La magia d’altri luoghi – Irene Brigitte e Giovanni Settimo

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brigitte e settimo binari

 “Sbadiglia una finestra sul fiume silenzioso,

  e nella luce bianca galleggiando se ne va,

  un cilindro

  un fiore e

  un Frack”.

 

Il repertorio di Irene Brigitte e Giovanni Settimo ha pezzi per ogni parte del mondo. D’altri Luoghi è il loro primo disco insieme e fonde repertori di stampo internazionale, difficilmente scelti e suonati da altri giovani musicisti, poiché l’esperienza di Giovanni e Irene soprattutto, si basa principalmente sulla musica dal vivo di cantautori italiani e stranieri poco commercializzati. A Trieste sono soprattutto conosciuti per Dança da solidão di Paulinho da Viola, reinterpretata con notevole capacità vocale e melodica da parte di entrambi.

Iniziano insieme quattro anni fa, scambiandosi in principio canzoni a seconda dei gusti, fino ad arrivare a Ce que je suis di Armelle Pioline – Dominique Deprèt, brano proposto da Giovanni ma che colpisce molto anche Irene. La cantano in osmica tra vinello e spontaneità e da lì iniziano insieme il loro percorso.

“Ci siamo trovati bene da subito” dicono entrambi “c’è un forte affiatamento verso i reciproci interessi musicali, per quanto diversi a volte”.

brigitte e settimo primo piano

Irene da bambina suonava il pianoforte e cantava, ma l’idea della chitarra come strumento da poter portare ovunque l’affascinava ben più del maestoso strumento in bianco e nero, e a quattordici anni inizia a suonare da autodidatta fino ad oggi. Prende lezioni da privatista per migliorare il canto e inizia a cantare in un gruppo rock – Watashiwa Cactus – progetto che in lei va sfumando prediligendo la parte acustica. Le influenze maggiori derivano dai concerti di Rokia Traorè; My Brightest diamond; Alessandra Franco; Toni Bruna e il disco italiano di Capossella “Marinai, profeti e balene”.

“Con Giovanni facevamo prove sul molo, in osmica o a casa, con un bicchiere di vino e molta tranquillità. In questo modo sono nate molte cose interessanti e ci siamo conosciuti meglio a livello musicale”.

Giovanni suona da sempre la chitarra. Si laurea al conservatorio e ora è insegnate di chitarra all’Ars Nova di BalconyTV Trieste. È cantante e chitarrista nel complesso dei Wooden Legs. In passato si è dedicato fortemente alla musica metal che ha avuto un grande influsso nella sua formazione musicale. Sintetico, concreto e pragmatico, dice: “Non mi piace filosofeggiare sulla musica e tutti i suoi concetti, come fanno in molti. Suoniamo proprio perché non possiamo esprimere in altro modo quello che la musica rappresenta per noi”.

copertina d'altri luoghi

Insieme sono capaci di creare un’atmosfera solidale e coinvolgente. Irene con la sua voce riesce a trasmettere momenti delicati, dove ogni canzone trova spazio per ognuno di noi, appartiene a tutti, poiché la capacità di reinterpretazione di brani ormai non più conosciuti dai giovani, fa si che ogni pezzo diventi parte integrante di ogni ascoltatore. Canzoni tributo come Vecchio Frack di Modugno, Paloma negra di Tomàs Mèndez Sosa, ma anche due inediti scritti da Irene – Fondali e Riflessi – trasmettono eleganza e consapevolezza, in un repertorio inaspettato che in tutte le performance accoglie il pubblico con allegria e spontaneità. Queste le parole chiave della musica di Irene e Giovanni.

 

Per chi volesse ascoltare o comprare il disco, ecco qua il link:

http://irenebrigitte.bandcamp.com/releases

 

Francesca Schillaci

@centoParole magazine – riproduzione riservata

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