo, opere di artisti contemporanei che ci mettono di fronte, in maniera palesemente – volutamente – inquietante, eroi popolari, personaggi di primo piano, artisti, capi di governo e tiranni:
“… Da Vladimir Putin a Ramses II, fino a Silvio Berlusconi, nessun caso sfugge al vaglio critico e ironico dell’arte che, in un mondo dominato dalle immagini, si rivela ancora oggi come uno tra i più preziosi strumenti di libertà e conoscenza.”
Prezioso, sensibilissimo l’intervento all’interno dell’esposizione, fatto attraverso il foglio-catalogo messo a disposizione del pubblico, della scrittrice Michela Monferrini:
“… e invece, di francese non abbiamo che il nome, il ridicolo nome, mentre mia moglie lavora giorno e notte, perché dalla bottega… oh, pardon monsieur, dall’atelier, escano uniformi da poliziotto, e per nascondere questo bandito rischiamo di farci ammazzare tutti.”
Iosif si sta addormentando: afferra le ultime parole e le porta nel sogno che sta iniziando. Ammazzare tutti. Si lascia alle spalle Alyosha e Mikheil e la solita discussione. Ammazzare tutti. Si lascia alle spalle Sashiko e Mariko ed Ekaterina, la piccola Kato, e il loro suonare le macchine per cucire uniformi da poliziotto. Ammazzare tutti. Quel ragazzo, poco fa, forse l’ha proprio ammazzato. Ma è ancora poco, ancora troppo poco, se ne accorgeranno, prima o poi.”. …
(Iosif Stalin era alto 165 cm; il vaiolo gli aveva rovinato il volto, aveva un braccio più corto dell’altro e quasi non riusciva a muoverlo. Intorno ai suoi ventidue anni, già bandito con idee di rivoluzione, fu nascosto nella sartoria della famiglia Svanidze, gestita da Mikheil e dalle sue tre sorelle: la più piccola, Ekaterina detta Kato, diventerà la sua prima moglie.) [da “La stoffa di Napoleone”, racconto inedito di Michela Monferrini]
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MLZ Art Dep grazie a Marco Lorenzetti e Zita Fusco dà quindi spazio ad artisti sia giovani che affermati, e permette di avvicinarsi alle loro ricerche, ricche di spunti di riflessione critica e d’informazione non convenzionale, e ‘Cult of Personality – Leading personality disease’ è un’occasione da non perdere.
Roberto Srelz © centoParole Magazine – riproduzione riservata
In mostra dal 23 maggio al 31 luglio 2014: Adalberto Abbate, Antonio Bardino, Gabriele Bonato, Stefano Graziani, Nataša Ljubojev, Calixto Ramirez, The Cool Couple, Davide Toffolo, Aleksander Velišcek, Ampelio Zappalorto.
Foto dell’articolo: Giuseppe Galati Garitta , Roberto Srelz.